Una schermata dell'app |
Incredibile!
L'esclusiva applicazione iPad è stata lanciata Martedì, ovvero ieri, e promette di rendere le immagini dettagliate del suo cervello più accessibili che mai agli scienziati.
Insegnanti, studenti e...curiosi possono guardarla.
Un museo medico in fase di sviluppo a Chicago ha ottenuto dei finanziamenti per la scansione e la digitalizzazione di circa 350 diapositive di fragili e preziose parti del cervello di Einstein. L'applicazione permetterà ai ricercatori di scrutare nel cervello dell'eccentrico Nobel come se stessero guardando attraverso un microscopio.
"Sono impaziente di sapere cosa ci faranno scoprire" ha affermato Steve Landers, consulente per il National Museum of Health and Medicine di Chicago, che ha progettato l'applicazione. "Mi piacerebbe pensare che Einstein ne sarebbe stato contento."
Dopo la morte di Einstein, un patologo di nome Thomas Harvey eseguì l'autopsia, rimuovendo il cervello del grande genio, nella speranza che i futuri ricercatori avrebbero potuto scoprire i segreti del suo genio.
Harvey ha fornito i campioni per i ricercatori e ha collaborato a uno studio del 1999 pubblicato su Lancet. Questo studio ha rivelato che una regione del cervello di Einstein - il lobo parietale - era il 15 per cento più ampio del normale. Il lobo parietale è importante per la comprensione della matematica, del linguaggio e delle relazioni spaziali.
"L'applicazione iPad può consentire ai ricercatori di scavare ancora più a fondo, cercando per le regioni del cervello in cui i neuroni sono più densamente connessi rispetto al normale"- ha detto il dottor Phillip Epstein, un neuroscienziato della zona di Chicago e consulente per il museo.
Ma poiché il tessuto è stato conservato prima dell'avvento della moderna tecnologia di imaging, può essere difficile per gli scienziati comprendere quali precise aree del cervello di Einstein siano riprese da ciascuna delle diapositive. Sebbene la nuova applicazione organizzi le diapositive in regioni generali del cervello, non li mappa però con la precisione di un modello anatomico.
"I ricercatori non hanno ottenuto una risonanza magnetica. Non abbiamo un modello tridimensionale del cervello di Einstein, quindi non sappiamo dire da quali aree siano stati prelevati i campioni."- ha detto il ricercatore Jacopo Annese del Brain Observatory presso la University of California.
C'è di più, "le slide da 1 pollice (2,54 cm) per 3 pollici rappresentano solo una piccola parte dell'intero cervello di Einstein", ha affermato Annese.
Annese ha conservato e digitalizzato un altro cervello famoso, quello di Henry Molaison, che morì nel 2008 dopo aver vissuto per decenni con una amnesia profonda. Conosciuto come "H.M." negli studi scientifici, Molaison partecipò durante la sua vita ad una ricerca che ha rivelato nuove prospettive circa l'apprendimento e la memoria.
"Un sito web consultabile, con oltre 2.400 slide dell'intero cervello di Molaison, sarà a disposizione del pubblico nel mese di dicembre"- ha detto Annese, il quale si è spinto ad azzardare che possa essere fatta la stessa cosa per Einstein.
"Per ora- ha detto- è emozionante che il tessuto cerebrale di Einstein sia stato conservato digitalmente prima di un possibile deterioramento o danneggiamento delle diapositive."
"L'applicazione susciterà un grande interesse nel campo della ricerca sul cervello, proprio perché si tratta di Einstein."
Qualcuno potrebbe chiedersi se Einstein avrebbe voluto che le immagini delle sue spoglie fossero vendute ai non-scienziati per $ 9.99.
"C'è stato un grande dibattito su quali potessero essere le intenzioni di Einstein."- ha detto Jim Paglia, membro del Consiglio del museo. "Sappiamo che non voleva che le sue spoglie diventassero oggetti da baraccone, ma egli avrebbe compreso il valore dello studio del suo cervello per la ricerca scientifica, e noi pensiamo di aver affrontato la questione in modo rispettoso."
Paglia ha ipotizzato che l'applicazione potrebbe "ispirare una nuova generazione di neuroscienziati."
Il ricavato delle vendite andrà al U.S. Department of Defense's National Museum of Health and Medicine di Silver Spring, Maryland., e al Chicago satellite museum, che aprirà nel 2015 con mostre interattive e collezioni digitali del museo.
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Fonte : Articolo della giornalista Carla K. Johnson dell'Associated Press, Chicago.
Già... mi son sempre chiesto... ma cosa frulla nel cervello di un genio? Un caro saluto, Fabio
RispondiEliminaCara Annarita, per gli scienziati l'emozione è grande e lo credo bene.
RispondiEliminaMa come persona semplice mi domando.. se è giusto mettere in vendita le spoglie di Einstein,
ma se questo può aiutare gli scienziati allora credo che anche Einstein ne sara felicissimo!
Un abbraccio
Un caro saluto a te, Fabio. Gli studi sul cervello del grande Einstein non ci potranno svelare i segreti del suo genio, ma fornire informazioni per comprendere cosa c'è di diverso nel cervello di un genio.
RispondiEliminaDomanda perfettamente condivisibile, Rosaria...insieme alla risposta.
RispondiEliminaBacione.
Cra prof secondo me le spoglie di Einstain potrebbero essere di grande aiuto per la scienza.Se cosi fosse pensi che rilevazione per l'umanità. Un abbraccio a domani
RispondiEliminaNon le spoglie intere, Jacopo, ma solo il cervello!
RispondiEliminaAuguriamoci che gli studiosi ne facciano buon uso.
Ricambio l'abbraccio.
A domani!
Cara prof queta è sicuramente una scoperta che aiuterà gli scienziati ha capire come una persona potesse essere così intelligente, ma per me è un po' strano!!!!
RispondiEliminaUn bacio.A domani