Cari ragazzi e cari lettori, vi propongo "The Internet of Things", un eccellente filmato prodotto da IBM. Autori: Mike Wing, Andy Stanford-Clark e John Tolva.
Il video stimola una riflessione sulla interconnettività globale, resa possibile da Internet, e sulle sue implicazioni.
Durante il secolo scorso, ma con un'accelerazione negli ultimi due decenni, abbiamo visto l'emergere di una sorta di campo di dati globale. Lo stesso pianeta - sistemi naturali, sistemi umani, oggetti fisici - hanno sempre generato una quantità enorme di dati, ma non eravamo in grado di percepirla, vederla, per catturarla. Ora possiamo perché possediamo i mezzi per farlo. Grazie alla rete Internet è tutto interconnesso, e ora possiamo effettivamente avere accesso a questo sconfinato e straordinario patrimonio. Così, in effetti, il pianeta ha sviluppato una sorta di sistema nervoso centrale.
Osserviamo l'insieme di relazioni tra tutti questi sistemi complessi. Se possiamo davvero cominciare a vedere i modelli nei dati, abbiamo molte più possibilità di comprendere tali dati. Laddove le società diventano più efficienti, lì l'innovazione è più spinta.
Quando si parla di un pianeta più intelligente, si può dire che ci sono due aspetti da considerare. Uno è quello di essere più efficienti, meno distruttivi, per collegare diversi aspetti della vita, che si influenzano reciprocamente, con modalità più consapevoli e intelligenti. Ma l'altro è anche fondamentale per generare nuove intuizioni, nuove attività, nuove forme di relazioni sociali. Così si potrebbe guardare il pianeta come un sistema informativo, creativo e trasmissivo. E' ora possibile progressivamente, giorno dopo giorno, e a piccoli passi, iniziare ad ad ascoltare il pianeta che parla con noi.
Per approfondire la tematica, consultare su wikipedia- En "Internet of Things".
E' disponibile anche un ottimo testo:
"The Internet of things" di Daniel D. Giusto - Antonio Lera - Giacomo Morabito - Luigi Atzori.
Bello il filmato. Ti sei accorta che la stragrande parte di filmati documenti eccetera relativi a frontiere della conoscenza o a novità in campo applicativo è in lingua inglese e proviene dai paesi anglofoni? Non intendo dire solo la lingua di diffusione ma anche la voglia e la capacità di produrre cose nuove, sempre o quasi da lì proviene. [paopasc]
Veramente molto bello! Si è vero anche io ho notato che la stragrande maggioranza dei documentari sulle nuove frontiere della conoscenza sono in lingua inglese e sono prodotti all'estero, tipicamente Stati Uniti, Canada e Regno Unito. Vedi ad esempio TED. E' un peccato che da noi non esista nulla di ciò, servirebbe tantissimo per la diffusione di un pensiero ed una educazione scientifica che credo scarseggi in Italia. Sempre sullo stesso stile se riesci dai uno sguardo al post che ho inserito su vocescuola: 2020 - ciò che sarà... forse
RispondiEliminaBello il filmato. Ti sei accorta che la stragrande parte di filmati documenti eccetera relativi a frontiere della conoscenza o a novità in campo applicativo è in lingua inglese e proviene dai paesi anglofoni?
Non intendo dire solo la lingua di diffusione ma anche la voglia e la capacità di produrre cose nuove, sempre o quasi da lì proviene.
[paopasc]
Veramente molto bello!
RispondiEliminaSi è vero anche io ho notato che la stragrande maggioranza dei documentari sulle nuove frontiere della conoscenza sono in lingua inglese e sono prodotti all'estero, tipicamente Stati Uniti, Canada e Regno Unito.
Vedi ad esempio TED. E' un peccato che da noi non esista nulla di ciò, servirebbe tantissimo per la diffusione di un pensiero ed una educazione scientifica che credo scarseggi in Italia.
Sempre sullo stesso stile se riesci dai uno sguardo al post che ho inserito su vocescuola: 2020 - ciò che sarà... forse
Un caro saluto.