Speech by ReadSpeaker
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Riavvolgiamo il nastro. Metà Ottobre, assemblea per l’elezione dei rappresentanti dei genitori nei consigli di classe. Si parla di partecipazione, di attenzione, dell’orario scolastico, di educazione… (troppo presto per parlare di profitto); insomma si generalizza sui ragazzi e la scuola in attesa di votare per i rappresentanti dei genitori.
Qualche genitore manifesta alcune problematiche ed il mio vecchio se ne esce con: “Sì, ma il laboratorio? Vogliamo almeno farglielo vedere a sti ragazzi? ”. Caso vuole che la coordinatrice di classe tenuta a presiedere la riunione sia la prof. di Fisica (e Matematica). E via che attacca con l’elencazione di tutti i problemi che non permettono l’uso del laboratorio. Ometto volentieri la lista perché sono sicuro sia identica a quella che ogni genitore di studente/i ormai conosce più o meno a memoria. Il bello è che la prof. non ha alcuna responsabilità di questo disservizio (disservizio a voler essere buoni), ma neanche la dirigenza scolastica (a sentir loro). E allora di chi è la responsabilità? Il governo, i tagli… e le solite trite e ritrite giustificazioni (per carità, tutto verissimo).
Ma mio padre è uno che abbozza, abbozza e poi… poi scoppia (dopo 4 anni). Educatamente (dice lui e io lo spero) fa notare che comprende le varie difficoltà ecc. ecc. e un altro ecc., ma: “ok, ma sono anni che si va avanti così! Possibile che non si possa trovare una soluzione anche solo provvisoria? Possibile che ci si arrenda di fronte ad un problema così importante? Se aspettiamo sempre la manna dal cielo rischiamo di morire di fame! ”. Eccolo lì! Comincia sempre così. Parte con domande su domande e poi sbam, all’improvviso tira fuori la risposta che tu non gli hai dato. Fa tutto da solo. “Ce l’avete un PC ed un proiettore? Internet! C’è di tutto, animazioni, video… C’è sempre qualcuno che ha condiviso la lezione, l’esperimento fatto in laboratorio… Basta solo cercare! Non sarà la stessa cosa che fare lezione in un laboratorio reale, ma, meglio di niente”.
La prof. ammette di non avere molta dimestichezza con la tecnologia e quindi… siamo di nuovo a bomba. Ma il vecchio non si arrende “sono sicuro che se chiede ai ragazzi di trovare su un determinato argomento il materiale necessario per fare una lezione, loro non vi deluderanno anzi, magari la lezione la fanno loro. Soprattutto sulla tecnologia noi adulti possiamo imparare molto da loro”. La prof. annuisce e risponde: ”vedremo”.
Dopo qualche settimana capitata l’occasione e la prof: ”Marco, dobbiamo iniziare a parlare delle macchine termiche. Sarebbe stato perfetto poter avere un motore a scoppio o un frigorifero da smontare ed analizzare ma… Vediamo cosa riesci a trovarmi e poi la lezione la fai tu. Tranquillo, mi basta una semplice presentazione, poi l’approfondimento sui concetti termodinamici li riprendo io in un'altra lezione”. Ecco come è andata."
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Dalla rete |
"C’era una volta, nei boschi del regno di Etram, una gnomo di nome Airam. Era una gnomo come tutte le altre: piccina, piccina, grassottella, con un cappello rosso e il vestito verde: aveva però un compito davvero speciale. Non era la solita guardiana delle pentole d’oro alla fine dell’arcobaleno, no: lei doveva lucidare gli aghi degli abeti per renderli più luminosi nel solstizio d’inverno. Così, nella lunga notte magica, la vallata si sarebbe riempita di luci che, con la neve, la luna e l’aiuto delle fate, avrebbero creato un effetto così speciale da far esclamare di meraviglia persino la gelida ed esigentissima regina Edlitolc."
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Cometa di Halley- Crediti: NASA |
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Da Wikipedia |
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Immagine da Wikipedia |
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