I lettori di Scientificando conoscono già il progetto (Cattiva) Scienza in TV di cui si è parlato in diverse occasioni.
Per coloro che non ne fossero a conoscenza: il citato progetto è nato con l'obiettivo di smascherare, in modo ironico e divertente, chi, in TV, cerca di manipolare la credulità popolare per interessi opportunistici.
E’ nato così un gruppo formato da centinaia di blogger, cittadini, genitori, insegnanti, ricercatori, scienziati e tanti giovani che, divertendosi e con intelligenza, desiderano lanciare un messaggio positivo:
“Chiediamo più chiarezza in certe trasmissioni che spacciano per misteri e per fenomeni inspiegabili quelli che non sono altro che bufale o credenze popolari da baraccone”.
Con il motto "Accendiamo il cervello", il gruppo ha organizzato una controffensiva intelligente a questa occupazione mediatica in una società sempre più ipertecnologica, che i media vorrebbero anche super-credulona.
Potete leggere il comunicato stampa e seguire le discussioni sul sito di riferimento.
Alle discussioni partecipano giovanissimi ragazzi appassionati di Scienza, tra cui due quindicenni: Ivan e il nostro Marco.
Come spesso capita, i due ragazzi si trovano allineati su due diverse posizioni. Nello specifico, Ivan difende la trasmissione Voyager e Marco, che ben conosciamo, invece la demolisce con argomentazioni ineccepibli sotto il profilo scientifico.
Che Marco avesse le idee chiare, una grande mente e un cuore appassionato, non è per noi un mistero, ma leggere la bellissima e garbata lettera che ha indirizzato a Ivan non può non emozionare ancora una volta e insieme far riflettere grandi e piccini.
Claudio Pasqua ha pubblicato poche ore fa, su Gravità Zero, la lunga lettera di Marco rivolta a Ivan. Ne riporto l'incipit:
"Ciao Ivan.
[...]
Voglio prima di tutto complimentarmi con te per l'interesse che dimostri verso la Scienza e la passione con cui cerchi di difendere le tue convinzioni.
Sei sicuramente un ragazzo in gamba e puoi certo comprendere che alla nostra età le convinzioni non possono avere un fondamento solido, non fosse altro che per la nostra acerba esperienza.
Quindi io metterei da parte la parola convinzioni e parlerei più di opinioni e come tu ben sai, le opinioni sono qualcosa di più personale, di meno radicato, possono essere momentanee e cambiare nel tempo qualora una nuova tesi o ragionamento implichi e giustifichi il farlo.
Siamo spero d'accordo su questo, ovvero sul fatto che alla nostra età avere delle convinzioni ferree, perentorie, immutabili ecc., non solo non è corretto, ma addirittura può essere pericoloso. Pericoloso per la nostra crescita culturale e per tutto quello che ne può conseguire.
Il mio "veccho" spesso mi dice che nel momento in cui, alla nostra età, siamo sicuri di sapere qualcosa, quello è il momento in cui cominciamo a non apprendere più.
(non sarà solo farina del suo sacco, ma il concetto regge)
Ci tengo a questa premessa e quindi alla distinzione tra convincimento ed opinione, perché su questa differenza si basa tutto il ragionamento che vorrei provare a fare con te.
Parliamo di Scienza, perché questo sembra essere l'argomento che ci accomuna e perché è l'oggetto di questo sito (notare che ho parlato di oggetto e non obiettivo).
Ci sono varie tipologie di persone che si occupano di Scienza: i ricercatori, gli scienziati e "altri" che la scienza "la divulgano"; poi ci siamo noi che in qualche modo cerchiamo di apprendere, accumuliamo dati ed informazioni per soddisfare la nostra curiosità o il nostro desiderio di conoscenza.
A tutti noi curiosi piacerebbe poter stare a stretto contatto con l'autorevole chimico e nel suo laboratorio sperimentare con lui, a tutti noi piacerebbe dare una "sbirciatina" nel telescopio dell'astronomo, a tutti noi piacerebbe stare in un laboratorio del CERN e guardare le particelle che si "scontrano"; purtroppo questo non sempre è possibile per ovvi motivi, e allora...?
Allora, a soddisfare la nostra curiosità ci pensano i divulgatori scientifici..." [Continua a leggere la lettera su Gravità Zero]
Mi farebbe piacere conoscere le vostre impressioni.
Cara Annarita,
RispondiEliminaho letto la lettera di Marco
e ancora una volta
Marco non si smentisce.
Un ragazzo, che è un ragazzo
ma la sua mente e il suo cuore
non sono quelli di un ragazzo
comune.
Marco appartiene
agli uomini con la fronte alta
che hanno vissuti negli (abbaini)
Tu annarita sai a cosa alludo.
Lo spiegerai tu a Marco.
Tifo e tiferò sempre per Marco.
Ciao Marco.
A te ti dico grazie Annarita
ma solo tu con la tua grande sensibilità
e intelligenza raccogli il meglio della rete.
Un abbraccione. ciao.
Non si può più scrivere neanche una lettera in pace; è proprio vero che viviamo in un paese di "intercettati".
RispondiEliminaE' chiaro che qui non si parla di intercettati ma di "imbucati" ed in questo io ultimamente sto davvero esagerando.
E' stato il Pierino che c'è in me che mi ha spinto a scrive ad Ivan e mentre lo facevo, al mio Pierino mi rivolgevo, a quel ragazzetto sveglio che non imbocca la strada solo perchè non ha la giusta "guida" ed è un peccato perchè Pierino, che che se ne dica, è uno in gamba, uno che ha il potenziale giusto per riuscire, uno che ride e scherza ma che dentro è incavolato nero perchè a lui nessuno gli poggia una mano sulla spalla.
Tutti i ragazzi hanno un Pierino da gestire e non è sempre facile farlo, io ho la fortuna di sentirla quella mano sulla spalla e il mio Pierino si è così un po tranquillizzato, è sempre presente, ma interviene in maniera più opportuna. Sono sicuro che Ivan ed i ragazzi in gamba come lui cercano solo qualcuno o qualcosa, ebbene, io aguro a lui e a tutti i ragazzi di trovarlo quel qualcosa, l'importante è non avere fretta; prima o poi arriva.
Dico solo di alzare ogni tanto la mano e provare a chedere aiuto, qualcuno è già li che aspetta con ansia di vederla alzata quella mano.
Un grazie alle "due Signore" che hanno preceduto questo mio commento, ma un grazie non per me, un grazie per voi stesse, per la sensibilità e la dolcezza che dimostrate di avere.
Ultima della lista sempre tu cara Annarita; grazie per la tua mano sulla spalla.
Un salutone
Marco
@ Marco
RispondiEliminala commentatrice n.5:
maria I.
@Aldo
RispondiEliminaNon sono contrario alla TV, ma credo che non sia lo strumento ideale per la didattica, soprattutto, ci sono alcuni "personaggi" che alla didattica non hanno mai neanche lontanamente pensato, al contrario (e su questo condivido completamente) del "2 Angela" e pochi, davvero pochi altri.
Grazie per le segnalazioni.
@Rosariella
Uomini "dalla fronte alta" ed abbaini; non comprendo ma so che riceverò la spiegazione, anche se, detto da te, deve essere sicuramente qualcosa di positivo. Grazie.
@Arte
Raccontaci, o meglio, faccelo raccontare dai tuoi ragazzi, quello che pensano riguardo all'argomento "comunicazione scientifica" e mezzi di divulgazione. Grazie per il tuo bel commento.
@Commento n 5 = Maria I
Mi riferisco certo ai docenti della scuola pubblica, che spesso critico (costruttivamente), ma dei quali non si potrebbe assolutamente fare a meno. Tra me e loro c'è un rapporto d'amore ed odio ma il bello è proprio questo: dialogo. L'ultimo, non proprio positiivo ce l'ho avuto con il mio prof di Arte...sai il mio solito vizio di parlare troppo; ricuciremo, spero. Poi ci sono prof e prof...indovina in che lista sei? per inciso: ci sono anche ragazzi e ragazzi, ma noi abbiamo la giustificazione dell'età e della poco esperienza; dovete avere un po' di pazienza. Grazie carissima.
La mia spalla... allora... due conti al volo:
1,78 - una zucca vuota = circa 1,60.
Spero che tu non soffra di vertigini cara Annarita.
Mio padre si deve alzare in punta di piedi per arrivarci; non credo proprio sia il tuo caso. E comunque entrambi ci siete sempre. Grazie per questo.
Un salutone
Marco
.
Non credo, in tutta onestà, che vi siano moltissimi giovanotti, in giro, del livello di Marco, senza nulla togliere al livello dei giovani. Ma Marco ha una marcia in più.
RispondiEliminaPerò, al di là di questa sua lettera piena di buon senso, di consigli fin troppo utili, mi sento di dover fare qualche puntualizzazione. Che è puramente un'opinione, come giustamente osservava Marco, in un suo riferimento.
Uno, che la televisione può essere un'eccellente divulgatrice. Mi ricordo ancora registrare con il video registratore le puntate notturne del consorzio Nettuno, vere e proprie lezioni universitarie. Se pure SuperQuark lo mandano in onda nei periodi televisivi più morti, nonostante il successo che ha, qualche colpa la darei ai dirigenti, più che al mezzo.
la televisione può fornire contenuti ottimi o scadenti, come qualsiasi altro mezzo.
In mezzo a questi contenuti sono pochi coloro che riescono a distinguere quelli bjuoni da quelli meno buoni. Un'ottima euristica è quella di affidarsi alle fonti più conosciute. Non dico seguite dal pubblico, ma più nominate nei discorsi, più accreditate. Se un provetto ignorante si trova di fronte due trasmissioni che affermano due cose distinte dovrebbe dar credito a quella più vecchia, più citata, più accreditata, quella che porta gli scienziati più conosciuti che fa collegamenti con siti riconosciuti e così via. E' un buon sistema per iniziare.
Secondo, le fonti classiche. Un libro di testo, per quanto mal fatto, sarà sempre meglio di un testo che promette faville ma pubblicato da un'oscura casa editrice. Di solito le case editrici più importanti non pubblicano libri troppo estrosi, e quello è un altro modo.
Insegnanti, studiosi conosciuti, dovrebbero essere i punti di riferimento.
Sulla preferenza della gente per il mistero e l'occulto è stato detto molto e lo riassumo così:
tutti siamo innamorati del mistero, delle ose da scoprire. Solo che gli scienziati sono obbligati dal metodo, che è un modo difficile di affrontare i problemi. La gente comune, che non ha volgia di dannarsi l'anima, usa gli strumenti che ha a disposizione (e qui la scuola c'entra) e quindi spiega i fenomeni che non capisce in maniera semplice: misteri, documenti nascosti. Complica. la scienza redne complesso, la credenza complica, ingarbuglia. Allo scopo di spiegare con mezzi inidonei ciò che non si capisce bisogna complicarlo e ridurlo a cose comprensibili. tanto più basso è il tuo livello culturale tanto più semplice (ma complicato e intricato9 il modello utilizzato per spiegare.
Marco è una gradevolissima eccezione. Non so se è fruto della scuola e della società o piuttosto dei geni e del micro ambiente. Credo più queste ultime cose. Se noi vogliamo creare non dico un esercito di saputelli ma un insieme di giovani che usano la testa e cominciano ad apprezzare la qualità, dobbiamo cambiargli i modelli. Anche in gran Bretagna dicono stia diminuendo l'uso di droghe perchè cambiano imodelli di riferimento dei giovani.
Scuola e televisione sono due mezzi potenti. I modelli sociali lo sono forse ancora di più. E' ora di avere cittadini e non lobotomizzati svenduti all'edonismo.
Evviva i Marco. Avrà anche avuto qualcosa dalla genetica, ma il resto, come diceva quel tale, è traspirazione.
Paopasc
Aldo, non te ne voglio assolutamente, ci mancherebbe altro!
RispondiEliminaLo spazio angusto dei commenti esige testi stringati e imprecisi. Stiamo parlando della "maggior parte delle volte". La maggior parte delle volte è meglio conoscere la biologia evoluzionistica su un libro di testo che su un altro libro che magari parte dal creazionismo e lì si ferma, pur se magari il scondo, per certuni, è molto più affascinante.
Si, ma perchè lo è? Perchè chi ha poca frequentazione con la cultura si deve forzatamente accontentare di spiegazione semplici, anche se magari involute e complicate (come quelle che si utilizzano per spiegare l'11 settembre, o quelle usate per l'allunagio ami avvenuto e così via).
Quello di cui tu parti, e che metti in modo cadenzato "non è sempre vero..." è vero! Infatti non è sempre vero, lo è solo la maggior parte delle volte. So di aver toccato forse un punto sensibile (che in verità è anche mio...) ma tu, perbacco baccone, non mi dirai che non hai traspirato sui libri, sugli studi...dài! Non ti sono arrivate le conoscenze per illuminazione divina ma per intensa passione e intenso lavoro, se sei umano!
E allora? dimostri che il lavoro comunque alla fine qualche risultato lo porta, anche se magari latita il riconoscimento.
Qundi mi trovi completamente d'accordo con te. Non sempre, e per fortuna che ci sono queste eccezioni, come la tua caro Aldo, e quella di Gaetano, se permetit, e quella di Anna, di Marco, e tanti altri che bazzicano qui. Tutti con mlta passione e impegno.
Sul fatto che la mancanza di istruzione non induce a spiegazioni semplici ti sbagli. L'esperienza è figlia e madre dell'istruzione ed è paragonabile a quella. Se tu hai fatto esperienza ti sei istruito. Non intendo una istruzione formale e classica, intendo una costanza di applicazione.
Io lo verifico costantemente nel mio ambito di conoscenze. Sempre!
chi ha poca conoscenza si attacca alle consuetudini, alla vox populi, deve portare al suoi livello il fenomeno, altrimenti è come se non esistesse, per lui. Credimi!
Mi ha fatto molto piacere questo scambio di idee con te!
Un saluto
caro Aldo
Paopasc
.perdonate gli errori di battitura: poco tempo, scrivere veloce e tastiera vecchia...
Grazie Marco.
RispondiEliminaCapisco cosa vuoi dire. Tu chiedi perchè in generale in classe chi parla di materie scientifiche o letterarie è un secchione e quindi emarginato.
Beh, forse è un po' così dappertutto, con punte in paesi come il nostro dove il livello medio è scarsino. Molto dipende anche da chi gestisce la classe e da quanto sa far ragionare gli studenti. Intendo ragionare su quanto sia utile per la società l'eccellenza negli studi che dovrebbe essere per lo meno allo stesso livello di notorietà dell'eccellenza negli sport.
Così non è.
Torno a ribadirti che la televisione può riuscire ad approfondire come un libro, con l'ovvia precisazione che il programma televisivo non rimane, una volta che è finito, se non l'hai registrato, mentre il libro si.
Sul fatto di scegliere le fonti e sulla capacità critica individuale sono...critico. Questa cosa l'acquisti con il tempo e gli studi. All'inizio e poi anche dopo finchè non diventi esperto devi fidarti dell'establishment, quello stesso che magari criticherai e attaccherai quando sarà il tuo turno e magari vincerai il Nobel.
Ma prima no. La scienza è così vasta che se uno dovesse mettere in discussione tutte le fonti sta sempre lì a crucciarsi. Le fonti sono quelle classiche: per esempio i libri di testo, pur con tutti i limiti, poi i siti dotati di autorità (ufficiali, istituzionali, universitari, e così via) poi i classici e così via e così via. Dopo mettii n discussione. Se non si fosse messo in discssione la nozione di temp di newton non avremmo Einstein, ma Newton è sempre saldo al suo posto. Quando ti insegnano le leggi del moto non ti dicono si ma però: intanto impari le basi, bene, poi puoi decidere di criticare e mettere in discussione.
Sulle fonti autorevoli o meno in televisione e sulla rete può essere un problema distinguere tra quelle credibili e quelle no. Per questo dico rivolgersi alle fonti classiche. Un sito che cita Nature Science e Lancet magari male male non è. Una trasmissione che fa affermazioni importanti e non c'è nessuno degli scienziati conosciuti a parlarne magari è meno credibile. Questo come primo approccio. L'altro approccio è quello di chiedere, a chi si considera autorevole. Per esempio, tu sei fortunato (e anche noi): basta che chiedi alla tua amica Annarita. Comprendi come una fonte autorevole possa trasmettere la sua autorevolezza in maniera sia verticale che orizzontale? E' questo lo stratagemma da seguire. Certo, le sicurezze sono poche, ma insomma alcune ne esistono.
paopasc
Grazie a te Paopasc.
RispondiEliminaPer i tuoi chiarimenti e per i tuoi ulteriori spunti di riflessione.
Certo, io sono fortunato perchè ho una famiglia alle spalle che mi segue costantemente, perchè ho l'amicizia e l'apporto dell'inossidabile Annarita che mai si stanca di ascoltare i miei perchè, ma anche perchè ho trovato una comunità di amici come te che dedicano qualche minuto del loro tempo almeno ad ascoltarmi e provano a rispondermi e consigliarmi.
E' proprio vero che senza la necessaria esperienza e l'accrescimento di una capacità critica, difficilmente noi ragazzi possiamo distinguere la giusta fonte (fino a 3 anni fa per me Voyager era un testo sacro). Ma allora quale consiglio dare a quei ragazzi che vorrebbero apprendere ma che non sanno come fare? Io partirei con un un primo piccolissimo passo: chiedere, domandare e quando trovi qualcuno che ti ascolta e prova a risponderti, allora quel qualcuno te lo devi tenere stretto e eseguirlo. Non sarà quel qualcuno a darti tutte le risposte che cerchi (sono convinto che le risposte devono nascere dentro di noi dopo un percorso conoscitivo e crescere con il tempo,l'esperienza e la conoscenza, fino a diventare convinzioni) , ma almeno ti può accompagnare lungo un tratto del percorso ed indicarti le strade migliori che lui ha già percorso prima di te; dopo starà a noi proseguire con le nostre gambe.
Un salutone
Marco
Aldo, Marco, Pa,
RispondiEliminaho seguito la vostra discussione e trovo elementi di condivisione con i vostri punti di vista.
Devo però riconoscere che Marco ha messo il dito nella piaga, ovvero nella mancanza di modelli forti di riferimento.
E' vero che chi gestisce la classe ha un peso diretto, ma non è in grado comunque di generare un modello comportamentale. Anche i ragazzi, che nei muri della classe sembrano recepire, in realtà fuori si scontrano con...il nulla!
Ci vuole quindi molto di più e in particolare una volontà politica di indirizzare in quel senso di chi puote e vuole.
Quel che affermo scaturisce dalle evidenze che raccolgo nel mio lavoro quotidiano.
" Non soffro di vertigini, tranquillo!...e non sono tappa...anzi! "
RispondiEliminaOps !!! Ho fatto la mia bella figuraccia, ma non intendevo assolutamente alludere alla tua altezza fisica che non conosco, bensì alla tua "altezza" spirituale e culturale che è irraggiungibilmente elevata.
( che ruffiano che sono... ho recuperato la gaffe? )
Sono abituato a prendere un po' in giro il mio vecchio per la sua altezza e lui fa altrettando dicendo che non è potuto crescere di più perchè il "peso del suo cervello" glie lo ha impedito; in pratica dice che io potrei tranquillamente prendere il volo visto che non ho zavorra.
(quando uno non ha niente di meglio da fare)
Un bacione, mia "gigantesca" amica.
Marco