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Cyberbullismo: Di Cosa Si Tratta?
Il cyberbullismo, secondo la definizione data dal DCSF (Department for Children, School and Families), è l'utilizzo deliberato delle TIC (Tecnologie dell'informazione e della comunicazione), in particolare internet e il telefono cellulare, per turbare e molestare qualcuno.
Esso è considerato un'estensione del bullismo fuori dalla rete.
Il termine cyberbullying è stato coniato dall'educatore canadese Bill Belsey.
Pur essendovi delle differenze tra il fenomeno tradizionale del bullismo e il bullismo online, anche quest’ultimo può essere definito bullismo.
Un recente studio, condotto dall'Anti-Bullying Alliance nel Regno Unito, ha reso noto che il 22% dei giovani ha subito fenomeni di bullismo attraverso internet o attraverso il telefono cellulare.
Per quanti non conoscessero che cos'è il bullismo, riporto sinteticamente da Wikipedia di cosa tratta:
"Il bullismo è una forma di comportamento aggressivo, di tipo abusivo, tramite l'impiego di falsi metodi di opposizione e intimidazione nei confronti di sé stessi o nei confronti dei pari in particolare quando vi è una palese asimmetria di potere; può implicare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, spesso in base a discriminazioni etniche, confessionali, di genere o di orientamento sessuale."
In Italia, con il termine bullismo si indica generalmente «il fenomeno delle prepotenze perpetrate da bambini e ragazzi nei confronti dei loro coetanei soprattutto in ambito scolastico».
Il fenomeno del bullismo attraverso le TIC è stato riconosciuto, a livello internazionale, come una delle priorità da affrontare.
Nel Regno Unito, il DCSF ha realizzato delle linee guida di indubbia utilità ai fini della prevenzione, in ambito scolastico, del bullismo mediante cellulare e internet, fornendo delle misure di risposta a questo fenomeno.
Scarica il rapporto "Cyberbullying: A whole-school community issue".
E' evidente con chiarezza come si renda necessaria una comprensione puntuale del Cyberbullismo da parte dei docenti al fine di aiutare i propri studenti a capire come evitare un impiego sbagliato delle tecnologie.
La Scuola deve essere preparata a rispondere ai casi di bullismo perpetrati attraverso le TIC, contrastandone un errato utilizzo. E tale obiettivo può essere perseguito, sviluppando e promuovendo una cultura di giovani utenti delle TIC sempre più affidabili e responsabili.
La tecnologia, gli strumenti di comunicazione sono fondamentali e utili per la società. Devono essere utilizzati nella giusta misura e con rispetto del prossimo se no, come nel caso del cybebullismo, si ricade in quegli abusi e in quelle aberrazioni che offendono l'essere umano in modo inutile e assurdo. Un caro saluto, Fabio
RispondiEliminaGrazie del riscontro, Fabio.
RispondiEliminaUn salutone!
secondo me fa molto bene a pubblicare queste cose perchè il bullismo è diventata una cosa grave e per quanto riguarda lo stolking faccio l'esempio di Amanda: una ragazza canadese che è arrivate a suicidarsi
RispondiEliminaGrazie dell'apprezzamento, Camilla. E' vero il bullismo, incluso quello online, è ormai un'emergenza, che deve essere presa in seria considerazione.
RispondiEliminaLo stalking è una cosa diversa. Lì ci troviamo di fronte a comportamenti persecutori molto gravi, sostenuti da pedinamenti della vittima e altri atti molto pesanti.
Io sono d'accordissimo con la mia compagna Camilla. Visto che questo blog è anche per i ragazzi chiunque legga questo post potrà rendersi conto dell'importanza che ha riuscire a non farsi coinvolgere in risse e cose del genere, tenere duro davandi a questi fenomeni. Questo post è veramente molto importante.
RispondiEliminaCiao prof.
Grazie di aver espresso il tuo parere, Matilde! Questo blog è prima di tutto per voi ragazzi e poi per chiunque sia interessato:)
RispondiEliminaDici bene: il bullismo, in presenza ed online, è un fenomeno da prendere in seria considerazione e su cui riflettere accuratamente. Alla larga, quindi, e se si dovessero ricevere pressioni, rivolgersi agli adulti con fiducia. A scuola, ci siamo noi insegnanti per voi!:)
secondo me "la base" del Cyberbullismo è facebook. io non sono contro di esso ma penso che vada trattato con cautela
RispondiEliminaCara Camilla, sicuramente Facebook è un faldone dove c'è di tutto e di più, se non altro per l'enorme quantità di persone che vi circolano. Però, come in tutte le situazioni, c'è anche del buono.
RispondiEliminaUsare la testa è d'obbligo sia su FB che altrove.
In ogni caso, fai bene a trattarlo con cautela.
Come puoi sicuramente immaginare, l'argomento è per me molto sentito. Come sempre, essere informati è la soluzione. E allora vada per il Web, vada per la tecnologia, vada per i social network... tutto purché sempre informati correttamente.
RispondiEliminaQuando si parla di social Facebook la fa da padrone e allora forse sarebbe il caso di leggere quello che lo stesso Facebook scrive circa il bullismo, come cercare di proteggersi (cosa non fare sui social) e soprattutto come e dove denunciarlo. Dal centro assistenza di Facebook: BULLISMO.
Ragazzi, la regola è sempre la stessa: usare la testa e non fare agli altri quello che non vogliamo che qualcuno faccia a noi. Si lo so, l'avete già sentita, ma è una verità sacrosanta che vale la pena ripetere all'infinito.
Un salutone
Marco
PS:
Non è la tecnologia che ha ucciso Davide, sono gli idioti, i bulli che utilizzano la tecnologia per denigrare, attaccare e quanto di peggio... ma anche quelli che mostrano muscoli di plastica e cervelli bacati anche dal vivo.
Comprendo perfettamente, Marco, come l'argomento ti coinvolga. D'altronde non può non coinvolgere le persone attente e rispettose degli altri.
RispondiEliminaTi ringrazio del feedback e delle parole sensate che hai indirizzato ai miei ragazzi.
Del dramma di Davide non è responsabile la tecnologia, ma lo stolto agire umano. Il drammatico avvenimento è ancora troppo recente per poterne discutere in un commento. Non solo! In tali fatti, sono coinvolte dinamiche su cui c'è molto da riflettere, dinamiche che vanno ben al di là di Internet, social ed affini.
Un salutone ed ancora grazie.
Concordo circa la tragedia di Davide (nome di fantasia) ancora tutta da "decifrare" e sull'ineguatezza dello spazio commenti. Il mio è stato più che altro uno sfogo in un post dove si parla di bullismo, bullismo che (come purtroppo la vita reale ci insegna) può portare a tragedie in cui è davvero difficile capire inizio e fine, cause e eventuali provvedimenti o soluzioni preventive. Era per dire che il bullismo è una di quelle cose che magari inizia in modo leggero, magari per farsi 4 risate, ma poi prende piano piano le redini del "gioco" e non siamo più noi a "comandare". Quando poi le cose ci "scoppiano" in mano, sono in tanti a farsi male, colui che ha subito azioni di bullismo, ma anche gli stessi bulli, senza parlare poi delle persone (famiglia, scuola, ...) indirettamente coinvolte.
RispondiEliminaE poi mi premeva chiarire che non è la tecnologia che fa male, ma chi la usa in modo stupido e bacato.
Mah! E' sempre difficile dire qualcosa di sensato in situazioni come questa.
Ho compreso perfettamente il senso del tuo commento, Marco, e non posso che concordare. Purtroppo, spesso, i ragazzi si trovano invischiati in situazioni complesse, con esiti drammatici, perché se le lasciano sfuggire di mano.
RispondiEliminaE' su tali esiti che occorre riflettere per evitarli. Usare la testa, come si è già affermato, è d'obbligo per evitare sin dal nascere situazioni potenzialmente pericolose.
Gli strumenti tecnologici non devono essere demonizzati. Il farlo è miope! Gli strumenti diventano pericolosi nelle mani di chi non li sa gestire.