domenica 14 aprile 2013

Il DNA Delle Galassie



Segnalo volentieri "Il DNA delle Galassie", il nuovo libro di Anna Curir, che potete acquistare online da questa pagina.

Ne riporto di seguito l'introduzione.

Le galassie, maestose e spettacolari, sono le unità fondamentali
costitutive del nostro Universo.
Furono chamate Universi-isola da Immanuel Kant quando
si iniziò a pensarle come mondi lontani, esterni alla nostra Via
Lattea e racchiudono ancora oggi numerosi misteri: la loro formazione,
la loro differenziazione morfologica, il segreto della
formazione stellare e il ruolo del gas in esse contenuto. E ancora
si indaga sul rapporto e la reciproca influenza tra la galassia e il
suo nucleo, che sono inestricabilmente legati, e tra la galassia e
il suo ambiente... Abbiamo a disposizione molte ipotesi e teorie
riguardo questi interrogativi, ma lo studio delle galassie è ancora
un argomento all’avanguardia dell’astrofisica, destinato a riservarci
molte sorprese nel futuro.

Si pensa all’Universo come costituito da galassie, ma la popolazione
di questi oggetti è estremamente differenziata, le storie
della loro formazione possono essere molto diverse, ed anche le
dinamiche della loro evoluzione. Per questo oggi si parla di uno
Zoo di galassie: in questa categoria astrofisica abbiamo oggetti
diversissimi, e con lo sviluppo di mezzi osservativi sempre più
potenti e raffinati, riusciamo a focalizzare differenziazioni sempre
più fini.

Lo scenario è dunque molto complicato: in questo libro presento,
servendomi anche di semplici esemplificazioni, alcuni
problemi fondamentali. Voglio spiegare come lo studio delle galassie
non possa prescindere dallo studio dell’ Universo in evoluzione,
dal collegamento con l’analisi delle fluttuazioni primordiali
che hanno portato alla formazione delle strutture a grande
scala del nostro Cosmo e che quindi rappresentano per così dire
il codice genetico delle galassie.

Il mio tentativo però è anche di trasmettere, insieme ai concetti
e ai dati, il fascino che le galassie emanano ed hanno emanato
nel passato: ricostruendo a grandi tratti la storia della loro
scoperta, della costruzione della prima classificazione morfologica,
dell’ evoluzione della nostra idea di Universo.
E’ anche menzionato, in questo libro, il fatto che le Galassie
ci forniscono, con le strutture che vediamo al loro interno: bracci,
barre, anelli, un bell’esempio di fenomeni cooperativi guidati
dall’autogravitazione. I fenomeni cooperativi sono una potente
chiave interpretativa dell’organizzazione delle strutture e delle
cosiddette proprietà emergenti di un sistema, in tutta la fisica
moderna e non solo. Si può dire infatti che le frontiere delle fisica
moderna siano tre: il molto piccolo, il molto grande e il molto
complesso. I sistemi complessi cessano però di essere complicati
quando mostrano un comportamento coerente originato
da un’organizzazione collettiva. Le Galassie sono un esempio di
questi sistemi.

Viene messo in evidenza, inoltre, come le forme che noi vediamo
nelle Galassie siano spesso prodotti di instabilità: la natura
si muove spontaneamente da configurazioni meno stabili a
quelle più stabili, che spesso sono meno perfette di quelle instabili.
Le irregolarità, le imperfezioni producono il mondo, la vita,
così come le piccole fluttazioni di densità nell’ Universo primordiale
hanno prodotto tutto ciò che oggi possiamo osservare, noi
compresi.

Desidero, infine, anche suggerire la sensazione che ha l’astronomo
nell’Universo: il suo brancolare nel buio alla ricerca di
piccoli segnali, indizi che possano guidarlo a capire, anche attraverso
l’introspezione di se stesso, quella misteriosa risonanza
tra la natura e l’uomo che ci permette di creare i modelli di cui
ci serviamo per interpretare il mondo.

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