domenica 2 ottobre 2011

PRECARI D'ITALIA SU RAI 3 STASERA ALLE 21,30

logo di presadiretta
Segnalo una notizia pubblicata da  Gravità Zero. Sarebbe cosa buona e giusta darle il massimo risalto, diffondendo sui blog e i social. Grazie!

Sei uno di quei precari che in Italia lavorano per paghe da fame? Lavori per imprese che non ti garantiscono ferie, mutua o pensione di anzianità?

E chi se ne approfitta? Chi consente lo sfruttamento di quanti non hanno alcun potere contrattuale, ma solo preziose competenze da offrire?


Presadiretta ha deciso, questa sera, di dar voce alle migliaia e migliaia di persone che hanno perso il diritto al futuro, giovani che sono costretti a piegarsi ai contratti a termine, di cui esistono infinite tipologie; ai disoccupati che per cercare di lavorare sono costretti ad aprire partite Iva che in realtà nascondono un rapporto di lavoro subordinato; ai ragazzi che si sottopongono a infiniti stage che in realtà nascondono un vero e proprio impiego e non daranno loro alcun reale accesso al mercato del lavoro.

Tra gli ospiti della puntata anche Silvia Bencivelli, voce narrante di Radio 3 Scienza (laurea in medicina e chirurgia e Master in comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste) che sul suo blog ha narrato la situazione del lavoratore atipico.

Continuate a leggere il post originale.

3 commenti:

  1. Ciao Annarita, che coincidenza! Stavo proprio guardando ora con interesse questa trasmissione su rai tre e vedo qui la tua segnalazione! E' davvero incredibile! Il futuro che questa classe politica  riserva ai nostri figli è VERGOGNOSO!!!. Emblematica è stata la frase di una giornalista, autrice di un libro sull'argomento, che vive ora a Barcellona ( come moltissimi italiani!): L'italia si sta svutando dei giovani talenti!  I giovani per il governo italiano non sono una risorsa d'investimento ma degli ostacoli  sociali da scaricare! Manca di una sana trasfusione! Ci sono gli stranieri che arrivano prendendo le barche e gli italiani ( meno visibili) che scappano coi treni per non tornare più. Se poi un italiamo dovesse tornare, la sua  esperienza estera non è vista come una risorsa, ma viene guardato come un  debole per non esssere riuscito qui a farsi una strada  tra le caste. CHE SCHIFO! Mi pento di non essermi accorto anch'io per tempo e  a suo tempo di questo strano paese che non ama i propri figli di stato, ogni tanto penso a cosa sarebbe stata la mia vita se fossi fuggito all'estero invece di rimanere qui a sopravvivere e a farmi il sangue amaro a combattere inutilmente quel marciume generato sin dalla prima repubblica.

    Un abbraccio

    Aldo 

    RispondiElimina
  2. Annarita, rabbia, furore e impotenza provo
    a guardare questo video e mi chiedo...
    quanta colpa abbiamo anche noi?
    Purtroppo il nostro governo non ha bisogno più ne di parole ne di dimostrazioni intelligenti.
    Un popolo nuovo l'Italia chiede ma  deve avere
    il coraggio di emergere da 
    questo stallo che solo amarezza da.

    Grazie a gravità zero
    e grazie a te per la condivisione.

    Buona settimana. 
    Ciao.





    RispondiElimina
  3. Cari Aldo e Rosaria, provo i vostri stessi sentimenti! Sono molto amareggiata. Una Nazione che non sa investire sul capitale umano e costringe i nostri giovani talenti ad andare via si preclude il progresso. E le evidenze sono sotto i nostri occhi.

    Un abbraccio ad entrambi.

    RispondiElimina