mercoledì 1 dicembre 2010

L'Elenco Della Scienziata Precaria

Ieri sera, la riforma Gelmini dell'Università è passata alla Camera.

Il clima di protesta in Italia è caldo: manifestazioni a Roma, Genova, Bologna, Lecce, Firenze, Pisa, Venezia, Napoli, Cagliari, Torino, Catania, Bari, Perugia e Parma; scontri a Roma, a Pisa e altri episodi che potete leggere sui media.

L'Italia ha protestato con forza, ma la Gelmini ha portato  avanti, comunque, la sua “nobile” causa, senza esitazioni.

Questo blog non fa politica, essendo di natura didattica e divulgativa, ma non si può far finta di nulla quando si continua a sferrare colpi pesantissimi al tessuto stesso del Paese, nella sua trama e nel suo ordito.

La scuola e la ricerca universitaria sono il futuro di un paese. Le altre Nazioni lo hanno ben chiaro. Qui da noi, invece no!
Prima la scuola, adesso l’Università: la demolizione continua.

Investire nella scuola e nella ricerca universitaria dovrebbe essere una delle priorità assolute di tutte le componenti politiche, senza eccezione alcuna. Invece, si assiste a polemiche insensate, perdendo di vista la realtà o facendo finta di non vederla.

Un aspetto che mi sconcerta, in tutto ciò, è anche la mancanza di solidarietà verso i giovani precari, condannati a giocarsi il proprio futuro non sui meriti, ma su una sorta di lotteria indetta da una classe docente universitaria, che non ha evidenziato questo peculiare aspetto della riforma.

Mi schiero dalla parte dei ricercatori precari, offrendo loro la mia incondizionata solidarietà, altro non potendo fare.

Diffondo, pertanto, la voce di Maria Grazia Ortore, una giovane ricercatrice e cara amica, che, sul blog Fisici per il mondo, stila “l’elenco della scienziata precaria”.

Riporto una parte dell’articolo, invitandovi a leggere il resto qui.

"Ci sarebbe da scrivere della riforma Gelmini, ci sarebbe da informare su cosa è realmente questa riforma e sul fatto che in realtà noi tutti, cittadini italiani, auspicavamo una riforma universitaria. I problemi di questa riforma sono molti, secondo il mio modesto parere, ed il più grande è la determinazione di un percorso da ricercatore a tempo determinato (3 anni + 3 anni) al termine del quale non sei assunto se sei bravo, ma solo se hai la fortuna di aver finito i contratti al momento giusto, ossia quando c’è disponibile il budget per assumerti. Altrimenti, se sei stato bravissimo ma in quel momento non ci sono i soldi per assumerti? L’università ti dice addio (ecco, “addio”, nemmeno “arrivederci e grazie”) perchè da quel momento in poi non hai più alcuna possibilità di carriera accademica. Ecco, mi sembra inutile elencare le conseguenze di questo procedimento, per quanto sono ovvie. Nomino solo il fatto che la selezione accademica avverrà sicuramente sempre di più in base al censo (chi può permettersi di arrivare a 40 anni con il datore di lavoro che ti dice “ci sei stato utile, ma ora addio”?!) e ormai le mie possibilità di fare una carriera accademica sono decisamente pari allo zero assoluto. Ed ora, visto che va di moda e forse è un modo veloce e significativo di comunicare…


Elenco delle cose che mi sono sentita dire e che non vorrei dimenticare
Lei, signorina, non è proprio portata. E’ meglio che cambi proprio facoltà.
Non si svaluti, accetti solo i voti migliori, perchè lei è una che vale.
Che studi, fisica?! Ah, ho capito: ginnastica.
Vuoi fare la carriera accademica? Ma se non hai il padrino non vai da nessuna parte.
Il tuo seminario è stato bellissimo. Peccato te ne vada. Lo dico sempre, che sono sempre i migliori che se ne vanno.
Ma perchè il Professor X l’ha mandata ad informarsi da me del dottorato? X mi ha detto che lei è molto brava, ma non capisco perchè s’interessi a lei (i miei occhi tentarono la risposta: forse perchè mi ritiene brava?).
Vuoi fare ricerca in Italia? E’ impossibile se non hai un parente dentro (innumerevoli volte, l’ho sentita questa frase…).
Sarebbe bello se continuassi a fare ricerca.
Hai fatto il concorso? Sei stata valutata con “molto buono”, immagino.
Lavori sempre qui all’università? Precaria? Ah, se non hai la raccomandazione non entri. Ma dai, sono sicura che ce l’hai la raccomandazione, eh eh (detta dalla commessa dell’alimentari dove mi facevo fare il panino per il pranzo. Dopo quel giorno non ci ho più messo piede)."

[Continuate la lettura]



9 commenti:

  1. Queste sono le cose che fanno male. La svendita, lo sperpero del nostro futuro. Non è solo cattiva amministrazione. E' peggio: è un progetto. Ecco perchè tutto è più grave. E scellerato chi continua a credere nella buona fede di queste scelte politiche.

    Un caro saluto
    Rosalba

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  2. Purtroppo, Rosalba!

    Un caro saluto anche a te:)

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  3. buona parte di quelle cose le ho sentite anch'io e innumerevoli volte mi sono trovata nella situazione di dover spiegare che fisica ed ed. fisica non sono la stessa cosa...e non parlo solo di gente con un basso livello di istruzione...stranamente, ho affrontato questo discorso con una maestra di scuole elementari di circa 60 anni...
    mi associo nel diffondere questo elenco...rappresenta le esperienze di noi tutti

    Un bacione
    Lu

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  4. Lo immaginavo, Lu, che la tua esperienza non poteva  non concordare con quella di Grazia.

    Un bacione e grazie del supporto.

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  5. rosariella, non devi scusarti. Il tuo stato d'animo è comprensibilissimo e condivisibile.

    Grazie dell'apporto.

    Un bacione.

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  6. Caro Gaetano, ti ringrazio moltissimo per aver segnalato l'articolo.

    Devo precisare, per amor del vero, che l'autrice dell'articolo su Matem@ticaMente è Maria Rosa Menzio e non Panté.

    Un abbraccio
    annarita

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  7. La lotta attraverso la protesta ...
    con scioperi selvaggi,
    come
    ahimè
    vedo suggerire,
    possono anche dimostrarsi inevitabili,.......
    ************************************************
    Mi perdoni
    ma per capire,
    Lei condivide o no lo sciopero
    CHE RIESCE AD OTTENERE QUALCOSA?
    il resto è letteratura che nulla ha a che fare
    durante un Braccio di ferro!!
    *************************************************
    Voglio dire: di fronte ad uno che sta per stuprarti
    non puoi uscirtene con: "la prego non lo faccia!"
    O gli dai una ginocchiata nei santissimi...o dovrai
    lagnarti tutta la vita chè ti hanno violen.......!!
    Purtroppo penso che la scuola sia in questa
    ultima posizione!

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  8. Signore chiedo scusa anche a lei ma... (Battisti-fiori rosa....)
    "Lo sciopero di qualunque categoria
    non deve mai arrecare disturbo 
    ad altri..."
    Ma secondo Lei cacciare mio figlio dopo sei anni di ricercatore all'Università, mio figlio che avrebbe ormai 40 anni...costituisce..
    disturbo...
    danno...
    piacere...
    o Violenza?!
    La supplico RAGIONI!

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  9. Innanzitutto grazie ad Annarita per la solidarietà e l'attenzione.
    Inoltre, sono contenta che l'elenco e il breve commento alla riforma richiamino l'attenzione di vari commenti. Credo che sia vero che la classe docente, soprattutto quella universitaria, sia in generale poco incisiva nelle manifestazioni di sciopero. Io non appartengo alla classe docente ed il fatto che io faccia un giorno di sciopero non crea assolutamente nessun disagio. I docenti universitari invece, che potrebbero creare grossi disagi, in terrompendo le lezioni e bloccando le sedute di laurea, in generale sono così tanto legati al "bene" degli studenti e si sentono così responsabili da non voler creare loro disagi. Forse, con qualche anno di maturità in più, potrei condividere queste scelte. Oggi come oggi, invece, mi sembra che chi non vuole protestare e creare disagi, acconsenta tacitamente all'assalto al sistema universitario.
    Chissà, spero di sbagliarmi...
    M. Grazia

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