giovedì 6 dicembre 2012

La Mano Robotica Italiana Sbaraglia Il Campo Degli Umanoidi Ad Osaka

E' con enorme piacere misto ad orgoglio che pubblico la seguente notizia, segnalatami da Laura Vecchi (Account ManagerWeber Shandwick). Non si può, infatti, non essere orgogliosi dei risultati di eccellenza raggiunti dalla Ricerca Italiana.

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In Giappone, la Mano Robotica Italiana Sbaraglia il Campo degli Umanoidi  

La collaborazione tra l’Università di Pisa e l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) porta la Robotica italiana all’avanguardia mondiale. Ai ricercatori del gruppo che collabora con Centro “E. Piaggio” e IIT è andato il più prestigioso riconoscimento della conferenza internazionale Humanoids 2012, ad Osaka, per la realizzazione di una mano robotica di nuova generazione, in grado di compiere i movimenti di un arto umano, ma indistruttibile ed economica, e destinata a rivoluzionare in futuro non solo la robotica ma anche il settore delle protesi. La chiave sta nella struttura “soft”, che la rende contemporaneamente flessibile e robusta.


Si chiama “PISA/IIT SoftHand”, ed è la nuova mano robotica sviluppata dal Centro “E. Piaggio” dell’Università di Pisa e dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. I finanziamenti sono arrivati dalla Comunità Europea, con il progetto di Robotica Cognitiva “THE Hand Embodied”(Pisa) e con il grant ERC “SoftHands” (IIT). Lo scorso venerdì è stata premiata dalla comunità scientifica internazionale come “Migliore articolo” alla conferenza internazionale Humanoids 2012, ad Osaka, in Giappone – ovvero, nella patria della robotica più avanzata.

Si tratta del secondo riconoscimento consecutivo conferito quest’anno al progetto dell’arto robotico, che aveva già ottenuto un premio analogo alla conferenza mondiale di Robotica e Sistemi Intelligenti (IROS 2012), a Ottobre in Portogallo. 

Non solo perché al costo di alcune centinaia di dollari, e con un solo motore, la mano è in grado di compiere tutte le prese che sa fare una mano umana. Non solo per l’estrema versatilità, che la rende utilizzabile sia come mano robotica che come protesi in modo molto semplice, ma soprattutto per la robustezza ed affidabilità che la rendono unica nel panorama delle mani robotiche fino ad ora sviluppate.

Le dita si possono piegare, tirare, distorcere, disarticolare, e ritornano a posto senza danno: davanti allo stupito uditorio della conferenza la mano è stata sbattuta violentemente (anche contro una lastra di ghisa), uscendone intatta.

Tutto questo”- spiega Antonio Bicchi, coordinatore del Gruppo di Robotica al Centro Piaggio e Senior Scientist all’IIT di Genova- “grazie al fatto che la mano ha un design rivoluzionario. Non ha giunti con cuscinetti a sfere, ma le falangi rotolano l'una sull'altra come le articolazioni del corpo umano. Non ha vincoli rigidi tra le dita, ma legamenti che le conferiscono elasticità. E ovviamente non ha ruote dentate, ma tendini. Questi elementi di base sono applicati non copiando pedissequamente la struttura della mano umana, ma cercando di capire quali sono le parti della struttura della mano che le consentono  di svolgere determinate funzioni, per poi sviluppare una struttura artificiale in grado di svolgere la stessa funzione”.
Le funzioni stesse sono progettate e realizzate sulla base di una delle teorie più avanzate delle neuroscienze moderne, quella delle sinergie motorie.

La collaborazione tra il Centro “E. Piaggio” di Pisa, tradizionale eccellenza nello studio della mano e del tatto, e l’IIT di Genova, Istituto di ricerca che ha l’obiettivo di trasformare la qualità scientifica della scienza e tecnologia italiana, e in particolare della robotica, in applicazioni utili per la società, è stata resa possibile dal prestigioso premio assegnato dal Consiglio Europeo delle Ricerche ERC Grant al progetto SoftHands, che ha portato un finanziamento di 2.5 milioni di Euro della Comunità Europea al gruppo guidato dal Prof. Antonio Bicchi.

La mano robotica è già di fatto pronta per essere usata come protesi: è stato infatti sviluppato un avambraccio artificiale, al quale la mano può essere agganciata e mossa con una sola leva, collegata all’unico motore della mano, che la rende in grado di fare praticamente tutte le prese comuni sugli oggetti quotidiani, come una tazza, uno spruzzatore, un telefono, la maniglia di una valigia o di una porta.

Centro di Ricerca “E. Piaggio”: www.centropiaggio.unipi.it 

Progetto The Hand Embodied: http://www.thehandembodied.eu

Istituto Italiano di Tecnologia: http://www.iit.it 

Di seguito un video dimostrativo.



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Istituto Italiano di Tecnologia (IIT)
L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) è una Fondazione di diritto privato istituita congiuntamente dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dal Ministero dell'Economia e Finanze, con l'obiettivo di promuovere l'eccellenza nella ricerca di base e in quella applicata e di favorire lo sviluppo del sistema economico nazionale. Lo staff complessivo di IIT conta 1087 persone. L’area scientifica è rappresentata dall’86% del personale. Il 41% dei ricercatori proviene dall’estero: per il 24% stranieri da 38 Paesi e per il 17% italiani rientrati.
La produzione di IIT vanta più di 2000 pubblicazioni e 91 invenzioni che hanno originato 145 brevetti, di cui 71 italiani e 74 internazionali. Nella sede di Genova collaborano dipartimenti di Robotica (“Robotica, Cervello e Scienze Cognitive” e “Robotica Avanzata”), dipartimenti orientati alle scienze della vita (“Neuroscienze e Tecnologie del Cervello”, e “Scoperta e Sviluppo Farmaci”) e facility di “Nanochimica”, “Nanofisica”, “Nanostrutture”, “Pattern Analysis & Computer Vision” e “iCubFacility”. Dal 2009 l’attività scientifica è stata ulteriormente rafforzata con la creazione di dieci centri di ricerca nel territorio nazionale (a Torino, Milano, Trento, Parma, Roma, Pisa, Napoli, Lecce) che, unitamente al Laboratorio Centrale di Genova, sviluppano le nuove piattaforme del piano scientifico 2012-2014.

Per ulteriori informazioni:
Weber Shandwick – Digital Pr
Giacomo Iacovelli, T 02.57378554, giacovelli@webershandwick.com
Laura Vecchi, T 02 57378424, lvecchi@webershandwick.com


Centro “E. Piaggio” dell’Università di Pisa
Il Centro “E. Piaggio” Centro dell’Università di Pisa, che porta avanti una ricerca ampiamente multidisciplinare nei settori della robotica e della bioingegneria. Il Centro riunisce ricercatori in diversi campi, dall’Ingegneria alle scienze matematiche, mediche e psicologiche, aprendo spazi di convergenza tra diverse discipline scientifiche e umanistiche. Operano attualmente presso il Centro circa 40 docenti da 13 diversi dipartimenti dell’Ateneo. Hanno concrete collaborazioni di ricerca col Centro Piaggio circa 100 ricercatori, da praticamente tutte le aree dell’Università di Pisa. Il Centro ha dato vita ad alcuni progetti di spin-off di successo, oltre ad avere aperto laboratori ed attività convenzionate con enti del territorio circostante con il polo scientifico-tecnologico di Navacchio.  Sono attualmente attivi presso il Centro 18 progetti di ricerca europei. Il Centro ha coordinato due STREP e attualmente coordina un IP ed uno STREP.  Il Centro è membro di due Reti di Eccellenza europee, HYCON2 (Controlli Ibridi e Sistemi Embedded) e CONET (Coopertaing Objects) e coordina la Concerted Action ESNAM (Materiali Intelligenti).  Afferisce al Centro un Ricercatore Universitario vincitore di un progetto di alta qualificazione valido ai fini di una chiamata diretta. Un giovane ricercatore del Centro è stato ammesso alla fase finale di aggiudicazione di un ERC Starting Grant (attualmente in corso). Un professore  del Centro è vincitore di un ERC Advanced Grant dello European Research Council (2012-2017). Il Centro collabora con diverse agenzie ed industrie.

Per Informazioni
Ufficio Stampa Centro “E. Piaggio”
Alessandra Parravicini
Alessandra.parravicini@centropiaggio.unipi.it
tel. +39 050 2217 063; +39 3335887441
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Laura Vecchi
Account Manager
Weber Shandwick

T 02 57378424 M +39  335 5311465
E lvecchi@webershandwick.com W www.webershandwick.com
Weber Shandwick, via Pietrasanta 14, 20141 Milano



7 commenti:

  1. Annarita ho letto con molta attenzione e ho visto il video
    che mi ha lasciato a bocca aperta.
    Dici bene c'è davvero da essere orgogliosi, di questo progetto tutto italiano.
    Che bella notizia!

    Ti abbraccio

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  2. emanuele tampieri 1b7 dicembre 2012 alle ore 18:32

    bello prof e anche molto utile. non sorprende che abbia vinto il primo premio ma mi piacerebbe vedere anche gli altri progetti!!

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  3. wow prof mi sento davvero orgogliosa di essere italiana.
    a lunedì.

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  4. Sì, Rosaria! Una bella notizia perché il progetto potrebbe avere importanti applicazioni in campi di utilità.

    Abbraccio ricambiato!

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  5. Emanuele, per quanto riguarda gli altri progetti, mi informerò ed eventualmente ti farò sapere. Al momento, esiste il sito della conferenza internazionale, dove il progetto italiano è stato premiato, ma è in inglese e ci vuole un po' per orientarsi.

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  6. E già, Matilde! Questi sono sicuramente dei motivi per cui andare orgogliosi di essere italiani:)

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  7. Wow fantastico.Siamo bravi noi in Italia. Speriamo che inventino altre cose così belle.
    Ciao prof a domani

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