sabato 13 novembre 2010

"Science For Peace": Seconda Conferenza Mondiale


Carissimi,

sono lieta di segnalarvi un lodevole evento: la Seconda Conferenza Mondiale "Science for Peace".

La Conferenza Mondiale è l'appuntamento annuale di "Science for Peace".

"Science for Peace" è un progetto nato su iniziativa di Umberto Veronesi che si pone come obiettivo la nascita di un grande movimento per la pace alla cui guida vede impegnato il mondo della scienza. Hanno risposto all'appello di Umberto Veronesi molti scienziati, Premi Nobel e personalità illustri della cultura internazionale.

Il 18 e 19 Novembre 2010, Premi Nobel, scienziati e personaggi illustri si riuniscono per parlare di pace e proporre soluzioni concrete.

La sede della conferenza è l'Aula Magna dell'Università Bocconi, Via Roentgen 1, Milano.

I temi delle due giornate:

    * La scienza come linguaggio universale di pace
    * Strategie e modelli per un processo di pace


Scarica il PROGRAMMA della Seconda Conferenza Mondiale

Scarica la BROCHURE di Science for Peace

Il CONCERTO di di Noa e Mira Awad.

Nel corso della Conferenza Mondiale Science for Peace, verranno illustrati i risultati di un anno di attività  dei 4 gruppi di lavoro  e premiato il vincitore del Concorso Nazionale "Disegna il simbolo di Science for Peace".

ISCRIZIONE CONFERENZA

ACCREDITO STAMPA

La Conferenza Mondiale di "Science for Peace" gode del patrocinio di


SOTTO L'ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA



Intervista a Gino Strada, fondatore di Emergency.




Aggiornamento

Riporto di seguito, per la sua significatività, il commento al post,  lasciato dalla cara amica e collega Maria Intagliata.

Cara Annarita, desidero commentare questa tua importantissima segnalazione, per la quale ti ringrazio immensamente, semplicemente riportando di seguito questo vecchio articolo, in cui lo stesso fondatore del movimento internazionale "Science for peace" spiega le finalità e le motivazioni che lo caratterizzano. Un grande augurio a tutti gli scienziati che partecipano a questa seconda conferenza mondiale, rispondendo all'appello del Grandissimo Professore Umberto Veronesi.

"Quella scienza per la pace e i diritti scomodi di UMBERTO VERONESI      L'ANNUNCIO, ieri a Milano, della nascita in Italia del movimento internazionale Science for peace, che ho creato insieme a oltre 20 premi Nobel e molte figure rilevanti della cultura mondiale, ha suscitato allo stesso tempo interesse e stupore.
Pensiamo che il tema della pace debba urgentemente essere riportato al centro del dibattito civile; vogliamo creare una cultura di tolleranza e nonviolenza; chiediamo la progressiva riduzione degli armamenti per destinare parte degli investimenti alle urgenze : nuovi ospedali, scuola, ricerca scientifica. Ma perché gli scienziati si devono occupare della pace, e perché devono farlo proprio adesso, per iniziativa di un medico oncologo? Innanzitutto perché il medico è vicino ai bisogni della gente e sa che la gente, come prima cosa, non vuole il dolore. E la guerra è il più grande dei dolori. Il medico è pacifista per natura perché ha fatto sua la dura missione di curare le malattie che ci affliggono e dunque non riesce ad accettare le ferite, gli scempi, le epidemie e le enormi sofferenze che potremmo evitare se cancellassimo la guerra.
Ora questo bisogno di sfuggire alla sofferenza evitabile è reso più forte dalla situazione di crisi mondiale che agita, anche nelle popolazioni occidentali cresciute nel benessere, lo spettro della povertà. La crisi richiede delle risorse aggiuntive per le urgenze sociali, e dove possiamo ricavarle se non dalle spese militari che assorbono fondi molto elevati? E' assurdo che non riusciamo più a mantenere le nostre famiglie, che gli ospedali non vengano ristrutturati, che l'accesso alle cure adeguate non sia garantito a tutti, che la ricerca scientifica, che potrebbe dare una nuova spinta al benessere, languisca nei laboratori deserti, per avere più carrarmati lucidi e splendenti e costosissimi aerei supersonici, che, siamo convinti, non utilizzeremo mai.
Al di là di questo momento drammatico, la scienza, che dissemina ovunque il pensiero razionale, ha da sempre una funzione civilizzatrice e pacificatrice e può fare molto per la pace. Oggi i tipi di conflitti mondiali che si prospettano sono quello atomico, che al momento sembra un'ipotesi lontana, e quello terroristico. Ebbene, la funzione del pensiero razionale nel combattere il terrorismo è molto significativa, così come lo sono tutte le forme di pensiero e di arte. Per esempio sono convinto che la musica di Barenboim ha avuto un ruolo nella composizione del conflitto fra israeliani e palestinesi. La scienza, così come la musica, rifiuta il principio esasperato dell'identità nazionale o della razza. Anzi, come ha dimostrato il genetista di fama mondiale Luca Cavalli Sforza, la razza dal punto di vista genetico non esiste proprio.
Per questo con la diffusione del pensiero scientifico abbiamo assistito ovunque alla promozione della tolleranza e alla riduzione della violenza. Come disse Benedetto Croce "La violenza non è forza, ma debolezza , né mai può essere creatrice di cosa alcuna, ma soltanto distruggerla". Gli ultimi 60 anni di assenza di grandi conflitti mondiali sono stati teatro di avanzamenti scientifici e tecnologici senza precedenti , ma soprattutto di avanzamenti in civiltà , di cui l'abbandono della pena di morte in 62 Paesi è solo un esempio. Viceversa i conflitti di ogni tipo hanno creato disordine, regressione civile e arresto della crescita e del benessere. Viviamo in una società pluralistica multietnica, multiconfessionale e l'Italia di questi giorni percorsa da conflitti etici e da episodi di intolleranza, che minacciano la libertà dei cittadini, è un esempio della nuova realtà che dobbiamo imparare a capire per non esserne travolti. La pace non è solo assenza di guerra ma è composizione pacifica delle conflittualità.
La sostituzione di una cultura di pace ad una cultura di guerra non è impensabile ed è questa la finalità di Science for peace." 
(25 febbraio 2009)( da la Repubblica)
   
Un abbraccio,
maria Intagliata"  


8 commenti:

  1. Nel  lungo cammino dell'umanità
     per me è vergognoso che non abbiamo ancora capito
    come creare la pace.
    La scienza ha fatto passi da gigante e ancora dovrà e li farà
    Ma la figura del medico
    deve cambiare, non possiamo accettare che i medici siano venditori di medicina, ma purtroppo lo sono.
    Non tutti ringraziando Iddio ma i buoni sono pochi, come sempre il buono si sperde nella moltitudine del male.
    La pace verrà soltanto quando non ci saranno più interessi personali
    Ma ci sono e ci saranno sempre a  discapito di tanti di molti


    Un bacione 


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  2. Grazie per aver segnalato questa importante conferenza che alimenta la nostra speranza per il futuro, per l' impegno di questi grandi scienziati, premi Nobel e uomini di cultura. Ma anche noi tutti comuni cittadini di questo mondo martoriato dobbiamo rimboccarci le maniche ed attivarci e lottare per la Pace.
    Buona domenica,
    un caro saluto,
    Adele

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  3. Ne ho letto su varie testate giornalistiche...io ci voglio credere, i personaggi coinvolti mi sembrano quelli più competenti, io ci voglio credere .
    Ciao Annarita e buon lavoro. 

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  4. Ma la figura del medico
    deve cambiare, non possiamo accettare che i medici siano venditori di medicina, ma purtroppo lo sono.
    Non tutti ringraziando Iddio ma i buoni sono pochi, come sempre il buono si sperde nella moltitudine del male.


    Le tue considerazioni sono forti e amare, cara Rosaria, ma non per questo meno vere. Auguriamoci che qualcosa possa cambiare. Non mi sembra ci sia altra altrenativa.

    Un abbraccio.

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  5. Cara Maria, ho aggiornato il post con il tuo prezioso contributo.

    Grazie mille.

    Un abbraccio.

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  6. Ma anche noi tutti comuni cittadini di questo mondo martoriato dobbiamo rimboccarci le maniche ed attivarci e lottare per la Pace.

    Ben detto, cara Adele. La Pace è un obiettivo di vitale importanza per il nostro Pianeta e per la sua sopravvivenza. Tutti, nessuno escluso, dobbiamo attivarci per un fine comune.

    Un caro saluto.

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  7. Sì, crediamoci!

    Un saluto commentatore/commentarice n. 5.

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  8. Grazie a te, Marco, per le profonde riflessioni che arricchiscono il post.

    Un abbraccio.

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