sabato 28 maggio 2011

OVO: Video Enciclopedia Online Della Conoscenza

OVO video biblioteca
OVO
è una encicopedia video in versione beta che copre vasti ambiti del sapere in continua espansione.

Si legge nella presentazione, sul sito ufficiale:

"OVO è un'enciclopedia video, una library che si compone di migliaia di documentari della durata di circa 3 minuti ciascuno. I video di OVO offrono un'esperienza di grande impatto visivo. I testi dei video sono basati sui lemmi presenti nell'Enciclopedia Treccani e approvati dall'Istituto stesso. La library, disponibile su www.ovo.com, è in continua espansione e in costante aggiornamento. Presto arriverà a coprire tutto ciò che di rilevante bisogna conoscere per poter leggere il mondo, la sua storia e la sua attualità".


Nella video presentazione, Andrea Pezzi, founder e partner di OVO, afferma: "OVO nasce dalla volontà di trasformare la parola scritta in immagini in movimento. OVO è una video library un po' come l'Universo; una video library in continua espansione".

OVO si suddivide in tre famiglie o categorie tematiche:

- OVObio riguarda le biografie degli uomini e delle done che hanno fatto la Storia;

- OVOpedia si riferisce alla vastità enciclopedica del sapere umano,
dalle scoperte scientifiche all'anatomia, all'arte, lo sport, la botanica, gli eventi storici e molto altro ancora;

- OVOpolis comprende tutto ciò che è necessario conoscere per comprendere le strutture che l'uomo ha costruito per gestire le sue relazioni, quindi l'economia, la legge, le organizzazioni e la politica.

Visitate la video Library di OVO, contenente al momento solo una parte delle videoclip. Altre ne saranno implementate nei prossimi mesi.

Nella categoria "Biologia, Chimica e Fisica", ho selezionato la clip "Energie: cinetica, potenziale e meccanica", accompagnata dal seguente testo di presentazione che può essere copiato. Lo riporto di seguito per darvi un assaggio della bontà del prodotto (la sottolineatura in colore e la suddivisione in paragrafetti sono mie):

"
L’energia cinetica è l’energia che un corpo possiede per via del suo movimento. Ad esempio, una pallina scagliata contro una finestra può rompere il vetro perché è in movimento, quindi possiede energia cinetica. Più è pesante la pallina e più è elevata la velocità, maggiore sarà l’energia cinetica.

L’energia potenziale gravitazionale è l’energia che un corpo possiede in virtù della sua posizione rispetto al suolo. Ad esempio, un oggetto poggiato su una mensola ha un’energia potenziale proporzionale al suo peso e all’altezza della mensola.

L’energia meccanica è la somma dell’energia cinetica e dell’energia potenziale possedute da un corpo. Il principio di conservazione dell’energia meccanica stabilisce che la somma fra l'energia cinetica e potenziale è costante, purché non intervengano forze dissipative, come l'attrito. Così, se un corpo acquisisce energia cinetica, perde una quantità equivalente di energia potenziale.
Ad esempio: un tuffatore fermo su un trampolino ha un’energia cinetica pari a zero, ma un’energia potenziale proporzionale alla distanza fra il trampolino e l’acqua. Quando il tuffatore lascia il trampolino, inizia a perdere energia potenziale, perché si avvicina sempre di più all’acqua. Al contempo acquisisce energia cinetica, perché aumenta la sua velocità. Nel momento in cui entra in acqua, il tuffatore ha convertito tutta la sua energia potenziale in energia cinetica.

Il primo a dimostrare sperimentalmente il principio di conservazione dell’energia è il fisico inglese James Prescott Joule. Joule immerge un mulinello a palette in un contenitore pieno d’acqua. A sua volta il contenitore è posto nel ghiaccio. Il mulinello è collegato tramite un argano a una coppia di pesi. Quando i pesi vengono lasciati cadere, fanno girare il mulinello: l’attrito riscalda l’acqua, e il calore scioglie una parte del ghiaccio. Ripetendo l’esperimento con pesi diversi, Joule scopre che aumentando la massa dei pesi e l’altezza della caduta aumenta anche la quantità di calore prodotto. Quindi l’energia si trasforma, ma non viene creata né persa la sua quantità totale è sempre la stessa.

Le centrali idroelettriche sono un esempio di applicazione pratica del principio di conservazione dell’energia. L’acqua contenuta nel bacino a monte possiede energia potenziale, che si trasforma in energia cinetica quando l’acqua scende a valle. Tramite le turbine della centrale, l’energia cinetica viene a sua volta trasformata in energia meccanica di rotazione e quindi in un’altra forma d’energia: l’energia elettrica."


Potete anche diventare Media Partner di OVO o Mecenate Digitale oppure integrare le videoclip nei vostri siti e blog. Ne scoprirete le modalità, visitando il sito ufficiale.

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Fonte: Quadernone blu



7 commenti:

  1. Annarita ho viitato il link
    di  OVO interessante è  bellissimo
    me lo salvo in bacheca 
    grazie di questa importante segnalazione.

    Ciao, bacio
    e sempre grazie.

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  2. Ho fatto un giro sul sito, davvero una bella risorsa e soprattutto molto istruttiva. L'idea di trasformare testi in video ben montati ed accattivanti è sicuramente ottima. Un valido aiuto anche per chi magari non può leggere e godere di tali e tante informazioni. Poi la presenza della Treccani che convalida i testi (e quindi anche i video), è una garanzia. Speriamo che i contenuti aumentino.
    Grazie a te ed a Renato di Quadernone blu per la segnalazione
    Un salutone
    Marco

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  3. Carissima, sono arrivata qui proprio mentre scrivevo un post sull'importanza del video nella didattica....così mi sono portata via la tua segnalazione!!!

    Ti aspetto per avere un autorevole commento...

    Un abbraccio forte forte...

    france

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  4. Molto interessanti e ben fatti. Mi sembrano estremamente professionali. Di sicuro sono un'ottima introduzione ai temi, e poi il referente è l'Enciclopedia Treccani.
    Brava a scovarlo!
    Paopasc

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  5. Cara Rosaria, lo so che queste cose ti piacciono.

    Un bacione.

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  6. Marco, i contenuti aumenteranno. E'  un obiettivo dei fondatori.

    Un salutone.

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  7. Ho visto, france. Grazie.

    Un caro saluto.

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