mercoledì 10 novembre 2010

PERCHE' LA GUERRA? [Carteggio Albert Einstein - Sigmund Freud]

Carissimi,

vi propongoun documento che cercavo in rete da tempo. Si tratta di una lettera del 1932, inviata da Albert Einstein a Sigmund Freud, in cui il grande fisico poneva al grande neurologo e psicoanalista austriaco la domanda: "Cè un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della guerra?".


Un domanda quanto mai attuale, come ben sappiamo. Leggiamo il contenuto dell'illustre carteggio nel widget di Scribd.
Cliccare su fullscreen per la modalità a schermo intero.
PERCHÈ LA GUERRA



9 commenti:

  1. Una lettera tra due delle più grandi menti di sempre !!!
    Capisco perchè cercavi questo documento eccezionale da diverso tempo.
    Grazie per averlo trovato e per avercelo proposto.
    Vista l'importanza dei due personaggi e l'argomento trattato, credo proprio che vada letta con calma e molta attenzione, ci sarà sicuramente da imparare. Mi lascio questa lettura per il fine settimana in modo da potergli dedicare il tempo che merita.
    Spero solo di riuscire a capirci qualcosa, sai, i due intimoriscono, ma sono proprio curioso.

    Un salutone
    Marco

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  2. Il documento merita senza ombra di dubbio. E' una scelta saggia, serbarne la lettura per il fine settimana, così avrai il tempo di leggerlo con calma.

    Un salutone.
    annarita

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  3. Cara Annarita,
    come al solito quando qualcosa mi interessa molto invece di leggere, divoro, lo rileggerò poi.
    Così a caldo mi colpisce la speranza utopica di Freud, che credeva nella civilizzazione avvenuta e nel considerare  spaventosa la guerra come un forte deterrente...pochi anni e ci fu la II  Guerra  Mondiale.
    Ciao Annarita e grazie per questo scambio fra Grandi .
    Teoderica.

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  4. Grazie a te, Teo, del passaggio.

    Lieta che il post abbia suscitato in te delle emozioni forti.

    Un caro saluto.
    annarita

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  5. Vedi Anna che il tema sollevato da Einstein non è tanto e solo una manifestazione così eclatante dell'umana natura come la guerra, quanto un'interrogazione  profonda sulla propria indole dell'uomo, sulla sua ineludibile caratteristica animale.
    Forse molti quando osservano gli scimpanzè al circo o presso centri di ricerca pensa che questi animali siano come buoni orsacchiotti di pezza con cui giocare innocuamente. Forse lo è per gli individui in cattività non certo per quelli in natura. Gli scimpanzè dilaniano e si cibano dei loro vicini, membri della loro stessa specie. I maschi, tutti quelli sotto l'alfa, picchiano sistematicamente le femmine per ammansirle allo scopo di riprodursi più facilmente. Un tempo la lapidazione (purtroppo in certi posti anche oggi) era un sistema ragionevole, così come lo schiavismo, la tortura (anche da quella non siamo immuni oggigiorno) e così via. Ora, qualche Sato illuminato ha ripudiato i sistemi di applicazione delle leggi e della giustizia nonchè certe pratiche violente del passato, anche se la violenza non si è eliminata del tutto dai nostri cervelli. Anzi. Tra i videogiochi più giocati vi sono quelli di guerra, di violenza in genere; le trasmissioni tv si basano spesso su scontri verbali, la politica non è da meno. Ho provato a scrivere qualcosa a riguardo che posterò domani. La critica è una forma larvata di violenza (a volte), e la violenza è connaturata alla nostra anima.
    Perchè?
    Faccio un esempio. A noi tutti capita di fare sogni a occhi aperti; capita anche di fare sogni a occhi chiusi (cioè dormendo): ora, una differenza fondamentale tra questi due stati è il coinvolgimento emotivo. Minimo nel caso dei sogni a occhi aperti massimo in quello a occhi chiusi. Uno è poco appagante l'altro molto di più. La nostra vita reale è come un sogno a occhi chiusi con l'intervento della coscienza verbale. Se non ci fosse quella saremmo come in un sogno (dove però non accadono cose strampalate) e agiremmo per pura via emotiva. l'emozione è un motore indispensabile per  agire e decidere e senza quella probabilmente saremmo come un computer, bravo nella logica, ma non troveremmo una ragione sufficiente per accenderci da soli.
    Questo è il punto fondamentale dal quale partire. L'emozione è un tratto indispensabile.
    Ora, l'emozione può anche essere dirottata su caratteristiche diverse dalla mera sopravvivenza. In quel caso noi non facciamo che creare un altro spazio nel quale collassare l'emozione. Però la pulsione originale rimane sempre quella. Questo significa che non c'è speranza di miglioramento, di liberazione dalle nostre catene animali?
    Non proprio. In fondo la cultura ha fatto molto in questo senso, anche se quello che ha ottenuto è stato più un dirottamento che una cancellazione degli impulsi, che rimangono, come si vede in giro, latenti sotto la cenere.
    La soluzione sta nella capacità autoriflessiva del linguaggio verbale e nella sua possibilità di ammansire la bestia (entro certi limiti).
    Questa è una via, e sembra una retorica lagnanza, purtroppo ampiamente disattesa da chi ha la possibilità di influire sulla condotta umana. Infatti, sono proprio queste figure le prime a indulgere in atteggiamenti aggressivi e disgreganti. La speranza risiede nelle donne e negli uomini di buona volontà.
    Ma quanti sono?
    Paopasc

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  6. Scusa, ma scribd non mi sembra molto agevole come sito. E' per caso questo:

    http://www.iisf.it/discorsi/einstein/carteggio.htm

    il testo in questione?

    Agli appassionati del pensiero einsteniano consiglio:

    http://www.webster.it/libri-pensieri_anni_difficili_einstein_albert-9788833902562.htm

    Attualissimo.

    ciao
    nicola.

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  7. Benvenuto, Nicola. Sì la lettera è quella del link da te indicato. Perché Scribd non sarebbe agevole? Permette di pubblicare gratis del materiale anche a chi non dispone di un proprio spazio web. Inoltre la funzionalità fullscreen è efficace perché permette di leggere in modalità "schermo" intero.

    Ti ringrazio della segnalazione.

    Ciao.

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  8. Per scaricare il pdf da scrbd c'è bisogno di iscriversi al servizio. Mi sono iscritto, ma non basta: scribd vuole denaro o un upload (sempre per scaricare). Ho quindi iniziato una veloce ricerca che mi ha portato su iisf.it.
    (Ho sbagliato qualcosa?)

    ciao
    nicola.

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  9. No, Nicola! Non hai sbagliato proprio nulla. Io sono iscritta al servizio da tempo e all'epoca non c'era questa limitazione in termini economici o almeno così mi sembra che fosse.

    Verificherò e, se sarà il caso, rinuncerò allegramente al servizio. Ciò che offro deve essere rigorosamente gratuito, tranne i casi in cui posto materiale di autori che vogliono utilizzare Scribd et similia.

    Grazie mille!
    annarita

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