sabato 15 dicembre 2012

I Processi Psicologici Della Scoperta Scientifica

"I Processi Psicologici Della Scoperta Scientifica" - L'Armoniosa complessità del mondo- è l'ultima fatica di Anna Curir (1).

Il libro, edito da KWB, è disponibile da novembre 2012 e potete reperirlo a questo link:

http://www.kimwilliamsbooks.com/orders/product/31-i-processi-psicologici-della-scoperta-scientifica.html 

Di seguito l'introduzione, inviatami dall'autrice.



Introduzione

Molti credono che gli scienziati pensino utilizzando soprattutto una logica rigorosa ed il calcolo matematico. C’è anche chi crede che la conoscenza
scientifica si accumuli con successive aggiunte di nuovi risultati alle
conoscenze già acquisite.

In questo libro si mette in evidenza come le emozioni siano parte
integrante dei processi mentali che portano verso le scoperte scientifiche e
verso i nuovi modelli che spiegano il mondo. Riprendendo la teoria di
Thomas Kuhn, che descrive l’evoluzione della scienza come un processo
che avviene per rivoluzioni e non in modo cumulativo, si focalizzano in
particolare, con l’aiuto dello psicologo Wilfred Bion, gli aspetti emotivi
legati alle rivoluzioni scientifiche.

Viene presentata l’analisi che Bion fa del problema della conoscenza, il
suo rigore, affine a quello di un matematico, nell’interpretare la possibile
origine delle idee, nel classificare in modo quasi geometrico le
trasformazioni che avvengono nelle nostre menti. È spiegato il suo
riconoscimento della parte affettiva e relazionale del processo di
conoscenza e l’aspetto del dolore mentale, indispensabile per la
formazione dei pensieri. La conoscenza è partorita con dolore, proprio
come un figlio. La fuga da questo dolore genera pensieri falsi, bugie. E si
può dire che questo valga non solo, segnatamente, nella ricerca scientifica
ma anche in tutte le sfere dell’esistenza umana e sociale.

La gran parte del lavoro di una scienziato produce scienza normale
all’interno di un paradigma ben preciso. Kuhn definisce scienza normale
incisivamente come trovare soluzioni di rompicapo. Un ricercatore può
provare profondi coinvolgimenti emotivi nel cercare soluzioni di piccoli
rompicapo, anche se non si avventura fuori dal paradigma in cui si è
formato.

Sono proposti inesplorati collegamenti tra la filosofia di Kuhn, la
matematica di Henri Poincaré, la fisica teorica di Wolfgang Pauli e le
moderne teorie cognitive della coscienza, per finire con la scoperta di un
altro psicanalista forse meno famoso di Bion, ma che possiede un analogo
rigore matematico: Ignacio Matte Blanco.

Su tali collegamenti si cerca di fare luce in questo libro, in nome di quella
trasversalità delle culture che è la cifra di questo secolo, della
postmodernità.

Nell’ultimo capitolo si passa dall’indagine su come avviene la produzione
delle idee scientifiche a quella sulla ‘personalità’ di chi fa scienza, con una
breve panoramica sugli studi che hanno affrontato questo problema
specifico con indagini statistiche e fornendo alla fine risultati originali
ottenuti con un’indagine di analisi fattoriale sulle personalità di uno
specifico campione di scienziati.

Sono grata a Felice Perussia e Giorgio Blandino che mi hanno condotto a
meditare ed approfondire la relazione tra psicologia e scienza.

Numerosi amici e colleghi mi hanno aiutata e incoraggiata nei miei studi
recenti di psicologia e nella raccolta dei dati presentati nell'ultimo capitolo.
Tra questi ringrazio in particolare John C. Miller e Giuseppe Massone.

Grazie a Jean Pierre Ané-Prince, per il suo sostegno e per il suo aiuto nella
ricerca delle fonti bibliografiche e a mio fratello Paolo con il quale ho
spesso il piacere di discutere di biologia, etica della scienza e psicanalisi.

Ringrazio Margherita Hack e Fernando de Felice per l’interesse mostrato
per questo testo. Desidero ringraziare Angelo Guerraggio, Michele
Emmer, Roberta Giangrande, Piergiorgio Odifreddi e Piero Galeotti per la
lettura critica del manoscritto.

Desidero infine ringraziare Kim Williams per aver reso possibile la
diffusione di questo lavoro e per il suo prezioso aiuto in fase di editing.

Anna Curir
Torino, settembre 2012

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(1) L'autrice Anna Curir nasce a Torino nel 1953, nel 1976 si laurea in Matematica con una tesi di Astronomia e dal 1979 lavora come Astronomo presso l’Osservatorio Astrofisico di Torino. Trascorre il 1982 presso il Dipartimento di Astrofisica dell’Università di Oxford, su invito del prof. Dennis Sciama. Durante tale anno è anche visitor del Queen Mary College di Londra. È membro della International Society on General Relativity, dell’ International Astronomical Union e del Linacre College di Oxford, ed è iscritta all’ordine degli psicologi del Piemonte.

Le sue ricerche riguardano le Cosmologie Relativistiche, l’emissione energetica dei Buchi Neri, la formazione delle galassie, le proprietà dinamiche e chimiche della Via Lattea, la storia della Astronomia e della Cosmologia. Si occupa anche di divulgazione scientifica ed è autrice di numerosi articoli divulgativi scritti per il quotidiano La Stampa, per la rivista Orione, e di un libro sui buchi neri, Astri Collassati (Il Castello, 1985). Nel 2009 ha curato la mostra Osservar le stelle e il relativo catalogo (Silvana Editoriale, 2009).

Da sempre interessata alle neuroscienze e alla psicoanalisi, nel 2006 consegue la Laurea Magistrale in Scienze della Mente. Ha pubblicato articoli relativi alla psicologia della ricerca scientifica sulle riviste Giornale Storico Centro Studi di Psicologia e Letteratura, Sapere e Psicologi a Confronto.

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