Questa nuova produzione di Sunchaser Pictures, il team che ha sviluppato l'altrettanto splendido "Death Valley DreamLapse" tre mesi fa circa, presenta due enigmi del deserto: le pietre galleggianti della Racetrack Playa, un lago asciutto della Death Valley, e un'aurora boreale rosa, non comune ad una latitudine così bassa.
Le pietre e i massi striscianti nella distesa desolata della Racetrack Playa hanno lasciato a lungo perplessi i geologi. Ciò che provoca il movimento delle rocce rimane poco chiaro, ma i tortuosi percorsi, osservabili sul fondo della Racetrack Playa, indicano che effettivamente le pietre si muovono.
Alcuni ricercatori ritengono che la giusta combinazione di pioggia e vento potrebbe lubrificare il terreno limoso e spingere le rocce. Paula Messina, una geologa dell'Università di San Jose, in California, pensa che i batteri potrebbero avere a che fare con tale fenomeno. Dopo che le piogge estive hanno fatto la loro parte, delle appiccicose stuoie batteriche crescono, infatti, sotto le rocce e potrebbero creare percorsi scivolosi.
I ricercatori pensano che il ghiaccio invernale potrebbe favorire tale fenomeno: gli anelli di ghiaccio, che si formano intorno alle rocce, potrebbero comportarsi come "il cuscino d'aria" di un hovercraft, catturando l'aria e spingendo le rocce quando il vento rinforza.
Queste teorie sono difficili da testare, date le non facili condizioni di lavoro nella zona, che tiene fede al suo nome. I venti possono raggiungere le 70 miglia orarie durante le tempeste invernali e i monsoni estivi; inoltre, la più vicina strada asfaltata può distare più di 2 ore. Il National Park, infine, non consente agli scienziati di installare strutture permanenti, quali le telecamere time-lapse a lungo termine, in grado di catturare le rocce in azione.
L'intensa aurora rosa, che appare nel video, è probabilmente il residuo di una espulsione di massa coronale (CME) verificatasi il 15 marzo. Le CME sono raffiche di particelle cariche e campi magnetici eiettati dall'atmosfera del sole. Questi eventi comuni possono verificarsi fino a quattro volte al giorno, durante i periodi di elevata attività solare, ma pochi ne passano abbastanza vicino alla Terra per creare aurore godibili a basse latitudini. Solo altri sette eventi sono stati finora visibili dalla Terra, nel 2013, secondo Ian Richardson del NASA Goddard Space Flight Center.
Per tutto il film, il team alterna immagini di stelle catturate ad esposizioni di 25 secondi , che rendono l'aspetto del cielo simile ad un mandala.
Il video!
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