mercoledì 3 marzo 2010

Galileo Galilei - Dialogo Sopra I Due Massimi Sistemi

Cari ragazzi e cari lettori,  segnalo da Wikisource l'ebook scaricabile: Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano (Galileo Galilei, 1632).

Segue l'introduzione dell'opera.







Serenissimo Gran Duca, la differenza che è tra gli uomini e gli altri animali, per grandissima che ella sia, chi dicesse poter darsi poco dissimile tra gli stessi uomini, forse non parlerebbe fuor di ragione. Qual proporzione ha da uno a mille? e pure è proverbio vulgato, che un solo uomo vaglia per mille, dove mille non vagliano per un solo. Tal differenza depende dalle abilità diverse degl'intelletti, il che io riduco all'essere o non esser filosofo: poiché la filosofia, come alimento proprio di quelli, chi può nutrirsene, il separa in effetto dal comune esser del volgo, in piú e men degno grado, come che sia vario tal nutrimento. Chi mira piú alto, si differenzia piú altamente; e 'l volgersi al gran libro della natura, che è 'l proprio oggetto della filosofia, è il modo per alzar gli occhi: nel qual libro, benché tutto quel che si legge, come fattura d'Artefice onnipotente, sia per ciò proporzionatissimo, quello nientedimeno è piú spedito e piú degno, ove maggiore, al nostro vedere, apparisce l'opera e l'artifizio. La costituzione dell'universo, tra i naturali apprensibili, per mio credere, può mettersi nel primo luogo: che se quella, come universal contenente, in grandezza tutt'altri avanza, come regola e mantenimento di tutto debbe anche avanzarli di nobiltà. Però, se a niuno toccò mai in eccesso differenziarsi nell'intelletto sopra gli altri uomini, Tolomeo e 'l Copernico furon quelli che sí altamente lessero s'affisarono e filosofarono nella mondana costituzione. Intorno all'opere de i quali rigirandosi principalmente questi miei Dialoghi, non pareva doversi quei dedicare ad altri che a Vostra Altezza; perché posandosi la lor dottrina su questi due, ch'io stimo i maggiori ingegni che in simili speculazioni ci abbian lasciate loro opere, per non far discapito di maggioranza, conveniva appoggiarli al favore di Quello appo di me il maggiore, onde possan ricevere e gloria e patrocinio. E se quei due hanno dato tanto lume al mio intendere, che questa mia opera può dirsi loro in gran parte, ben potrà anche dirsi di Vostr'Altezza, per la cui liberal magnificenza non solo mi s'è dato ozio e quiete da potere scrivere, ma per mezo di suo efficace aiuto, non mai stancatosi in onorarmi, s'è in ultimo data in luce. Accettila dunque l'Altezza Vostra con la sua solita benignità; e se ci troverrà cosa alcuna onde gli amatori del vero possan trar frutto di maggior cognizione e di giovamento, riconoscala come propria di sé medesima, avvezza tanto a giovare, che però nel suo felice dominio non ha niuno che dell'universali angustie, che son nel mondo, ne senta alcuna che lo disturbi. Con che pregandole prosperità, per crescer sempre in questa sua pia e magnanima usanza, le fo umilissima reverenza.




Dell'Altezza Vostra Serenissima

Umilissimo e devotissimo servo e vassallo
GALILEO GALILEI
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8 commenti:

  1. Coincidenza vuole che ho acquistato una copia del "Dialogo" proprio pochi giorni fa, edita dalla Fabbri, in una libreria di Torino.
    La presentazione è di Piero Bianucci.

    Un opera il "Dialogo di Galilei" da tenere a portata di mano nella propria biblioteca e da consultare di tanto in tanto. Un grande!

    Claudio

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  2.  certo che intelligenze, straordinaria,  se penso che l'inquisizione lo voleva  uccidere,   mahh    assurdo,    ciao  cuginetta.   sempre grande,  buon lavoro

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  3. Sono d'accordo con te, Claudio. Grazie della testimonianza.
    annarita

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  4. Ciao, Penny. Galileo è stato grande tra i grandi.

    A presto.
    annarita

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  5. complimenti a persone come voi che sanno il valore dell'opera del grande maestro quale era Galileo Galilei e si offrono di divulgarla ;)

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  6. Grazie, commentatore anonimo. Come si può non apprezzare la grandezza di Galileo Galilei?

    E' stato uno dei più grandi geni dell'umanità.

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