domenica 8 marzo 2015

Donne Nella Scienza


È, oggi, risaputo che le donne hanno dato alla Scienza un contributo più grande di quel che in genere si pensa. A tal proposito, dallo studio di Sandra Tugnoli PattaroA proposito delle donne nella scienza, emerge che la maggior parte delle scienziate sono rimaste nell'ombra, lavorando per padri, fratelli, mariti, assurti poi ai fasti della notorietà.

Le scienziate del passato non venivano quasi mai citate nei documenti ufficiali né in pubblicazioni scientifiche. I loro nomi sono quindi scomparsi, come se non fossero mai esistite. Questa pratica era ancora diffusa all'inizio del Novecento.
Si pensi a Mileva Maric, la prima moglie di Eistein, che prese parte attiva e
Mileva Maric- Fonte: Wikipedia
collaborò per anni con il marito, ma che non firmò mai i documenti di lavoro.

Il lavoro di Albert Einstein sulla relatività ristretta potrebbe essersi avvalso anche della collaborazione di Mileva che, però, non viene nominata né come coautrice né come collaboratrice.

È risaputa la storia di Edwin Hubble, uno dei più famosi astrofisici del secolo scorso, noto per avere scoperto l'espansione dell'Universo, che impiegava stuoli di donne come calcolatrici umane, essendo le donne più precise e attente dei loro colleghi maschi.

Ancora oggi la scienza è fortemente dominata dalla presenza maschile, soprattutto in alcuni campi quali la fisica teorica. In altri campi, invece, come quello biomedico, il numero delle scienziate è in progressivo aumento (rapporto della Commissione Europea, Science policies in the European Union, Research Directorate-General, ETAN Expert Working Group on Women and Science, 2000).

Fino alla metà del secolo scorso, ci sono state pochissime scienziate e molte di queste sono state ignorate e considerate inferiori, addirittura perseguitate!

Ricordiamo Ipazia, la prima, storicamente conosciuta, matematica e
Ipazia- Fonte: Wikipedia
astronoma, vissuta ad Alessandria nel IV sec. d.C., inventò l'astrolabio, il planisfero e l'idroscopio, fu anche capo della Scuola Neo- platonica di Alessandria, aggredita per strada e barbaramente trucidata, a causa della sua paganità, da un'orda di monaci cristiani.


E ancora Ellen Swallow, una delle fondatrici dell'ecologia, la prima donna a essere ammessa al Mit (Massachusetts Institute of Technology) nel 1871. Laureatasi, fece appena in tempo ad aprire un laboratorio scientifico per sole donne che l'Istituto votò per la non ammissione del sesso femminile nelle proprie strutture.
Degli 826 premi Nobel conferiti, soltanto 43 sono stati assegnati alle donne. Il numero scende a 17 se consideriamo le studiose che lo hanno ottenuto nelle discipline scientifiche, di cui 2 nel settore della fisica, 4 della chimica, 1 dell'economia e 11 della medicina. Il Nobel non è previsto per la biologia e la matematica.

In ordine cronologico, hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento nelle discipline scientifiche le seguenti 17 ricercatrici:

Rita Levi- Montalcini
Marie Sklodowska-Curie (1903 per la fisica e 1911 per la chimica)
Irène Curie-Joliot (1935 per la chimica)
Gerty Radnitz-Cori (1947 per la medicina)
Maria Goeppert-Mayer (1963 per la fisica)
Dorothy Crowfoot-Hodgkin (1964 chimica)
Rosalyn Sussman-Yalow (1977 per la medicina)
Barbara Mc Clintock (1983 per la medicina)
Rita Levi-Montalcini (1986 per la medicina)
Gertrude Elion (1988 per la medicina)
Christiane Nüsslein-Volhard (1995 per la medicina)
Linda Buck (2004 per la medicina)
Francoise Barrè-Sinoussi (2008 per la medicina)
Elizabeth Blackburn con l'allieva Carol Greider (2009 per la medicina)
Ada Yonath (2009 per la chimica)
Elinor Ostrom (2009 per l'economia)
May-Britt Moser (2014 per la medicina)

Lise Meitner
Ricordiamo, infine, i "Nobel Negati" ad alcune ricercatrici, che, pur avendo preso parte attiva a progetti premiati, furono penalizzate rispetto ai loro colleghi.

Non hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento scienziate di rilievo come la biologa molecolare Rosalind Franklin, l'astronoma Jocelyn Bell-Burnell, le fisiche Mileva Maric-Einstein, Lise Meitner e Chien-Shiung Wu.

I siti da consultare a proposito di donne scienziate sono moltissimi. Ne cito solo alcuni in italiano, dai quali si può accedere a documenti e sitografie utili:



Libera università delle donne

► WIF-Sito Web Italiano per la FilosofiaDonne e scienza

Donne nella Scienza: è un sito che ho appena scoperto, googlando.
Il portale "Donne nella scienza" fa parte del progetto "Donne nella scienza. Interviste possibili ed impossibili alle donne di scienza dall'antichità ai giorni nostri", cofinanziato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Progetti annuali di diffusione della cultura scientifica - Legge 6/2000, bando 2012).

Segnalo, infine, il libro Donne di scienza: 55 biografìe dall'antichità al duemila di Sara Sesti e Liliana Moro, Pristem - Eleusi, Università Bocconi, seconda edizione, Milano 2002

Concludo con la considerazione che la storia dell'esclusione delle donne dai luoghi del sapere pubblico è anche la storia della presenza-assenza delle donne nelle sfere pubbliche dei diritti civili e politici. Il XVIII secolo costituisce uno spartiacque centrale in tale storia. Sarà in tale contesto, quello della Rivoluzione Francese, che le donne inizieranno a denunciare l'anomalia prodotta dall'affermazione di "un'eguaglianza esclusiva che poco si cura di attuare l'eguaglianza tra i sessi" (Fraisse, 1984)

2 commenti:

  1. Cara Annarita, leggendo il tuo post vengo a conoscenza solo adesso che anche la moglie di Albert Einstein ha collaborato accanto al marito.
    Mi è venuta tanta tristezza, che padri, mariti e fratelli oscuravano le loro Donne.
    Questa la dice lunga sul potere del maschio...Quello che non riesco ad accettare che tutto questo oscuramento veniva da persone tanto intelligenti.
    Forse i tempi non erano ancora maturi?
    Ma non ostante ciò non l'accetto.

    Onore alle Donne che hanno lavorato nell'ombra in tutti i settori
    dal più alto al più umile.

    Grazie per questo post.

    Ti abbraccio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il ruolo di Mileva Maric nei lavori del marito sono ancora al vaglio degli studiosi. Una cosa è certa: l'incontro con il grande genio della Relatività non portò fortuna a Mileva.

      Aveva una mente brillante ed un futuro da scienziata, ma dovette rinunciare agli studi per le vicissitudini causate dal matrimonio.

      Mi fermo qui!

      Le donne hanno dovuto sempre faticare per far riconoscere le loro capacità, in una società forgiata sul modello maschile. Alcuni passi in avanti sono stati compiuti, ma la strada è ancora lunga e tutta in salita.

      Grazie a te per aver letto e commentato.

      Un abbraccio.

      Elimina

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