Cellule riprogrammate (IPS) |
Ricevo e diffondo il seguente comunicato stampa riguardante un'importante scoperta, messa a punto dai ricercatori italiani Stefano Casola e Giuseppe Testa, nel campo della Medicina rigenerativa e della riprogrammazione cellulare.
Secondo i risultati dello studio italiano, i ricercatori hanno individuato il meccanismo che permette di riprogrammare la carta di indentità delle cellule adulte per riportarle allo stato embrionale.
Tale meccanismo di reset è attivato dalle proteine della famiglia Polycomb, già note per il ruolo svolto nello sviluppo embrionale e nella formazione di tumori.
La scoperta dal titolo "Cell Reprogramming Requires Silencing of a Core Subset of Polycomb Targets", pubblicata su PLoS Genetics, costituisce un tassello fondamentale nel campo dell'applicazione concreta delle staminali ottenute tramite riprogrammazione cellulare.
Comunicato stampa
Quando le nostre cellule perdono l’identità
Medicina rigenerativa: rilevante scoperta di ricercatori italiani
Milano, 6 marzo 2013. Due giovani scienziati italiani segnano un nuovo goal nella ricerca della medicina rigenerativa: l’identificazione dell’interruttore molecolare che permette di ringiovanire una cellula adulta rendendola staminale. Grazie al meccanismo di riprogrammazione dell’identità cellulare è stato scoperto nelle proteine della famiglia Polycomb, già note per il ruolo svolto nello sviluppo embrionale e nella formazione di tumori, il “timbro” indispensabile per indurre le cellule adulte a tornare allo stadio embrionale. Un notevole contributo per migliorare le terapie di diverse malattie, dalle lesioni d’organo alle patologie croniche, ai tumori.
L’importante studio, realizzato grazie anche ai finanziamenti della Fondazione Giovanni Armenise/Harvard, è stato portato a termine da Stefano Casola, direttore dell ’Unità di Ricerca di Immunologia Molecolare e Biologia dei Linfomi all'IFOM, Istituto FIRC di Oncologia Molecolare, e da Giuseppe Testa, coordinatore del programma di Epigenetica delle Cellule Staminali, presso il Dipartimento Oncologia Sperimentale dello IEO, Istituto Europeo di Oncologia, Milano.
La ricerca, pubblicata su PLoS Genetics, riconduce alla scoperta delle cellule staminali pluripotenti indotte (IPS) di Shinya Yamanaka, Premio Nobel 2012, che dimostrava che le cellule della pelle potevano essere riprogrammate in laboratorio per diventare del tutto simili a cellule staminali embrionali. Ma Casola e Testa hanno identificato che Polycomb, oltre a svolgere un ruolo da protagonista nel differenziamento e nella tumorigenesi, è assolutamente indispensabile anche nel processo di riprogrammazione delle cellule.
Inattivando migliaia di geni simultaneamente. Polycomb funziona infatti da interruttore di identità cellulare, consentendo la transizione da cellula differenziata a staminale.
«Tramite un’analisi funzionale condotta sull’intero genoma abbiamo scoperto che i circa 6000 geni regolati da Polycomb non sono tutti ugualmente importanti nel processo di riprogrammazione. È solo uno specifico sottogruppo che deve essere spento per garantire che una cellula matura torni a uno stato indifferenziato. Senza questi geni chiave (una sorta di “core business della cellula”) non è possibile generare cellule staminali da cellule della pelle» spiega Casola.
«Questa scoperta rappresenta un importante contributo per la ricerca sulle cellule staminali. Le sue ricadute però non si limitano esclusivamente all’area della medicina rigenerativa» afferma Testa. «Adesso che abbiamo individuato i geni chiave controllati da Polycomb possiamo studiarne la funzione in condizioni patologicamente molto rilevanti, come i tumori. Alla luce anche dei nostri risultati infatti emerge sempre di più come il cancro sia la conseguenza di un disturbo di identità della cellula che perde la sua impronta e acquisisce nuove proprietà in maniera molto simile a una riprogrammazione».
La ricerca è stata realizzata grazie anche al sostegno, fra gli altri, di Epigen, ERC, AIRC, e del bando Giovani Ricercatori del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali che nell’anno 2008 ha selezionato e finanziato oltre cinquanta progetti di ricerca della durata di tre anni condotti da ricercatori under 40.
Stefano Casola è rientrato in Italia dagli Stati Uniti grazie al programma Career Development Award della Fondazione Giovanni Armenise-Harvard.
Per maggiori informazioni:
Stefano Casola, IFOM-IEO Campus, tel. +39 02 574303 714, stefano.casola ifom.eu
Giuseppe Testa, IEO, tel. +39 02 94375105 giuseppe.testa@ieo.eu
La Fondazione Giovanni Armenise-Harvard sostiene giovani scienziati dotati di particolari capacità, contribuendo alla creazione di nuove aree di ricerca nel settore delle scienze biologiche in Italia, incentivando la mobilità internazionale a vantaggio di una cultura multidisciplinare e favorendo profondi rapporti di collaborazione tra gli scienziati italiani e la Harvard Medical School di Boston (HMS).
La Fondazione Armenise-Harvard ha fino a oggi investito in Italia circa 20 milioni di dollari creando 16 laboratori per i beneficiari del Career Development Award, finanziando 3 PhD presso la Harvard Medical School e premiando 25 giovani giornalisti scientifici.
Il finanziamento dell’Armenise-Harvard Career Development Award ammonta attualmente a $ 200.000 annui, per un periodo da tre a cinque anni, e comprende il compenso commisurato alla posizione occupata presso l’istituto ospitante, gli stipendi per gli altri membri coinvolti nel programma di ricerca e i fondi annuali per le apparecchiature/infrastrutture.
Le scadenze dei programmi sono:
Armenise-Harvard PhD Program, dicembre 2013
Armenise-Harvard Summer Fellowship for Italian University Students, adesioni entro il 20 dicembre 2013
Armenise-Harvard Science Writer Fellowships, adesioni entro il 15 marzo 2013
Armenise-Harvard Career Development Award, adesioni entro il 15 luglio 2013
Per maggiori informazioni si può consultare il sito http://www.armeniseharvard.org/grants/
o contattare Alexa Mason, Direttore Affari Italiani, amason@harvard.edu , tel. 055 603251.
Fondazione Giovanni Armenise-Harvard - Ufficio Stampa - Daniela Daveri - Tel. 0385 278221 - Fax 0385 278701 - e-mail ddaveri@alice.it
*****
Di seguito una timeline sull'evoluzione degli studi riguardanti le cellule staminali dal 1950 a oggi.
Fonte: Panorama.it |
Nessun commento:
Posta un commento