domenica 12 settembre 2010

Primo Giorno Di Scuola: Come Iniziare?

Cari colleghi,

domani sarà per alcuni di voi il primo giorno di scuola (io comincerò martedì, 14 settembre).

Sarò sincera: ogni anno, quando sono alla fine, non vedo l'ora di staccare, ma poi, trascorso un determinato lasso di tempo, comincio ad annoiarmi un pochettino (penserete che sono matta, immagino...) e così adesso non vedo l'ora di ritrovare i miei discoli di seconda e di terza e di conoscere i primini.

Operare una riflessione è quasi d'obbligo per noi docenti. Vi propongo un bell'articolo da Prof 2.0 che sicuramente sarà di aiuto allo scopo.



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Cari colleghi professori,

mancano 24 ore alla prima campana. I vostri alunni sono trepidanti, perché il primo giorno di scuola attraversa il cuore di un ragazzo come uno stormo di promesse. Sperano che quel primo giorno sia un giorno nuovo, sintomo di un anno nuovo, una vita nuova, direbbe Dante. Rendete quel giorno la loro Beatrice.

Non li deludete. Date loro un giorno indimenticabile. Non chiedete delle loro vacanze, non raccontate le vostre. Fate lezione: con un amore con cui non l’avete mai fatta. Preparate oggi quella lezione. È domenica e avete ancora qualche ora. Stupiteli con un argomento che desti la loro meraviglia. Uccideteli di meraviglia! È dallo stupore che inizia la conoscenza, diceva Aristotele e nulla è cambiato. Annichilite i grandifratelli, gli uominiedonne. Superateli in share con le vostre lezioni. Rinnovate in voi lo stupore. Spiegate loro l’infinito di Leopardi anche se non è nel programma, fateglielo toccare questo infinito di là dalla siepe dei banchi. Raccontate loro la vita e la morte di una stella. Descrivete loro la sezione aurea dei petali di una rosa e il segreto per cui la si regala al proprio amore. Stupitevi. Stupiteli. Fatevi brillare gli occhi, fate vedere loro che sapete perchè insegnate quella materia, che siete fieri di aver speso una vita intera a imparare quelle cose, perchè quelle cose contengono il mondo intero.

Stupiteli con la vita, quella che c’è dentro secoli di scoperte, conoscenze, fatti, libri. Fategliela toccare questa vita. Non torneranno più indietro. Sapranno di avere davanti un professore. Parola meravigliosa che vuol dire “professare”, quasi come una fede, la vostra materia. Se professate questa fede toccheranno attraverso di voi le cose di cui hanno fame: verità, bene, bellezza. Le uniche cose per cui viviamo, che lo vogliamo o no. Tutti vogliamo un piatto buono, un amico sincero, una bella vacanza. È scritto nel dna che vogliamo quelle tre cose, anche se costano fatica.
Diamogliele.

Immaginate domani di entrare in classe. Durante la vostra lezione il mondo viene devastato da un’apocalisse. Per una serie di fortunate (!) congiunture siete rimasti vivi solo voi, con la vostra classe. Adesso dipende tutto da voi. Rimboccatevi le maniche, prendetevi cura di quei 20-30 come fosse il mondo intero. Che mondo sarà quello di domani? Dipende da te caro collega. Non ti lamentare dei politici, delle strutture, del riscaldamento, dell’orario, adesso ci sei solo tu e loro. Non ci sono ministri, riforme, strutture. C’è la scuola nella sua essenza. Tu e loro e quel che ci sta in mezzo: le parole. Gli animali si addestrano, gli uomini si educano: con le parole. Non c’è lo stipendio, perchè non c’è lo Stato e non c’è il privato: sono loro il tuo stipendio. Ti è rimasto solo un libro: quello della tua materia. Da lì devi partire per costruire il mondo intero. Quello è il punto di appoggio con cui sollevarlo, il mondo intero.

Se loro vedranno in te il fuoco ti ripagheranno con uno stipendio che nessun altro mestiere dà: saranno degli innamorati del bene, della verità, della bellezza (cioè della vita). Non saranno dei furbi, ma degli innamorati. Forse ti manderanno ugualmente all’inferno come Dante ha fatto – anche se per altri motivi – col suo maestro Brunetto, ma sapranno riconoscerti (come Dante) di avere insegnato loro “come l’uom s’etterna”: come l’uomo si è reso immortale nella storia e come l’uomo si rende immortale al presente.

Caro collega hai 24 ore. A te la scelta: un nuovo giorno, il primo, di una vita nuova.

Stupisciti. Stupiscili.



17 commenti:

  1. Bellissimo e  toccante:
    Grazie di averlo condiviso.

    Un abbraccio

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  2. Noi dovremo aspettare ancora una settimana, la Liguria sarà tra le ultime regioni ad iniziare...Buon lavoro Annarita, Roberta.

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  3. Riuscire a meravigliare  per motivare ed appassionare alla conoscenza, alla vita , ai valori  è  il vero scopo e la più bella gratificazione della nostra attività.

    Grazie per questa splendida esortazione e auguri di buon anno scolastico.

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  4. Non vorrei turbare la vostra sensibilità, tua Anna e delle commentatrici, visto che vi vedo così coinvolte, ma ho trovato questo scritto leggermente retorico.
    E' forse il destino di chi crede fermamente e completamente in ciò che fa di sembrare enfatico a chi si trova al di fuori, e voi che vivete la stessa passione di questo autore -prof 2.0- ne cogliete appieno l'aspetto di dedizione totalizzante. A me però fa l'aspetto di un pezzo retorico.
    La realtà, specie dei rapporti interpersonali, è molto più sciatta e stridente di come l'ha descritta con così tanta enfasi questo autore. Pure, io non critico il suo atteggiamento, anzi lo ammiro. E' come la capacità di cavar sangue dalle rape, e perdonate la metafora leggermente cruda. E ci si riesce, ogni tanto, e in molti altri casi si ottiene comunque un buon risultato.
    Ma il tema è vecchio, e tu cara amica lo sai meglio di me: come si fa a insegnare questa passione per la conoscenza, letteraria o scientifica che sia, ai ragazzini, se non mascherandola da ingrediente a loro gradito?
    Vi è una curiosità naturale dei giovani, ma non è facile indirizzarla verso le cose che piacciono a noi vecchi (parlo per me, chiaro, voi signore siete delle ragazzine!). E non sono nemmeno tanto convinto di volerli forzare a studiare i classici, che magari si apprezzeranno più tardi.
    Sono ancora dubbioso se sia più utile formare buoni cittadini, civilmente sociali, o cittadini con un minimo d'istruzione, leggere e far di conto.
    Per questo spero che non manchino i momenti in cui si parla, criticamente, dell'attualità, del Grande Fratello, perchè no?, di Giacobbo, delle cospirazioni dell' 11 settembre, insomma delle cose attuali, di internet, delle nuove tecnologie, di come funziona una rete. Cose stimolanti, e non solo autori polverosi (ma cari).
    Quindi, per finire, un consiglio, che è anche un classico: usate il solito metodo del bastone e della carota.
    Il bastone sono quelle conoscenze che bisogna apprendere, magari imparare a memoria, noiose, ripetitive; la carota sono invece i momenti di discussione, sul mondo attuale, sui problemi globali.
    Però mi dicono che voi insegnanti moderni, 2.0, avete unito i due metodi, e insegnate anche le conoscenze noiose con brio e divertimento.
    Di modo che altro non c'è da dire: que viva la scuola!


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  5. cara cuginetta,  non sei matta, anzi, fossero tutti come te. Come sai io ormai sto fuori, ma allora, ero peggio di te, ancora in vacanza,  pensavo a quello che potevo fare con i bimbi  all'inizio, che meraviglia. è faticoso, sii, ma è il più bel lavoro del mondo. 
    BUON ANNO SCOLASTICO  CHE SIA, SEMPLICE, MA NELLO STESSO TEMPO DI SODDISFAZIONE.   CIAOOOOOOOOO.    STUPISCILI   lo sai fare beneeeeeeeee. 

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  6. Toccante e riflessivo post: si sente il fuoco della passione che arde. Grazie per averlo proposto, cara Annarita, in te arde quel fuoco, è per questo che non vedi l'ora di ricominciare; quando l'insegnamento è una missione nulla ostacola il cammino.

    buon tutto
    un abbraccio
    annamaria

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  7. Grazie, Roberta.

    Un "in bocca a lupo" per il tuo piccolo.

    Salutone.

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  8. Grazie anche a te, Rosaria, per il supporto e l'augurio.

    Un bacione.

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  9. Perfettamente d'accordo, Maria (skip)!

    Ti rinnovo l'augurio di buon anno scolastico.

    Un caro saluto.

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  10. Non avevo dubbi, Maria, di essere in buona compagnia! Sì, hai detto bene: l'arte dell'insegnare...

    Buon anno scolastico a te e i tuoi ragazzi.

    Bacione!

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  11. STUPISCILI   lo sai fare beneeeeeeeee

    Ci provo da sempre, penny, anche se non è facile...

    Un bacione.

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  12. Cara Annamria, in tutta onestò non saprei dirti se vivo l'insegnamento come una missione. So invece dirti con certezza che lo reputo il più bel lavoro del mondo anche se tosto, che amo questo lavoro e non vorrei farne un altro!

    Un abbraccio.

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  13. Destare curiosità e interessare gli alunni oggi è molto difficile.
    Il "gioco di prestigio" del docente deve essere così stupefacente da battere in attrazione gli  stimoli affascinanti ed innumerevoli, che bersagliano l'alunno sempre con più insistenza.Essi provengono da un mondo, ogni giorno più tecnologico e lontano anni luce dagli schemi della scuola tradizionale.
    Che Dio ce la mandi buona e un sereno anno scolastico a tutti.
    Un caro saluto,
    adele

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  14. Non vorrei turbare la vostra sensibilità, tua Anna e delle commentatrici, visto che vi vedo così coinvolte, ma ho trovato questo scritto leggermente retorico
    .
    Stai tranquillo, Pa, ché la mia sensibilità non è affatto turbata dalla tua considerazione.

    E' forse il destino di chi crede fermamente e completamente in ciò che fa di sembrare enfatico a chi si trova al di fuori, e voi che vivete la stessa passione di questo autore -prof 2.0- ne cogliete appieno l'aspetto di dedizione totalizzante. A me però fa l'aspetto di un pezzo retorico.

    Sicuramente, se non si svolge questo lavoro, è difficile comprendere l’esortazione di Prof 2.0. e la si può trovare anche retorica.

    La realtà, specie dei rapporti interpersonali, è molto più sciatta e stridente di come l'ha descritta con così tanta enfasi questo autore. Pure, io non critico il suo atteggiamento, anzi lo ammiro. E' come la capacità di cavar sangue dalle rape, e perdonate la metafora leggermente cruda. E ci si riesce, ogni tanto, e in molti altri casi si ottiene comunque un buon risultato.

    Se per rapporti interpersonali ti riferisci a quelli tra colleghi, può essere quel che tu affermi, ma se ti riferisci al rapporto con i ragazzi ebbene no! Quelli non sono mai né sciatti né stridenti. Possono essere complessi questo sì, dissonanti, ma sempre vivi, vitali e costruttivi.

    Ma il tema è vecchio, e tu cara amica lo sai meglio di me: come si fa a insegnare questa passione per la conoscenza, letteraria o scientifica che sia, ai ragazzini, se non mascherandola da ingrediente a loro gradito?

    Non è che si cerchi di mascherare la passione per la conoscenza quanto piuttosto di smascherarla, mio caro amico. Non  semplice e non sempre si riesce, ma si prova a farlo!

    Vi è una curiosità naturale dei giovani, ma non è facile indirizzarla verso le cose che piacciono a noi vecchi (parlo per me, chiaro, voi signore siete delle ragazzine!). E non sono nemmeno tanto convinto di volerli forzare a studiare i classici, che magari si apprezzeranno più tardi.

    La naturale curiosità dei giovani è volta spontaneamente verso il BELLO,  il BUONO e il GIUSTO, valori universali che sono propri dell’essere umano a qualsiasi età. Educare i giovani ad essi è un obiettivo dell’educatore. In questo, i classici, la scienza, l’arte, la musica concorrono in modo imprescindibile e non forzato. Per raggiungere tale obiettivo è necessario saper dosare e indirizzare l’azione educativa. Qui è il nocciolo della questione!

    Sono ancora dubbioso se sia più utile formare buoni cittadini, civilmente sociali, o cittadini con un minimo d'istruzione, leggere e far di conto.

    Nessun dubbio per un docente sensibile, che crede nel suo lavoro, perché egli lavora su entrambi i fronti.

    Per questo spero che non manchino i momenti in cui si parla, criticamente, dell'attualità, del Grande Fratello, perchè no?, di Giacobbo, delle cospirazioni dell' 11 settembre, insomma delle cose attuali, di internet, delle nuove tecnologie, di come funziona una rete. Cose stimolanti, e non solo autori polverosi (ma cari).

    Non mancano, non mancano…

    Quindi, per finire, un consiglio, che è anche un classico: usate il solito metodo del bastone e della carota.
    Il bastone sono quelle conoscenze che bisogna apprendere, magari imparare a memoria, noiose, ripetitive; la carota sono invece i momenti di discussione, sul mondo attuale, sui problemi globali.
    Però mi dicono che voi insegnanti moderni, 2.0, avete unito i due metodi, e insegnate anche le conoscenze noiose con brio e divertimento.
    Di modo che altro non c'è da dire: que viva la scuola!


    Sicuro! Viva la scuola!

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  15. Domani è il gran giorno....Ti auguro un anno scolastico..fantastico!
    Abbraccio,
    maria I.
    P.S: c'è posta per te!!!

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  16. Grazie, cara Maria, anche a te.

    Ho già letto...ed eseguito!;)

    Abbraccione!

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