Vignetta umoristica: fonte |
Lo spunto mi è venuto tempo fa a casa di una mia amica, che ha una figlia veramente
Questo il dialogo, cui assistevo, tra madre e figlia:
"Ma non potevi stare più attenta?"- proferiva inorridita la mia amica, rivolta alla sua bimba di nome Linda- "Hai spiaccicato sul tappeto la fetta di toast...proprio dal lato imburrato, guarda un po'!"
La piccola, senza scomporsi, replicava: "Ma', la colpa non è mia. Questa stupida fetta ha deciso di cadere proprio dal lato imburrato! E poi non l'ho fatto apposta. Mi è scappata di mano."
"E non chiamarmi, ma', lo sai che non lo sopporto. Ci manca solo che butti Pallino (il gatto) dalla finestra per provare che atterra sulle zampe".
"Perché, non è così?"
Ehm, vi risparmio il seguito. A questo punto, per me c'erano gli ingredienti sufficienti per abbinare la fetta imburrata al gatto, ovvero per pensare al paradosso del gatto imburrato!
Preciso che l'argomento è del tipo "tongue-in-cheek", una espressione che usano gli americani come figura retorica per indicare una affermazione che non deve essere presa sul serio e che quindi si sta scherzando.
Il citato paradosso, che in realtà non è tale, fu inventato dal pittore John Frazee di Kingston, New York, che lo presentò ad un concorso sui paradossi, indetto nel 1993 dalla rivista OMNI,...vincendolo.
Il paradosso del gatto imburrato è, in sintesi, uno scherzo comune basato sulla combinazione di due massime popolari, ovvero due detti brevi, contenenti alcuni importanti elementi derivati dall'esperienza quotidiana, considerata vera da molte persone, o che ha guadagnato una certa credibilità attraverso il suo lungo uso:
1. i gatti atterrano sempre in piedi;
2. i toast imburrati cadono sempre a terra, con il lato imburrato rivolto verso il basso (in ossequio alla legge di Murphy).
Il paradosso nasce quando si considera che cosa potrebbe succedere se si lasciasse cadere il gatto da una grandissima altezza, dopo avere legato sulla schiena del felino un toast con il lato imburrato rivolto verso l'esterno.
Immagine tratta dall'animazione in 2D di Kimberly Miner |
C'è chi l'esperimento lo ha tentato realmente, verificando che Newton aveva ragione, e come altrimenti? Altro che moto perpetuo!
C'è anche chi ha impiegato il gatto e la fetta imburrata per imbastire una animazione dal titolo Perpetual Motion. È quanto ha fatto la giovane Kimberly Miner, che nel Giugno 2003 ha vinto lo Student Academy Award per il suo film, basato su un documento scritto da un compagno di scuola.
Infine, il marchio brasiliano di energy drink "Flying Horse" ha rilasciato uno spot che simula la ricreazione di questo fenomeno, utilizzato per creare energia perpetua...a scopo pubblicitario ovviamente. Lo spot ha spopolato sul web l'anno scorso.
Beh quanto su illustrato penso sia sufficiente a far comprendere che il povero gatto, con la fetta imburrata sul dorso, non potranno mai realizzare il tanto desiderato moto perpetuo e che il paradosso in realtà non esiste. Se invece dovessero rimanervi dei dubbi al riguardo, potremmo sempre riparlarne;)
Post simpaticissimo. Un buon inizio di nuovo anno scolastico con un sorriso (+ di uno in verità)
RispondiEliminaBene, Marco. Sono lieta di aver aver suscitato la tua simpatia nei confronti del post.
EliminaTi auguro un nuovo anno scolastico tutto in discesa.
Cara prof, questo post e istruttivo e divertente! mi sono divertito molto a vedere i video. Un grande abbraccio, a domani:)
RispondiEliminaCaro Jacopo, mi fa molto piacere leggerti. Domani si ricomincia con una nuova avventura;).
EliminaUn grande abbraccio anche a te.
La tua prof.:)
Ciao prof ! Ho visto questo post ed è molto bello!! Mi sono divertita a vedere i video.
RispondiEliminaA domani, Martina.
Ciao, Martina! Sono contenta che tu abbia letto il post e che ti sia divertita a guardare i filmati.
EliminaA domani:)
La tua prof.
UN vero e proprio falso paradosso.E un altro paradosso.A dopodomani prof
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