venerdì 6 novembre 2009

Fisiologia Della Mente


Cari lettori affezionati e occasionali, che cosa pensate davanti al titolo di un post come “Fisiologia della mente”? Alla Scienza che studia le funzioni della mente, of course! Un tema tosto, complesso, sfaccettato, un tema non facile. Ed infatti è proprio così!

Ebbene, mi sono imbattuta di recente in Paolo Pascucci, autore del blog “Questione della decisione” con sottotitolo “Un blog semiserio di Paolo Pascucci sulla fisiologia della mente”! (Punto esclamativo mio. Non lasciatevi ingannare dal “semiserio”...).

Dire che sono rimasta colpita dai suoi articoli non rende l’idea di quel che Paolo è riuscito a suscitare in me! Ho trovato competenza, autoironia, intelligenza, e una capacità divulgativa fuori dal comune nel trattare con assoluta scientificità e chiarezza argomenti difficili riguardanti la fisiologia della mente, appunto!

Le  parole non rendono giustizia alla realtà. Il suo originale e competente blog è da visitare e gustare “goccia a goccia”! Per me è diventato una lettura quotidiana.
Ho chiesto a Paolo di fornirmi un suo sintetico profilo che fungesse da presentazione.

Mi aspettavo di avere a che fare con uno psicologo o un neuropsichiatra di professione. Mi scrive che non è un accademico, ma un appassionato autodidatta. Sono felicissima di questa scoperta perché avalla la mia convinzione che l’essere umano, quando offre il meglio di sé, riesce a fare delle cose straordinarie.

Paolo mi ha autorizzata a modificare a mio piacimento le sue note di presentazione “per renderle intellegibili”. Perché avrei dovuto farlo, Paolo? I miei lettori sono persone sensibili, in grado di comprendere e  apprezzare ciò che è genuino e di qualità, come lo è la tua persona.

Il profilo di Paolo, scritto di suo pugno!


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Paolo Pascucci, quarant'anni passati (da cinque, ssst) appassionato di scienza (e cultura): perchè? Non sa (/non risponde).

"Se mi volto, dal tavolo dal quale sto scrivendo, vedo una libreria piena di volumi, alcuni anche per terra, altri sul tavolo."

"Questo è il destino di alcuni, voler parlare con tante persone, alcune pure morte, sentire la loro voce, per conoscere le loro curiosità. Lo studio del cervello, del meccanismo che ci fa agire e pensare, racchiude entro di sè, come un'ostrica la sua perla, la ragione del nostro agire: quando sollevi l'ultimo velo, se lo giri, ci scorgi il tuo volto, anzi il volto di tutti gli umani, di tutti gli animali. E' quel volto che cerco."

Queste le parole del nostro, intervistato da noi in questa occasione.
In quelle fattezze è racchiuso un universo, la capacità o l'incapacità di sapere, la predizione di tutte le predizioni: potremo mai sapere? Si chiede Pascucci. Insieme a queste cose 'elevate' ce ne sono alcune più basse, più semplici: se qualcuno una volta, per solo un istante, in un barlume di incoscienza, si è mai chiesto perchè, allora può capire cosa spinge chi. Quando parla con le persone (vive e morte) e scorge nei loro occhi (metaforici) l'identica saggezza della curiosità, un po' la furia del nostro si placa e rafforza insieme: il confine è più vicino.

Iniziato alla lettura nell'età in cui nessun capisce, ma tutti anelano, dopo la diversione dei romanzi per ragazzi e per cresciuti si gettava a corpo vivo sul bel rimare essendo accalappiato dal verseggiare ducentesco in primis Dante e gli Stilnovisti, ma non disdegnando tal Jacopone da Todi poeta, misconosciuto comico e burlesco quanto conosciuto dottrinale e catechistico. Dipoi, nel lento incedere alla maturazione, s'infatuava a certa letteratura russa di fine ottocento e al ceco (inteso come -slovacco) al dublinese e all'imperscrutabilità dell'ente facendosi guidare dal filosofo matematico dei Principia, ottimo del resto cicerone. Non stanco di questo incedere e ben non conoscendo l'umana natura, dopo d'aver consunto la mente appo Heidegger nel suo Cosa significa pensare? a un passo dal definitivo stordimento s'accucciava alla fonte del bene: la scienza. Questo gli fu di cotal aiuto nel superar le secche del filosofare a circolo che volle approfondire l'umana fisiologia su ponderosi testi. Ma come ognuno sa essendo l'appetito variabile dipendente dal mangiare, quanto più mangiava tanto più cresceva l'appetito fino a toccar, letteralmente, la cima. Lassù, tra cirri e cumuli (non solo acquei) con l'aiuto degli Edelman, Crick (che aveva lasciato il sodale), Damasio, Sacks e di tutta una schiatta d'eruditi e pensatori, definitivamente s'aquartierava, ritrovando l'adatto ambiente alla sua mentale sopravvivenza.
Amen.


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Vi siete incuriositi? Credo di sì. Andate a visitare il suo blog perché merita moltissimo.

11 commenti:

  1.  Mi hai incuriosito davvero, giacché tutto quello che parla di mente - oltre la mente - mi affascina. Vado di subito a leggere. Grazie.
    Rino, augurando buona serata. 

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  2. rosy: Lo sapevi che questo blog mi avrebbe incantata vero?
    Il blog è stato salvato immediatamente ancor prima di leggerlo.

    Grazie per la segnalazione, che veramente merita
    per i temi che tratta, e come li tratta bene.

    Un abbraccione grande.
    Ciao!



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  3. Devo dire che è straordinario, una mente acuta ed estremanente intelligente. Grazie della segnalazione, cara Annarita, lo visiterò senz'altro con molto piacere.
    Complimentissimi a Paolo!

    Un caro saluto serale.
    annamaria

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  4. Ma qui c'è gente che riconsola e riconcilia!

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  5. Ha un bel daffare, chi si riconosce autodidatta, come Paolo Pascucci presentato dall'amica Annarita che non lesina riconoscimenti più che eccellenti. Se poi a questo ella aggiunge una "capacità divulgativa fuori dal comune nel trattare con assoluta scientificità e chiarezza argomenti difficili riguardanti la fisiologia della mente", allora la cosa diventa imbarazzante. Con i meandri della mente è meglio non averci a che fare, meglio occuparsi , per esempio, di matematica pura con la quale, però, neanche si scherza.
    E poi gran parte di autodidatti sono inevitabilmente anche dei dilettanti e di essi – mettiamo sul conto dei matematici – c'è l'opinione degli stessi accademici che molte creazioni matematiche sono storicamente state fatte da cosiddetti "dilettanti" (che è poi solo un modo di dire: a volte la loro cultura è tutt'oggi invidiabile da parte di tanti "accademici"). E poi, quel che conta nella ricerca matematica è spesso lo spirito creativo, l'idea geniale, la curiosità, doti che non sempre richiedono una grande cultura matematica.
    In merito all'autoironia che Annarita riconosce in Paolo non si può fare a meno di notarla nel suo modo simpatico e accattivante, che detto in napoletano è: "se votte 'nnanze pe' nun cadè arreto", ossia si butta in avanti per non cadere indietro. Ma è solo un modo piacevole per far colpo e molte volte funziona a meraviglia e sul web ancora di più essendo fuori causa la persona reale. Io dico la vera, «la bestia», quella che si lascia a casa ma che vorrebbe smentire quella cosiddetta virtuale. E «Qui sta la sapienza» dice quel tal "Giovanni".
    Mi domando come farai Paolo quando dici: «... / zumparipariparizumpa / paripariparizumpariparipà / il tuo cervello lo prendo me / fra tre mesi lo rido indiè  / non pensare a chissa che / senò mi tocca un sacco da fè. / ...».
    Ma si fa per dire Paolo, sto solo scherzando e se tu ti dimostri un buon tempone, cosa assai lodevole per un autodidatta veramente in gamba, come dice in verità Annarita sul tuo conto, io – un altro strano autodidatta dalle fattezze di extraterrestre ma abbastanza stimato dalla comune amica Annarita – ho la tendenza a cogliere il lato comico delle cose.
    Chiudo col mio chiacchierare salutando Annarita e ringraziandola di avermi fatto conoscere Paolo, una persona di talento, che andrò a rivisitare nel suo blog (infatti già vi ho fatto capolino per conoscerlo più da vicino).
    Buon fine domenica,
    Gaetano


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  6. Un commento degno di te, caro Gaetano!

    Su una cosa devo contraddirti: tu non sei "abbastanza" stimato dalla scrivente, bensì stimato al massimo!!!

    Tu rimani sempre il primo amico. L'amico insostituibile che mi segue dagli inzi della mia avventura sul web.

    Tu sei un GIGANTE, tu sei la mia COLONNA.

    Un abbraccio.
    annarita

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  7. Scusate ho fatto correre il tempo col un saluto che vale per domani.
    Ma potrei considerarmi un certo "gatto con gli stivali" del marchese di Carabas della nota favola. "Domani" è tutto per Carabas che prima era un certo "autodidatta" in fatto di nobiltà. E quello a casa, l'argomentata "bestia" cervellotica (reale e non virtuale), alias il "gatto" con gli stivali dell'orco, in anticipo col tempo. Chissà la cosa si spiega con l'orario legale. Ma che imbroglio è questo? Forse Paolo, l'esperto di cervelli, ne sa qualcosa.
    Lasciamo perdere e buon sabato sera,
    Gaetano

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  8. Ti rispondo qui...grazie della comprensione, ma a volte manca a me il neurone per comprendere i post ;)
    Volevo dire a Gaetano dì non sottovalutare nemmeno i dilettanti 'scientifici', ce ne sono alcuni che si sono diagnosticati malattie dopo anni di indagini a vuoto con la medicina tradizionale....cito la signora che si è autodiagnosticata la sindrome di Arnold Chiari ed ha pure fondato associazione...per citare ;)

    Complimenti anche per il tuo di blog!
    Buonadomenica,ciao :)

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  9. Vedi Gaetano che proprio sabato, nella consueta visita al mio libraio di fiducia, scorgevo un volume di Boyd e Zimbardo, 
    Il paradosso del tempo. La nuova psicologia del tempo che cambierà la tua vita
    purtroppo non l'ho preso, ma la prossima volta rimedio, così rispondo alla tua domanda (o almeno tento). Sempre lasciarsi una via di fuga.
    ;)

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  10. Certo che mi hai incuriosito. Come ero certo che la mia curiosità si sarebbe trasformata in interesse per la persona e per ciò che scrive.
    Le tue segnalazioni sono sempre opportune, sintoniche con il mio mondo mentale, anche se alle volte vago senza meta.
    Ciao Annarita.
    Angelo

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  11. è  bello moto e interessante!
    alberto tellarini

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