lunedì 27 giugno 2011

Maturita' 2011: Il Compito di Matematica Era Così Difficile?

incubo della matematicaIl Compito di Matematica della Maturità 2011 era così difficile? Ce lo chiarisce Roberto Natalini in una intervista rilasciata a Daily Wired, il 23 giugno scorso.

Ho ottenuto da Roberto il permesso di ripubblicare l'intervista su Scientificando. Leggete con attenzione, please.

Capisco che gli studenti hanno trovato diverse difficoltà nello svolgere la prova”, commenta Roberto Natalini, matematico dell’ Istituto per le Applicazioni del Calcolo M. Picone (Iac) del Cnr. Lo scienziato ci ha messo poco meno di 10 minuti a risolvere la prima parte del compito. “ Mi rendo conto però – ammette - che sono un matematico di professione, mentre per gli studenti alcuni esercizi sono sembrati davvero impossibili da risolvere”.

Il primo problema proposto è un classico. “C’erano un paio di cose su cui gli studenti dovevano stare molto attenti – spiega il matematico – ma francamente sono convinto che su questa traccia avrebbero avuto difficoltà anche studenti universitari alle prese con l’esame di Analisi 1”.

Tutto sommato il secondo problema, almeno a detta dell’esperto, è abbastanza semplice, anche se insidioso: un esercizo di funzione presentato in forma applicativa. “ Mi ha stupito molto - dice Natalini - che nell’ultima parte si sia fatto riferimento a dati veri sul profitto d’azienda. In generale, è un esercizio facilissimo, peccato che gli studenti delle scuole superiori non vengono proprio preparati ad affrontare problemi così applicativi e sono convinto che molti sono rimasti a bocca aperta”. Un po’ come è successo per i test Invalsi, in cui c’erano esercizi pienamente in linea con i programmi scolastici, ma sottoposti agli studenit in una forma completamente diversa da quella a cui sono abituati.

Per quanto riguarda la seconda parte della prova di matematica, quella del questionario, anche qui si i nervi dei maturandi sono stati messi a dura prova. “ Quasi tutte domande difficili - commenta il matematico - e non assolutamente banali. Agli studenti è stato chiesto uno sforzo non indifferente di ragionamento”.

Ad aver fatto rizzare i capelli dei più è stata in particolare la domanda numero 8: “ In che cosa consiste il problema della quadratura del cerchio? Perché è così spesso citato?” Un quesito, questo, probabilmente lampante solo per chi mastica la matematica in maniera disinvolta. “ Sono domande - spiega Natalini - che vanno bel al di là della cultura matematica scolastica. Non so quanti hanno saputo scrivere che trovare un quadrato che abbia la stessa area di un cerchio è impossibile con riga e compasso. Il quesito proposto, inoltre, richiedeva un ragionamento abbastanza complesso basato su una cultura più approfondita della materia”.

In definitiva, ai maturandi di quest’anno non è andata poi così bene. “Ben vengano quesiti così ragionati e esercizi così applicativi, che poi sono la sintassi alla base delle tecnologie moderne. Ma attenzione", precisa Natalini: " a non sopravvalutare la formazione offerta ai ragazzi. E’ evidente che c’è uno scollamento tra chi scrive le tracce e la reale preparazione che danno le scuole”.

Roberto Natalini continua, estendendo le sue considerazioni all'incubo della matematica vissuto agli esami, pubblicando il post "L'incubo della matematica agli esami".

Ne riporto l'incipit:

"La matematica è un incubo per molte persone, e spesso quest'incubo si concentra sul compito scritto di maturità, che viene vissuto e rivissuto in sogno e nei racconti con gli amici, sempre come esperienza tramautica (ma anche no, nel caso in cui poi si sia riusciti a copiare...). La  matematica, come il greco o il latino, è un'esperienza assoluta di possibile inadeguatezza, di incompetenza totale o parziale, di momenti di buio assoluto (=non ho capito le parole della domanda). Un punto di demarcazione in cui sentiamo di essere misurati in modo distaccato e apparentemente oggettivo, ma anche che quelli ad essere misurati non siamo noi. In fondo, la matematica non sarà mai il nostro mestiere, no?"

Continuate a leggere l'articolo.





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