lunedì 19 agosto 2013

Un Marcatore Per La Prevenzione Del Cancro Al Seno


Un marcatore per il cancro al seno è sicuramente una confortante quanto utile possibilità per la prevenzione di questa patologia, che interessa l'universo femminile. Ma vediamo di cosa si tratta.

Su Cell Stem Cell,  Volume 13, Issue 1, 117-130, 13 Giugno 2013, è stato pubblicato uno studio scientifico dal titolo:
"Molecular Profiling of Human Mammary Gland Links Breast
 Cancer Risk to a p27+ Cell Population with Progenitor Characteristics".

Il citato studio è il risultato di una collaborazione scientifica internazionale guidata da Kornelia Polyak del Harvard Stem Cell Institute

L'abstract del paper scientifico (di cui sopra vedete un grafico) recita:

"Early full-term pregnancy is one of the most effective natural protections against breast cancer. To investigate this effect, we have characterized the global gene expression and epigenetic profiles of multiple cell types from normal breast tissue of nulliparous and parous women and carriers of BRCA1 or BRCA2 mutations. We found significant differences in CD44+ progenitor cells, where the levels of many stem cell-related genes and pathways, including the cell-cycle regulator p27, are lower in parous women without BRCA1/BRCA2 mutations. We also noted a significant reduction in the frequency of CD44+p27+ cells in parous women and showed, using explant cultures, that parity-related signaling pathways play a role in regulating the number of p27+ cells and their proliferation. Our results suggest that pathways controlling p27+ mammary epithelial cells and the numbers of these cells relate to breast cancer risk and can be explored for cancer risk assessment and prevention."

Tradotta in termini comprensibili al vasto pubblico, questa ricerca scientifica ha scoperto perché le donne, che partoriscono entro i 20 anni, hanno meno probabilità di sviluppare il cancro al seno rispetto alle donne che partoriscono in età più avanzata. In sintesi, una gravidanza precoce a termine è una delle protezioni naturali più efficaci contro il cancro al seno.

Il risvolto interessante e confortante è che la comprensione di tale "perché" ha innescato la ricerca di un modo per conferire questo stato di protezione a tutte le donne.

Afferma Kornelia Poliak:




"La ragione per cui siamo entusiasti di questa ricerca è che possiamo usare un censimento delle cellule progenitrici per determinare chi è a rischio particolarmente elevato per il cancro al seno. In generale, i ricercatori che studiano il cancro, tendono a concentrarsi sulla cura del cancro. Ma, in realtà, la prevenzione di questa malattia può avere un maggiore impatto sulla morbilità e la mortalità associata al cancro stesso".

Entriamo maggiormente nei dettagli.

I ricercatori stanno attualmente testando la p27, una proteina che si lega alle cicline e al CdK bloccando l'ingresso nella fase S del ciclo cellulare. Recenti ricerche [Nat. Med.3, 152 (97)] suggeriscono che la prognosi del carcinoma mammario è determinata dai livelli di p27: bassi livelli di p27 predicono una scarsa probabilità di risoluzione per il carcinoma mammario. [Per saperne di più sul ciclo cellulare, consulta questo link]





Il testing della proteina p27 viene svolto dai ricercatori su campioni di tessuto, raccolti da migliaia di donne nel corso di decenni (donne le cui storie cliniche sono state seguite molto da vicino) per vedere se si tratta di un accurato predittore di cancro al seno su una grande popolazione femminile. Se l'ipotesi dovesse essere confermata, probabilmente nel giro di pochi mesi, la Polyak afferma che avrebbe seguito lo sviluppo commerciale di un test clinico per il rischio di cancro al seno.

Indubbiamente una bella speranza, non siete d'accordo? 

Nel succitato paper pubblicato sulla rivista Cell Stem Cell, i ricercatori descrivono come una gravidanza a termine, entro i 20 anni, riduca il numero relativo e la capacità proliferativa delle progenitrici della ghiandola mammaria (cellule che hanno la capacità di dividersi nelle cellule produttrici di latte), rendendole meno esposte alla probabilità di acquisire mutazioni che portano al cancro.

Confrontando numerosi campioni di tessuto del seno, gli scienziati hanno scoperto che le donne ad alto rischio di cancro, come ad esempio coloro che ereditano una mutazione BRCA1 o BRCA2, hanno numeri superiori alla media di cellule progenitrici della ghiandola mammaria. In generale, si è osservato che le donne, con una gravidanza a termine, possedevano le popolazioni più basse di progenitrici della ghiandola mammaria, anche confrontate con il numero di cellule progenitrici in donne mai state incinte e che non avevano sviluppato il cancro. Inoltre, nelle donne che avevano partorito relativamente presto, ma successivamente sviluppato il cancro al seno, il numero delle progenitrici della ghiandola mammaria è risultato nuovamente superiore alla media.

La ricerca mostra che due tendenze stanno contribuendo ad un aumento del numero di diagnosi di cancro al seno: l'aumento dell'obesità e il numero sempre crescente di donne che posticipano la gravidanza. Obiettivo a lungo termine degli scienziati è quello di sviluppare un trattamento che potrebbe imitare gli effetti protettivi di una gravidanza precoce.

La ricerca, che ha richiesto cinque anni per essere completata, è iniziata con gli scambi cooperativi tra la Polyak e Saraswati Sukumar, professore alla Johns Hopkins University School of Medicine. I due scienziati hanno instaurato collaborazioni con i medici, operanti presso i centri oncologici che hanno esperienza di un gran numero di donne ad alto rischio, in modo da ottenere campioni di tessuto mammario. Hanno anche lavorato con esperti di genomica e bioinformatici per analizzare l'espressione genica in diversi tipi di cellule del seno. A volte, Polyak e Sukumar hanno incontrato delle difficoltà ad ottenere una cooperazione per la loro ricerca, che è unica nel campo del cancro al seno per la sua attenzione riguardo alla previsione e alla prevenzione del rischio.

La dott.ssa Polyak ha affermato: "Penso che la mentalità (nel fare ricerca) deve cambiare, perché il cancro al seno colpisce molte donne, e, anche se molte di loro non muoiono di tale patologia, c'è un notevole onere personale e sociale."

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Altra fonte di questo articolo:

http://news.harvard.edu/gazette/story/2013/08/a-marker-for-breast-cancer/

6 commenti:

  1. L'ennesima conferma che bisogna investire nella ricerca scientifica che può fare tanto per la prevenzione delle patologie.

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    1. Già, Maria. Lo comprendessero "là dove si puote" quanto sia fondamentale investire nella ricerca scientifica!

      Saremmo avanti millanta anni luce sulla via del progresso.

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  2. Assolutamente d'accordo sull'investire (DI PIU') nella ricerca scientifica.
    Sulla prevenzione poi, la famosa frase "prevenire è meglio che curare" sulla quale tutti concordano, non sempre (purtroppo) trova reale attuazione.
    Diamo per assodati i benefici incontrovertibili della prevenzione sulla salute e vediamola anche da un punto di vista economico, visto che è di soldi che si parla quando si chiede un maggiore investimento sulla ricerca scientifica: è comprovato che una buona e corretta prevenzione (per lo Stato) ha costi mooolto inferiori rispetto a quelli che si devono sostenere successivamente per cure, sostegno, infrastrutture ecc.
    E' economicamente irrazionale non investire sulla prevenzione (in qualsiasi campo, soprattutto quello medico), è un po' come se l'imprenditore non investisse nella sua azienda su sicurezza, tecnologia, organizzazione ecc.; prima o poi quei mancati investimenti diventano mancati guadagni fino a trasformarsi in bancarotta.
    Ma senza neanche arrivare agli imprenditori: allo stato basterebbe fare quello che fa un buon padre di famiglia che, ad esempio, sa bene che i soldi "investiti" nella crescita culturale dei propri figli, sono un investimento essenziale per la vita sociale e lavorativa futura degli stessi.
    Ma qui in Italia sembra che tutto quello che ha a che fare con la logica sia assolutamente da non prendere in considerazione.
    Vado un po' OT (ma neanche tanto):
    ieri ho visto "Benvenuto Presidente", commedia con Bisio protagonista. Si ride ma, anche, dà da riflettere perché, in modo ironico, riproduce e fotografa quello che oggi è la politica e quindi coloro che dovrebbero "decidere per noi". Sing!!!!

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    1. Perfettamente d'accordo con le tue considerazioni, Marco. Riusciranno i nostri eroi...?

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  3. Cara Annarita, sono d'accordo sul pensiero di Marco, che è anche il tuo e di tanti.


    Prevenire è meglio che curare..evidentemente, curando si guadagna di più?

    Ciao!

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    1. Può darsi, Rosaria, che curare porti più proventi. Non mi meraviglieri se fosse così.

      Ciao!

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