Proprio così! E' stato scoperto il quasar più lontanoda un gruppo di astronomi europei, grazie alle osservazioni del VLT (Very Large Telescope) dell’ESO (European Southern Observatory) e di numerosi altri telescopi. (Cliccare per ingrandire l'immagine).
I quasar sono galassie distanti e molto luminose che sembrano essere alimentate da buchi neri supermassicci al loro interno. La loro luminosità li rende dei fari molto potenti che possono aiutarci a studiare l’epoca in cui le prime stelle e le prime galassie si stavano formando. Il quasar appena scoperto è così lontano che la sua luce illumina l’ultima fase dell’epoca della rionizzazione (EoR)*, com’era a soli 770 milioni di anni dopo il Big Bang (il redshift è 7.1).
"Questo quasar è una sonda che studia la prime fasi dell'Universo. È un oggetto molto raro che ci aiuterà a capire come sono cresciuti i buchi neri supermassicci qualche centinaio di milioni di anni dopo il Big Bang", commenta Stephen Warren, lo scienziato a capo dell'equipe che ha svolto la ricerca.
La luce emessa ha impiegato circa 12.9 miliardi di anni per raggiungerci e, tra gli oggetti sufficientemente brillanti per essere studiati in dettaglio, questo è di gran lunga il più distante.
Questo quasar appena scoperto è chiamato ULAS J1120+0641. Il risultato dello studio verrà pubblicato nel numero della rivista Nature di domani 30 giugno 2011. In realtà compare qualcosa su Nature già oggi, dove si legge di un redshift pari a 7.085, che con buona approssimazione è 7.1.
Di seguito un'animazione artistica in 3D di ULAS J1120+0641.
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*EoR è la cosiddetta Epoca di Rionizzazione, situata in un periodo compreso tra i 400 milioni e gli 800 milioni di anni dopo il Big Bang. Si tratta di un periodo durante il quale l’idrogeno neutro, elemento abbondante in tutto l’Universo, comincia lentamente a diminuire a causa degli effetti (di ionizzazione) causati dall’energia prodotta e diffusa dalle prime stelle e dai primi quasar.
Annarita, dinanzi a queste scoperte resto sempre meravigliata! Certo che questi scienziati li invidio un poco:) Queste sono persone da invidiare , anche se è più giusto dire che le ammiro. Come ammiro te e la tua passione per la scienza.
Una scoperta affascinante che pone nuovi interrogativi sull'origine dell'universo. I media ne stanno parlando in questi giorni.
Tu hai diffuso la notizia il 29 giugno! Sei stata la prima nella blogosfera italiana e non solo! Anche Universe Today, che seguo, ha diffuso la notizia soltanto il 1° luglio!
Annarita, dinanzi a queste scoperte resto sempre
RispondiEliminameravigliata! Certo che questi scienziati li invidio un poco:)
Queste sono persone da invidiare , anche se è più giusto dire
che le ammiro.
Come ammiro te e la tua passione per la scienza.
Un bacione
E' il caso di dire, in questo ambito e non solo, che più cose scopriamo e meno ne sappiamo!
RispondiEliminaVoglio dire:"Come mai un oggetto del genere poteva già esistere ad un intervallo di tempo così piccolo dopo il Big Bang?
Ah...dimenticavo! Bellissimo questo articolo. Sai offrire sempre spunti di riflessione!
RispondiEliminaUn salutone.
Arte
Una scoperta affascinante che pone nuovi interrogativi sull'origine dell'universo. I media ne stanno parlando in questi giorni.
RispondiEliminaTu hai diffuso la notizia il 29 giugno! Sei stata la prima nella blogosfera italiana e non solo! Anche Universe Today, che seguo, ha diffuso la notizia soltanto il 1° luglio!
Complimenti per la tua attenzione e passione.
Ciao. Ruben
Beh sì, Ruben! In effetti ho pubblicato la notizia a distanza di poche ore dal comunicato stampa dell'ESO.
RispondiEliminaGrazie per essere così attento!
Ciao.