domenica 10 novembre 2013

GOCE Sempre Più Vicino Alla Terra: Le Indicazioni Della Protezione Civile

Crediti ASI

Il satellite GOCE (Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer) è sempre più vicino alla Terra. Vi informo pertanto circa le indicazioni della Protezione civile riguardo alla sicurezza.

Non allarmatevi, però, perché la probabilità di danni per la popolazione è realmente moooolto bassa!

Ma vediamo di cosa si tratta!


GOCE è una missione dell'Agenzia Spaziale Europea, dedicata alla misura del campo gravitazionale terrestre e alla produzione della mappa relativa. Tale missione è operativa dal 2009, quando il satellite fu lanciato, il 17 Marzo, dalla base russa di Plesetsk.

Lo scorso 21 Ottobre, avendo esaurito completamente il suo propellente e giunto quindi al termine del suo lavoro, è arrivato il momento del rientro.
La finestra temporale dell'evento si è aperta alle 22 di sabato 9 novembre, per chiudersi alle 13 di lunedì 11.

Secondo le previsioni dell'ESA, il satellite si disintegrerà preponderantemente durante l'impatto con l'atmosfera, come si può leggere nel seguente comunicato diramato il 9 Novembre dalla Protezione Civile:

"Rimane, comunque, alta l’incertezza sia sul comportamento che terrà GOCE sia sulla traiettoria che seguirà nel suo rientro incontrollato poiché, pur essendo senza carburante, non ha ancora perso il controllo del suo assetto. L’ESA prevede che la maggior parte di GOCE, che non contiene materiale pericoloso, si disintegrerà nell’atmosfera e che solo alcune parti (di cui la più pesante non dovrebbe superare i 95 kg) potrebbero resistere fino all’impatto con la superficie terrestre.

Dunque, quando e dove gli eventuali frammenti del satellite cadranno sulla terra non può ancora essere previsto. Al momento, all’interno dell’arco temporale che va dalla sera di oggi alla tarda mattinata dell’11, non è ancora possibile escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio. Le finestre di interesse per l’Italia sono, per ora, tre: dalle 08.26 alle 9.6 di domenica, 10 novembre, coinvolgendo potenzialmente il Centro-Nord (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Sardegna); dalle 19.44 alle 20.24 sempre di domenica interessando potenzialmente i territori di Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Sardegna; dalle 7.48 alle 8.28 di lunedì 11 novembre, periodo per il quale non sono ancora disponibili informazioni poiché sono ancora in corso le elaborazioni delle traiettorie possibili da parte di ASI.


L’Agenzia Spaziale Italiana, in raccordo con l’ESA, continuerà a rilasciare periodicamente le disponibili previsioni di rientro, al fine di mantenere l’intero sistema di protezione civile aggiornato.

Eventi di questo tipo, con casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari, pertanto, non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi.
Tuttavia, è possibile fornire, pur nell'incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione qualora si trovi, nel corso degli intervalli temporali di interesse per l'Italia, nei territori potenzialmente esposti all'impatto:

- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all'interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell'eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi).

Il buon senso impone di non lasciarsi andare a facili quanto inutili allarmismi e di seguire con attenzione le prescrizioni del Dipartimento della Protezione Civile.

Dal 21 ottobre 2013, la discesa di GOCE è monitorata dall’Inter-Agency Space Debris Coordination Committee (IADC) e dallo Space Debris Office dell’ESA.

Altre informazioni su GOCE a questo link.

Qui potete seguire in diretta l'avvicinamento alla Terra.

La mattina di Sabato 9 Novembre, GOCE era a circa 160 Km di altitudine.

3 commenti:

  1. Concordo pienamente con il tuo consiglio: "Il buon senso impone di non lasciarsi andare a facili quanto inutili allarmismi e di seguire con attenzione le prescrizioni del Dipartimento della Protezione Civile."
    Come al solito (purtroppo) sul web c'è qualcuno che si diverte (o ha interessi) ad allarmare e questa è la solita vecchia storia; fortuna che poi c'è chi invece scrive come le cose realmente stanno. Grazie quindi a te e a chi fa informazione corretta.


    RispondiElimina
    Risposte
    1. La corretta informazione dovrebbe essere un dovere per chi divulga e diffonde le notizie sul web o sui media tradizionali. Purtroppo non è sempre così ed i motivi sono diversi. Non c'è bisogno di richiamarli qui giusto per non perdere tempo per chi non lo merita...il nostro tempo.

      Elimina
  2. Maria Rosaria Ciurleo 2B6 febbraio 2014 alle ore 10:39

    Carissima Prof.ssa A. R. Ruberto
    Il video era molto commovente, quando ho visto tutti quei bambini ho pianto.
    Spero che non accadano più cose come queste! Ciao, Maria Rosaria

    RispondiElimina