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Il nostro giovanotto crede fermamente che la fusione nucleare sia la soluzione ai nostri futuri bisogni energetici, e che i giovani possano cambiare il mondo.
E ne sa qualcosa di tutt'e due: all'età di 14 anni ha costruito un reattore a fusione funzionante nel garage dei suoi genitori...e a soli dieci anni ha iniziato a fare ricerca nell'ambito della fisica nucleare! Ora, a 17 anni, prende possesso per una manciata di minuti del palco del TED per raccontare la propria storia.
Guardate, ascoltate e leggete i sottotitoli in lingua italiana con attenzione. C'è da rimanere allibiti dalla disinvoltura e l'intraprendenza con cui espone le proprie idee.
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Che meraviglia, a 14 anni!
RispondiEliminaNon ho parole.
Grazie per condividere l'informazione, Annarita, mi era sconosciuta.
Serena serata.
In effetti, Rino, è la sensazione che si prova guardando il filmato! I giovani sono sorprendenti e riservano cose bellissime come questa.
EliminaA presto!
Annarita
Da paura!!!
RispondiEliminaGià solo la presentazione impressiona "Mi chiamo Taylor Wilson. Ho 17 anni e sono un fisico nucleare, cosa che può sembrare difficile da credere, ma lo sono.". Di una sicurezza disarmante.
Piaciuto davvero tanto. Stra-complimenti a lui e grazie a te per la segnalazione.
Proprio così, Marco: "Da paura!!!".
EliminaQuesto ragazzo è dotato di un enorme potenziale creativo e sicuramente in futuro sentiremo parlare ancora di lui per cose magnifiche.
Io invece non mi meraviglio affatto per la sua età, anzi,da tempo fu detto da Gesù:" Ti benedico, o Padre,Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto queste cose nascoste ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli . Si o Padre ,perché così ti e' piaciuto" ( Matt.11,25;Lc,10,21,22).
RispondiEliminaQuello che mi fa paura invece, e' il pensare che fine farebbe un ragazzo così dotato, se fosse qui ora in questo paese!....Certamente non saremmo qui a parlare di Lui, ne Lui sarebbe li a fare quello che e' giusto che stia facendo.
Qui in Italia , chi ha un talento giovanile e' meglio che fugga, prima che sia troppo tardi.
Aldo
Il commento di Aldo, per quanto crudo, rispecchia una realtà che non si può far finta di non conoscere. Oggi, nascere e vivere in un paese come l'Italia, "procura" un handicap iniziale e successivamente strutturale/sociale/economico tale che il confronto con altri paesi è quasi sempre perso in partenza.
EliminaNon sono però completamente d'accordo (e Aldo mi scuserà) che la fuga sia la soluzione migliore; se le migliori menti fuggono (cosa che purtroppo già avviene), questo paese non potrà far altro che peggiorare. Io dico che prima di decidere per la fuga bisogna provare a cambiare le cose qui, tentare almeno, e se proprio non si riesce a smuovere nulla, allora andare all'estero.
Credo sia dovere di chi ha le potenzialità per innescare un cambiamento, tentare in tutti i modi di attuarlo in Italia; poi, non avendocelo prescritto nè il medico nè una "autorità suprema", il martirio è meglio evitarlo volando verso altri lidi.
Sì in Italia è tutto enormemente più difficile e non solo per i giovani talenti. Se tutti i Taylor Wilson italiani fuggissero via, sarebbe per loro sicuramente molto più facile. Io mi auguro, invece, che siano disposti a rimanere qui ad investire la loro energia, intelligenza e determinazione nei vari settori, in primis quello politico, perché soltanto così potrebbe avvenire il cambiamento. Ci vuole forza vitale giovanile e ricambio ovunque, se vogliamo sperare in un futuro migliore.
EliminaBene Marco, abbiamo inviato i nostri rispettivi commenti di risposta ad Aldo a distanza di due minuti l'uno dall'altro. Stavamo scrivendo quasi in contemporanea!
EliminaMi fa piacere che un giovane talento come te la pensi in questo modo perché personalmente ho estrema fiducia nei giovani, i soli che possono avviare il cambiamento, se sapranno resistere all'inquinamento da sistema!
Poi il martirio, in estrema analisi, è indubbiamente da evitare...ma solo dopo aver tentato di cambiare le cose con serietà e determinazione.
É vero, noi giovani abbiamo una grossa responsabilità, non possiamo più aspettare che siano gli altri a costruirci il futuro, però, agli altri almeno chiediamo di non metterci il bastone fra le ruote e se anche capitasse (cosa molto probabile) noi lo toglieremo una, due,... cento volte; magari anche per suonarglielo in testa.
EliminaÉ dura, Aldo ha ragione, e capisco anche che dopo tante vicissitudini passate e torti subiti, alla fine ci si scoraggi. Poi c'è anche il discorso età: lottare all'infinito contro i mulini a vento stanca e snerva, ma noi abbiamo dalla nostra il tempo; almeno quello. Provarci è un dovere.
Io stimo il tuo coraggio Marco e anche l' ottimismo di Annarita, ma io purtroppo mi sono fatto esperienza sulla mia pelle in questo paese sin dalla età di otto anni e ne so qualcosa ....voi credete che qui in Italia gli accademici avrebbero mai permesso ad uno di 17 anni di essere un collega fisico nucleare? E di rispettarne il suo ruolo al loro pari?...Mi fa piacere che voi vedete il bicchiere che può essere riempito ma io lo vedo vuoto e vuoto rimarrà; perché? Perché,la storia nostra insegna, che non solo discendiamo da grandi menti , poeti, artisti, ma siamo anche un popolo famoso per aver portato il primo censimento in terra santa per poter riscuotere i tributi, (oggi siamo ancora eccellenti in questo),quel tributo con cui tentarono di ingannare Gesù, famosi anche di aver mandato Ponzio Pilato, come governatore a lavarsi le mani per crocifiggere il figlio di Dio,...anche per questo non ho fiducia di questa nazione che da allora e' sempre più vicina a quella politica retrograda che ad una concezione moderna purtroppo molto lontana dai paesi odierni occidentali e orientali più avanzati.
RispondiEliminaAldo
Il tuo discorso è comprensibilissimo ed hai perfettamente ragione ad essere completamente sfiduciato da un paese la cui struttura sociale ed economica "incatena" le menti migliori cercando di asservirle al sistema.
EliminaSono certo però che da giovane anche tu hai combattuto le tue battaglie (vinte o perse non importa), battaglie che uno spirito critico non può non affrontare. Il silenzio/assenso difronte alle cose che non vanno è una delle cose più ipocrite e devastanti che si possano mettere in pratica. Io credo che ci siano fasi della vita che vadano vissute (come sicuramente anche tu hai fatto) ed una di queste è proprio quella del giovane uomo che combatte per le cose giuste e cerca concretamente in prima persona di migliorare il piccolo mondo che lo circonda e se ne ha le capacità e la giusta tenacia anche le grandi cose. Noi giovani non possiamo chiedere a te che hai già fatto la tua parte di continuare a combattere per noi; dobbiamo essere noi a metterci in prima fila e provare a dare il massimo. Da te e da quelli come te noi prendiamo spunto e chiediamo consiglio, ma le mani è ora che siamo noi a sporcarcele.
Detto questo, io mi auguro di fare una più o meno breve esperienza all'estero, ma per acquisire quelle conoscenze che magari non riuscirei a raggiungere qui. Ma fatta l'esperienza, è in Italia che poi vorrei farla fruttare.
Ci si prova, caro Aldo; credo che sia giusto così.
La fuga dovrà essere l'ultimissima spiaggia.
Però ripeto, capisco bene e comprendo il perché del tuo scoramento.
Aldo, il tuo modo di pensare è comprensibile dopo l'infelice esperienza vissuta sin da giovanissima età, ma io sono un'insegnante ed ho il dovere di essere ottimista per non riversare sui miei alunni una improduttiva frustrazione.
EliminaL'ambito didattico-educativo, come ben sai, è molto delicato e complesso e, come educatrice, non posso permettermi il lusso di cedere allo scoraggiamento perché i ragazzi hanno il diritto di avere speranza nel futuro e di perseguire i loro sogni.
Annarita il tuo modo di pensare è comprensibilissimo perché sei legata in un ambito istituzionale.
EliminaMa detto sinceramente, però sinceramente, mettendoti una mano sul cuore come libera educatrice, se Marco ( o un tuo allievo come Marco) fosse tuo figlio, sarebbe ancora qui in Italia o piuttosto in America a studiare in qualche Istituto prestigioso sapendo che ora potrebbe stare a parlare con diversi Taylor Wilson, magari anche di fusione nucleare?
Non è scoraggiare, anzi il contrario! Chiunque in questo paese ha un DNA scientificamente avanzato è giusto, per la sicurezza della sua soppravvivenza, che lo coltivi in paesi più avanzati perchè possa avere la certezza riconosciuta di produrre serenamente patrimoni nell'interesse dell'umanità.
Vedi Aldo, io sono una libera educatrice in una Scuola pubblica, in cui ho scelto di lavorare pur avendo avuto la possibilità di continuare o in ambito universitario o nell'Industria. E sai perché? Ho deciso di fare l'insegnante fin da quando avevo 10 anni perché quello era il mio obiettivo sin da allora. Per me la Scuola non può essere che pubblica in quanto l'unica, pur con i suoi limiti, alla portata di tutti, indistintamente, senza distinzione di etnia, credo religioso, ceto sociale ecc. Gli Istituti prestigiosi all'estero possono essere alla portata delle eccellenze, che hanno alle spalle una famiglia danarosa, ma non delle eccellenze squattrinate.
EliminaPerciò sono convinta che è qui da noi che occorre migliorare le cose per consentire ai cervelli nostrani di investire in casa propria.
La mia risposta sincera, perché non potrebbe essere altrimenti secondo il mio modo di pensare, la puoi quindi immaginare. In ogni caso, lascerei la scelta ai miei figli, dopo aver contribuito alla loro formazione come teste pensanti in autonomia.
Bellissimi propositi e condivisibili valori ma se applicati in un paese che non ammette soluzioni, sono purtroppo inutili.
EliminaLa componente maggioritaria dei poteri forti di questo paese e' troppo macchiata nel proprio DNA.
Ma il mio pensiero non vuole togliere certamente la speranza a chi ci crede ancora in questo paese.
Bene, allora lasciamo la speranza a chi ancora ne ha.
Elimina
RispondiEliminaIn linea generale sono d'accordo sia con Aldo, che con Marco.
Il pessimismo di Aldo nasce, dall'esperienza e non mi sento di dire che sbaglia, tanto lo sappiamo tutti che i nostri cervelli migliori espatriano.
Questa è una vergogna tutta Italiana.
La scienza emigrante è un gravissimo danno per tutti noi.
Marco, ci vorrebbero più giovani come te ma si deve pur iniziare a lottare, ma come?
Dovrebbe partire dallo stato, evidentemente, il nostro stato non è orgoglioso delle sue geniali menti.
Auguro alla vostra generazione tempi migliori e sarebbe anche ora.
Mai togliere la speranza, hai detto bene Annarita.
Un caro saluto a tutti.
Ciao, Rosaria. Qui nessuno sta dicendo che Aldo sbaglia perché il suo pensiero scaturisce da una sofferta esperienza personale che è comune ad altri, così come sappiamo anche che molti cervelli italiani vanno all'Estero, ma non tutti per fortuna. Ne conosco di giovani pieni di talento che hanno scelto di rimanere qui nel loro Paese pur tra mille difficoltà e, personalmente, mi auguro che il numero aumenti.
EliminaUna lotta contro i mulini a vento? Non è detto. Come educatrice non mi sento di togliere la speranza ai ragazzi.
Un caro saluto anche a te.
Io invece,ringrazio Rosy, perché ha davvero centrato il problema.
RispondiEliminaIntanto grazie Rosy per aver rispettato la mia pluridecennale esperienza ( non comune ad altri) di studioso autodidatta sin dalla giovanissima età e poi dici il vero quando affermi che e'il nostro stato che non e'orgoglioso delle sue geniali menti; anche l'ultima puntata di superquark e' stata eloquente a tal proposito....c'è di che preoccuparsi a restare qui, eccome.
Aldo, penso che la stiamo mettendo su un tono falsato e che stiamo rischiando l'incomprensione. Con la tua affermazione, contenuta in quest'ultimo commento stai affermando che Rosy ha rispettato "la tua pluridecennale esperienza (non comune ad altri) di studioso autodidatta sin dalla giovanissima età", mentre evidentemente io no. Questo mi dispiace immensamente perché significa che non hai compreso molto di me in questi anni di conoscenza.
EliminaIo ho affermato ben altro nel mio commento e precisamente: "Qui nessuno sta dicendo che Aldo sbaglia perché il suo pensiero scaturisce da una sofferta esperienza personale che è comune ad altri" . La mia affermazione si riferisce alla comune esperienza di sofferenza,perché ti assicuro che ci sono altre persone che hanno sofferto per incomprensioni anche se in modo diverso dalla tua personale esperienza, che non può essere di altri. Non ho quindi avuto l'intenzione di sminuire niente della tua esperienza e mi chiedo come tu possa avere immaginato ciò.
Bene! Per quanto mi riguarda, ho chiuso con i commenti a questo post. Pubblicherò, naturalmente, quelli altrui, ma non ci saranno più mie repliche. Grazie a tutti per la discussione.