Cari ragazzi e cari lettori, ecco un vera chicca!
Librandosi sull'Everest e le gole che precipitano nel Gange, si è trascinati, attraverso l'atmosfera terrestre, a intravedere il nero inchiostro dello spazio, al di sopra dell’alto deserto del Tibet. Così inizia The Known Universe, un nuovo straordinario film, prodotto dall’ AMNH, American Museum of Natural History, che fa parte di una nuova mostra, “Visions of the Cosmos: From the Milky Ocean to an Evolving Univers “, presso il Rubin Museum of Art in Manhattan. Il video è stato annunciato ufficialmente dall’AMNH, il 15 dicembre 2009.
Il video trasporta in una atmosfera che sa di magia. Trascinati sempre più lontano dalla Terra, si vede l'azzurro profondo del Pacifico cedere il passo alla notte; il Sole viene messo a fuoco, le orbite del sistema solare si riducono sempre più, le costellazioni del Sagittario e dello Scorpione si stirano e distorcono, e, non appena la Via Lattea si allontana, appaiono le strutture filiformi di milioni di altre galassie. Infine, si raggiunge il limite dell'universo osservabile, il bagliore residuo del Big Bang, che ha impiegato oltre 13,7 miliardi di anni per raggiungere il nostro pianeta; quindi, si ritorna sulla Terra, ai due laghi che si trovano tra il monte Kailash e il Monte Gurla Mandhata nell’ Himalaya.
La realizzazione di The Known Universe è basata su una ricerca precisa e osservazioni accurate sotto il profilo scientifico. L’Hayden Planetarium dell’ American Museum of Natural History aggiorna sistematicamente la Digital Univers Atlas, la più completa mappa quadridimensionale dell'universo esistente al mondo. Il progetto sulla Digital Universe Atlas ha avuto inizio quasi un decennio fa.
La mappa, costantemente aggiornata, è la risorsa primaria per l’organizzazione delle Museum’s Space Shows come l’attuale Journey to the Stars, ed è utilizzata nello svolgimento, dal vivo e in tempo reale, dei Virtual Tours of the Universe, un programma pubblico che si tiene il primo martedì di ogni mese. Nel corso dell’ultimo anno, circa 30000 persone hanno scaricato la Digital Universe sui loro personal computer. La Digital Universe sarà presto aggiornata con un’interfaccia software più accurata e user-friendly. La mappa è concessa in licenza a molti altri planetari a livello mondiale.
" Io paragono la Digital Universe all'invenzione del mappamondo", asserisce il suo curatore Ben R. Oppenheimer, astrofisico presso il Museo. "Quando Gerardo Mercatore inventò il mappamondo, tutti ne volevano uno. Aveva accumulato ordini per anni. Egli ha offerto a tutti una nuova prospettiva su dove vivono in relazione agli altri, e noi ci auguriamo che la Digital Universe svolga la stessa funzione, su una più grandiosa scala cosmica. "
Il nuovo film è stato prodotto da Michael Hoffman, e diretto da Carter Emmart. Brian Abbot gestisce e Ben R. Oppenheimer cura la Digital Universe Atlas. La mostra presso il Rubin Museum of Art, Visions of the Cosmos: From the Milky Ocean to an Evolving Universe , aperta al pubblico l’ 11 dicembre 2009, proseguirà fino al 10 maggio 2010.
Data: Digital Universe, American Museum of Natural History
Visualization Software: Uniview by SCISS
Direttore: Carter Emmart
Curatore: Ben R. Oppenheimer
Produttore: Michael Hoffman
Produttore esecutivo: Ro Kinzler
Produttore co-esecutivo: Martin Brauen
Manager, Digital Universe Atlas: Brian Abbott
Musica: Suke Cerulo
Fonte della notizia: American Museum of Natural History
E adesso, spegnete la luce e ammirate The Known Universe in modalità schermo intero!
eccezionale documento.
RispondiEliminaBellissimo e assolutamente da divulgare!!
RispondiEliminaUn abbraccio e buona fine di settimana
Rosalba
rosy: che meraviglia! pensare, che noi con la nostra terra, facciamo parte di questa grandiosa opera che è l'universo.
RispondiEliminaDopo aver visto questo filmato, mi sento come dire un po più importante.
Grazie, bacio
Sicuramente, cara Rosalba!
RispondiEliminaUn abbraccio e buona fine di settimana anche a te.
annarita
Rosaria, hai asserito un concetto molto bello. Se solo l'uomo si soffermasse a riflettere su questa straordinaria realtà, forse riuscirebbe a riappropiarsi della parte migliore di sé, operando di conseguenza.
RispondiEliminaBacione
annarita
Un fantastico viaggio di andata e ritorno nel tempo e nello spazio.
RispondiEliminaUn punto o un infinito, 13.7 miliardi di anni fa, "esplode". Nasce un'immagine animata in cui miliardi di miliardi di punti luminosi si allontanano tra loro e raccontano una storia che se ben compresa fa accapponare la pelle.
Irrompe nella mente una domanda che da secoli sovrasta tutte le altre: "Perché esiste qualcosa anzichè niente?". La mente si ferma, non può capire, segue i punti luminosi sullo schermo come fossero minuscole particelle fondamentali, corrono verso un destino che fino a ieri solo loro conoscevano e che oggi è incatenato nelle misurazioni umane, come in un vecchio mappamondo.
Ciao Annarita.
Che meraviglia, grazie per la ricerca e la pubblicazione di queste autentiche chicche. Mi è sembrato di volare su un razzo immaginario mentre vedevo uno scenario reale che però ti porta verso tante domande senza risposta. ciao prof.
RispondiEliminaSì, Enzo. E' una meraviglia. Ho provato le tue stesse sensazioni quando ho guardato il video per la prima volta.
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