Chi è stata Edith Stein?
Edith Stein è stata una grande filosofa, che ha conosciuto ed interagito con alcuni dei maggiori pensatori del Novecento: da Edmund Husserl a Max Scheler, da Martin Heidegger a Jacques Maritain.
Il 1 maggio 1987, è stata proclamata beata da Giovanni Paolo II, a Colonia, e l’11 ottobre 1998 dichiarata santa dallo stesso pontefice. Infine, è stata proclamata patrona d’Europa con Caterina da Siena e Brigida di Svezia, nell’ottobre 1999.
Il 9 agosto 1943, muore nel campo di Auschwitz.
Scientificando, nel 2009, le ha già dedicato il post "Edith Stein: Empatia E Scientia Crucis [Con Il Pensiero A Chi Soffre]", che vi invito a leggere.
L'articolo odierno la vuole ricordare in occasione della “Giornata della memoria” con un video tratto dal film La settima stanza, realizzato dalla regista Marta Meszaros e premiato alla 52ma Mostra di Venezia (1995). Una scheda sul film è riportata in B. Weibel, Edith Stein. Martire per amore, Ed. Paoline, Milano, 1999, pp. 105-111.
Il video è la prima di 11 parti, che compongono il film. Potete trovare le altre dieci qui.
Significativo anche questo video.
Sul blog "MAIL-ART PER IL GIORNO DELLA MEMORIA", i docenti possono trovare una gran quantità di risorse da utilizzare in classe.
Sempre per i docenti e non solo:
Enciclopedia dell'Olocausto.
Yad Vashem, sito dell' Ente nazionale per la Shoah istituito nel 1953 con un atto del Parlamento israeliano. Nel sito è presente una sezione educativa in diverse lingue, inclusa la lingua italiana.
Remember.org, un sito ricchissimo di risorse e contenuti tra i più completi della rete. L'album di Remember.org su Flickr con 80 foto.
Consiglio, infine, la lettura dell'ottimo post "Il giorno della memoria: vite degne o indegne di essere vissute?" di Paolo Pascucci.
Buongiorno cara Annarita
RispondiEliminaQuesto post lo devo vedere bene
e tornerò più tardi per vedere i video
e leggerlo con calma
Ti abbraccio ciao
Grande articolo Anna. Ci faccio un collegamento al mio.
RispondiEliminaQuanto sono insidiose le forme in cui si manifesta l'indifferenza e l'odio che generano mostri. Queste sono le forme eclatanti, ma ne esistono altre.
Paopasc
Grazie, grazie, Annarita. Siamo in parecchi oggi a non dimenticare.
RispondiEliminaatzweiler Struthof
RispondiEliminaFù l' unico campo di concentramento e sterminio sul suolo francese. Situato a 800 m. d' altezza sui Vosgi e a 50 km circa da Strasburgo. Il campo di Natzweiler Struthof fu inaugurato il 21 maggio del 194, dopo che nel 1940 l'Alsazia passò sotto il diretto controllo della Germania. Era formato da 17 baracche in legno, una cucina, il crematorio, con un alto camino. A circa un chilometro e mezzo di distanza nella strada verso Schirmeck era situata la camera a gas. I deportati dovevano eseguire lavori stradali ed erano impiegati negli stabilimenti industriali nelle vicinanze. Dal campo principale dipendevano numerosi sottocampi in parte annessi agli stabilimenti Krupp, Adler e Daimier Benz. Nel blocco 5 erano effettuati esperimenti medici ad opera dei prof. Hirt, Haagen e Bikenbach dell' Università di Strasburgo. Quando il campo fu liberato dagli alleati, nel Nobembre 1944, era ormai disabitato e i prigionieri morti o spostati in altri campi.
Campo che ho visitato
La guida ci raccontò che l'unico a scappare da questo campo fu un'tleta dell'asta che riusci con un'asta a saltare oltre il filo spinato
Al centro di questo lager c'è un un alto monumento con tutti i nomi dei morti e tanti nomi erano tedeschi, soldati che rifiutavano di ammazzare e cosi toccò anche a loro la stessa sorte
Il comandante di questo lager davanti alla sua baracca aveva un giardinetto che concimava con la polvere di chi veniva bruciato e sempre la guida ci disse che su quel giardinetto fiorivano rose meravigliose e che il comandante era cosi fiero delle sue rose.
Passammo un'intera mattinata in questo lager e tra il gruppo c'erano tanti tedeschi che ascoltavano ma si vedeva che erano imbarazzati da quello che la guida raccontava
Annarita, dopo mi senti male ho le foto conservate ma lì dentro tra quelle baracche si ha la sensazione
che tutto diventa un solo respiro il proprio, quello del gruppo e quello dei morti ammazzati, il loro respiro e ancora lì a chiedere giustizia e lo senti
respirano tra quelle baracche, e tra tante cose che ho visto
Onore alla Memoria ma che sia sempre ben sveglia questa Memoria, ne abbiamo tutti di bisogno anche per ricordare a chi ha le sorti del mondo nelle loro mani di guardare agli errori passati e di farne buon uso.
Ti abbraccio ciao
Scusami Annarita
RispondiEliminaVolevo dire...
Di guardare agli errori del passato e
di non farne buon uso
perchè non sono da imitare
Succede di sbagliare scusami
Un bacio
Per non dimenticare...
RispondiEliminaSono onesto, l'argomento Shoah e tutte le abominevoli azioni e conseguenze, video, film, articoli ed immagini, li ho sempre evitati.
Certo, a scuola, ogni anno ne abbiamo parlato, ed io ogni volta, alla vista di certe immagini o video, ho sempre avuto l'immediato istinto di coprirmi gli occhi ed attapparmi le orecchie (atteggiamento molto comune per tanti pseudo-adulti ancora oggi, purtroppo)
Come può essere successo tutto questo? Come può un uomo aver fatto questo ad un altro uomo? Non riuscivo a reggere alla vista di tali e tante crudeltà. Forse sono io ad essere talmente "debole" da non sopportare?
Come si fa a dire ad un ragazzino che milioni di persone sono state trucidate nel modo più barbaro possibile e come si fa a fargli vedere certe scene senza che questo ne rimanga sconvolto? E' quello che deve aver pensato il mio "vecchio" fino a qualche anno fa.
Lui metteva in pratica una sorta di protezione: "non conosci il MALE, il MALE non ti colpirà ".
Ma questa eccessiva "protezione" si scontrava con l'evidenza storica ed il bisogno di sapere per non dimenticare, per far si che simili cose non accadessero più.
Ormai da qualche anno mi è stata tolta "la campana di vetro" ed abbiamo cominciato per gradi ad affrontare l'evidenza di una tragedia così immane. Ho cominciato con qualche film (la vita è bella di Benigni) meno cruento ma molto molto esplicativo, poi sono passato a film e documentari con immagini storiche come quelle che tu Annarita ci hai presentato.
Certo, la visione di queste immagini, procura sempre fortissime sensazioni, ma l'intento, ora l'ho capito, è proprio queto: un cazzotto nello stomaco che ti procura un dolere fortissimo, tale da non riuscire più a dimenticarlo.
Proprio in questo periodo sto leggendo "Se questo è un uomo" di Primo Levi, una testimonianza diretta di quelle atrocità; finisce la sua prefazione così:
"Mi pare superfluo aggiungere che nessuno dei fatti é inventato "
Eppure, ancora oggi, qualcuno nega (pericolosissime schegge di una mentalità bacata o peggio...).
Sempre Primo Levi:
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Queste parole, soprattutto alla fine, così "violentemente" sentite, può averle pronunciate solo qualcuno che ha vissuto "il terrore" sulla propria pelle. Possiamo noi dargli torto?
Marco
grazie annarita !sempre interessanti i tuoi post.
RispondiEliminaun caro saluto
elisa
Ho rilasciato un commento su facebook sul tema della "Giornata della memoria", oggi 27 gennaio, un tema che anche a Scientificando dell'amica Annarita, si sviluppa, ma in memoria particolare di "Edith Stein, Martire Ad Auschwitz Per Amore". Infatti è dalle donne che si promana l'amore e che solo da esse la bellezza si esalta. È nella debolezza e fragilità la forza della bellezza. Chi fra i grandi non ha detto che la Bellezza salverà il mondo? Platone per esempio.
RispondiEliminaMa indovinate a quale post di facebook ho risposto? A quello della cara Maria Intagliata che non ha mancato di rilasciare il suo amore di docente, di amica e di madre (taccio sull'altro amore che è tutto rivolto al suo sposo, ma sarà grande pure questo, se non di più).
Forse farò male trasgredendo alla sua riservatezza e la modestia, che la contraddistingue, non vorrebbe far mostra della sua bellezza attraverso, per esempio, la poesia. Tuttavia a volte non manca di farlo. Ma, nell'occasione di questo giorno speciale, occorre che le madri siano poste sul trono ed è esemplare la poesia che Maria Intagliata ha rilasciato agli amici di facebook. Solo per loro mi sono chiesto? (fra questi ci sono anch'io, ma non sono un assiduo frequentatore di fb)
La poesia di Maria Inatagliata è una lirica di una madre ed io mi permetto di riportarla qui da te Annarita, se lo merita:
Shoah
E’ come il ripetersi dei giorni:
uguale e fisso, il mio dolore.
Il palpito del cuore è il tonfo
sferzante, sulle complici rotaie
di quel gelido vagone,
carico di…nulla.
Non correva sangue ariano
nelle tue innocenti vene,
piccola mia!
Non erano biondi i tuoi capelli,
né blu i profondi occhi belli.
Un ricciolo bruno, spettinato,
ti carezzava la piccola fronte,
mentre dolcemente, nel tuo
ultimo viaggio, ignara domandavi:
“Mamma, dove andiamo?”.
Turpe,una follia immane, inaspettata,
ti strappò, per sempre, alle sicure braccia.
Prigioniero delle mani, sanguinanti,
un filo, irto di spine, ci divise;
ma solo il tuo pianto disperato
ancor oggi mi trafigge il cuore.
Troppo presto ti vidi volare,
nell’aria immota e avversa
di un indimenticabile mattino,
vestita solo del tiepido alito
di una scura, fredda ciminiera.
La nostra stella, che ci tradì,
adesso ti guida luminosa
per le eterne vie del Paradiso.
Io, invece, vago in quel dannato
inferno, così presente e vivo,
dove, salvando il corpo,
ho ceduto l’anima alla morte.
Non dimenticare, fratello mio!
Perpetua l’ignobile vergogna
attraverso tuo figlio e il suo.
E sia indelebile il ricordo,
più del mio dolore.
Una madre
Gaetano
Grazie di cuore, carissimo Gaetano! Ma per una madre non è difficile "immaginare" certe emozioni! Oggi questa mia poesia, presa dai miei alunni da fb, appunto, è stata letta, in mia assenza, a scuola, da una mia alunna che recita in una compagnia teatrale. E adesso la ritrovo qui su Scientificando della nostra Annarita! (che forse la conosceva già).
RispondiEliminaMi auguro che possa servire ad alimentare quella speranza che un crimine orrendo, come quello della Shoah, rimanga indelebile nel ricordo di tutti e sia un monito a far sì che non si ripeta mai più una così immane tragedia.
Molto bello e di grande impatto emotivo questo post. Molto significativi i video.
Grazie, Annarita, che, con la tua grande sensibilità ci hai dato la possibilità di riflettere su un tema così tragico ed importante della storia dell'umanità.
Un abbraccione a te e a Gaetano,
maria I.
Assimilare la lezione della storia è un dovere per tutti noi... per evitare che possano ripetersi massacri e persecuzioni. Per diffondere il più possibile lo spirito di solidarietà e la tolleranza. Un caro saluto, Fabio
RispondiEliminaCiao Annarita,
RispondiEliminafinalmente stamattina mi sono ritagliata il tempo per "leggere" il tuo post, che come al solito coniuga l'informazione accurata, la riflessione e la condivisione e indicazione di risorse.
Sulla tematica non ho parole da aggiungere a quelli che mi hanno preceduta...è comunque difficile trovare la modalità di parlarne ai bambini, trovare la delicatezza per affrontare tutta la tragicità dell'evento...quest'anno ho utilizzato il cartone animato come mediatore, evitando la crudezza impattante delle fotografie....
Ti abbraccio
fra