Paola Senesi- Paesaggio notturno |
Limerick di astronomia? Scienza...poesia?
Alcuni (...o forse molti) arricceranno il naso, pensando: "Ma che cosa si sta cercando? Cosa hanno in comune scienza e poesia?"
Più di quanto, in genere, si è portati a pensare: nell'immaginario comune, scienza e poesia sono, infatti, considerati ambiti lontani e del tutto diversi tra loro! Eppure la scienza e la poesia rispondono entrambe ad una esigenza dell'uomo: la sete di conoscere, di comprendere come sono fatte le cose del mondo che lo circonda, e infine lui stesso.
Scienziati e poeti hanno anche in comune l'intuizione! Molto spesso, lo scienziato intuisce un comportamento di un qualcosa che avviene o si manifesta, e successivamente lo verifica. Sicuramente il linguaggio scientifico differisce da quello poetico, ed entrambi sono diversi dal linguaggio comune. Entrambi si apprendono dopo lunga applicazione ed entrambi sono necessari per avere una visione differente e complementare delle cose.
Scrive Vincenzo Crosio nel suo interessantissimo articolo Scienza e poesia. Uno sguardo gettato ai confini dell’universo:
"La relazione scienza/ poesia è una delle più intriganti e conflittuali relazioni tra campi del sapere. Intorno agli anni ’90 del secolo scorso Ilya Prigogine tentò di gettare un ponte tra le scienze e l’umanesimo. Nel post-moderno i confini tra i domini del sapere si sbriciolavano, pur nelle differenze specifiche, un po’ come il muro di Berlino. La complessità del sistema mondo impose una rivisitazione anche tra scienza e poesia. In questo articolo si da conto dei passaggi essenziali di questa relazione."