venerdì 28 agosto 2009

La Scuola Italiana Boccia L'E-book

libriCari lettori, tra i provvedimenti del Ministero della Pubblica Istruzione per questo nuovo anno scolastico c’è quello di far adottare il più possibile alle scuole testi in formato elettronico. Lo scopo della nuova circolare è di aiutare le famiglie con il caro- libri facendo sostituire entro il 2012 le versioni cartacee con e-book o impaginati on line scaricabili da internet.


Per adesso la maggior parte dei docenti delle scuole italiane non sembra intenzionata a sostenere l’iniziativa. Tra i testi adottati per l’anno scolastico 2009/2010 le versioni digitali sono, infatti,  una percentuale bassissima, meno del 2 per cento in alcuni istituti.


Riporto di seguito un articolo del 3 agosto, pubblicato dall'Agenzia DIRE.


ROMA - Accoglienza fredda per gli e-book, i libri in formato elettronico, nelle scuole italiane. Tra i testi adottati per il prossimo anno, infatti, quelli in versione digitale sono una percentuale bassissima, in alcune scuole meno del 2%. In pratica, c'è stata per ora una bocciatura della novità introdotta dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, per cercare di far risparmiare le famiglie. A febbraio viale Trastevere aveva pubblicato una circolare sulle adozioni che parlava chiaro: entro il 2011/12 bisognerà scegliere solo libri "utilizzabili nelle versioni on line scaricabili da internet o in versione mista". Nel frattempo, già da quest'anno, soprattutto per le nuove adozioni, doveva partire la "transizione" verso l'on line. Ma la novità è rimasta per lo più al palo. "Nella mia scuola- spiega Gregorio Franza, preside uscente del liceo Orazio di Roma- la novità è caduta nell'indifferenza più totale. Ne ho anche dato pubblicità con una circolare interna per far arrivare la comunicazione ai docenti, ma non c'è stata una reazione apprezzabile". Dunque, sono stati "confermati i soliti libri di testo cartacei. Ha prevalso- continua il preside- un certo scetticismo, visto che dal ministero, peraltro, ci sono ripensamenti continui sulle novità". Anche nel famoso liceo Giulio Cesare, cantato da Antonello Venditti, e frequentato dalla Roma bene del quartiere Trieste, l'e-book è stato un flop. "Le famiglie non avrebbero capito, non è stata molto pubblicizzata la novità- commenta Carla Sbrana, la preside- e, a dirla tutta, nemmeno le case editrici hanno fatto un grosso sforzo per offrire questi testi. E poi, diciamolo, il libro on line non è la stessa cosa. Pensiamo, per esempio, ai testi di storia dell'arte: alcuni sono volumi bellissimi con immagini ad alta definizione che sono quasi da collezione". Comunque al 'Giulio' le famiglie sono libere di scegliere. "Se esiste anche la versione elettronica di un libro possono optare per quella, ma dubito che lo faranno", chiude Sbrana. Più a nord, al liceo Righi di Bologna, il più grande della città, la situazione non cambia. "Abbiamo adottato testi cartacei- spiega il preside Domenico Altamura- e abbiamo mantenuto invariati i titoli degli scorsi anni. Nessuna novità anche perché dal 2010 ci sarà la riforma delle superiori, aspettiamo quella per ogni cambiamento. Comunque gli e-book non erano ancora una imposizione quest'anno, quando lo diventeranno noi non avremo problemi ad adottarli, abbiamo già molti servizi on line, ma il nostro è un liceo grande, con 180 computer e sette laboratori. Mi chiedo come faranno nei piccoli paesi, nelle province. Chi fa queste proposte non tiene conto delle famiglie che non hanno nemmeno un pc. Per non parlare degli extracomunitari". Per trovare conferma dell'accoglienza fredda che le scuole hanno dato ai libri elettronici basta anche dare un'occhiata alle adozioni per il 2009/2010 disponibili sul sito dell'Associazione italiana editori. Al liceo Virgilio di Roma, in quarta ginnasio, sezione C, classico tradizionale, la versione on line è prevista solo per il libro di geografia. Stessa scelta al liceo Parini di Milano, sempre in quarta ginnasio, sezione A. Mentre nel liceo meneghino, al terzo anno, sezione B, l'unico testo con l'opzione mista testo cartaceo/on line è quello di inglese. "Anche noi- chiude la preside dell'istituto comprensivo Marino di Ponticelli, Napoli- non abbiamo introdotto alcuna novità, niente libri elettronici. Abbiamo tenuto conto dell'oggettiva difficoltà dei ragazzi a stampare a casa il testo dalla Rete. Non tutti hanno il computer figurarsi la connessione".


*****



I motivi, alla base di questa diffidenza nei confronti degli e-book, sono dunque, secondo l'articolo citato, sostanzialmente i seguenti:


- la scarsa pubblicità dell’iniziativa e quindi la paura che le famiglie non avrebbero capito un così repentino cambiamento di questo nuovo modo di studiare.


- La tiepida adesione da parte delle case editrici, che non si sono particolarmente mosse per offrire questo tipo di formati, tenendo anche conto che testi scolastici come i libri d’arte per le loro peculiari caratteristiche grafiche si prestano ancora poco alla digitalizzazione .


-  Gli scarsi servizi di connesione internet ad alta velocità per molte scuole e famiglie italiane.


- Per quanto riguarda gli istituti superiori, questi hanno preferito ancora mantenere le vecchie edizioni di testo in prospettiva della nuova riforma del 2010.


Non intendo qui entrare nel merito della diatriba e-book sì e-book no, su cui sono stati versati fiumi di inchiostro!


A parte le intenzioni della circolare ministeriale, che mirano ad abbattere i costi per le famiglie (il che sarebbe tutto da verificare), come docente vedrei utile l'introduzione degli e-book solo a patto che essi costituissero una vera innovazione nel modo di apprendere degli allievi. In merito, nutro però dei forti dubbi in quanto non è ancora ben chiaro che tipo di prodotto sia l'e-book.


E voi che cosa ne pensate?


Consiglio di guardare il video SchoolbookCamp a Fosdinovo - Videointerviste per qualche riflessione sul libro di testo digitale.


14 commenti:

  1. Ciao Annarita, prima sono passata da Gruts e le ho lasciato questo commento: Io mi ricordo che in quel tempo, nel 1978, usavo i libri di testo che mio fratello aveva usato l'anno prima alla scuola media Marconi di Monza, non tutti però erano buoni anche per me e quindi quelli che mancavano si potevano comperare al libraccio. Oggi so che per acquistare l'occorrente per andare a scuola, ci vuole un piccolo finanziamento bancario. Oggi i libri li cambiano ogni anno e quelli utilizzati quest'anno, non saranno più buoni per la stessa classe che verrà l'anno prossimo. (Informazione ricevuta da un amica disperata per la scuola). Buona vita, Viviana

    Ecco lo riporto anche a te. So anche che qualche insegnante, riceve dei soldi in cambio della scelta dei testi di una casa editrice piuttosto che un altra e che ogni anno li cambiano per favorirne la vendita. Spero che gli insegnanti che fanno questa porcheria siano pochi. Anche io spero che questo genere di libro prenda piede perchè sarebbe un enorme passo avanti a favore delle famiglie . Un bacione, Viviana

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  2. Stamattina sono mattiniera...Rispondo al tuo post,la scuola, per me deve andare avanti con il cartaceo, internet potrebbe essere un aiuto in più per i ragazzi, aiutarli nelle ricerche, aiutarli nell'approfondire un problema, diciamo, più un completamento... ma eliminare completamente il cartaceo secondo me non è giusto, credo e non siamo ancora pronti per questo grande cambiamento...a meno che, non si trovino professori adatti (come te) che fanno capire ai razzi l'importanza di questo veicolo e li accompagnano personalmente.

    La scuola dovrebbe affrontare questo problema direttamente, dobbiamo tener conto anche che una buona fascia di professori non sono pronti e ne preparati a questa nuova evoluzione.



    Ciao e buona giornata.


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  3. Peccato gli italiani, tradizionalisti, conservatori e poco aperti alle novità, non riescano a capire che il futuro sono gli e.book, sono sicuro che fra pochi decenni la maggior parte delle scuole europee e americane adotteranno il testo on line invece di quello cartaceo.


    Rino, sempre avanti.

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  4. Ciao Annarita, come sai non sono un addetto ai lavori; con l'aggravante di non avere figli o nipoti in età scolare (una troppo vecchia, l'altro troppo giovane).

    La mia intrusione è solo accademica e non vuole contestare l'opportunità di introdurre l'e-book come strumento per l'insegnamento. La cosa mi sembra sia prospetticamente corretta, ma fissarne i tempi di applicazione nel 2012, assolutamente velleitario e con un rischio di rigetto altissimo.

    E' giusto che ci siano avanguardie a tirare il "gruppo", ma qui il gruppo è il pianeta Scuola, che è fatto, oltre che da docenti, da milioni di studenti supportati (non sempre) da altrettante famiglie socialmente e culturalmente eterogenee.

    A mio parere, forzare i tempi provocherà il fallimento, sarebbe un peccato.

    Temo, inoltre, che l'innovazione, calata dall'alto, sarà un motivo di ulteriore discriminazione nella Scuola: tra chi possiede un pc e le necessarie connessioni e chi a malapena riesce a frequentarla.


    Mi viene il dubbio che queste mie considerazioni siano dettate, più che dal raziocinio, da motivi sentimentali: non riesco a immaginare un mondo senza libri da toccare, sfogliare, quasi coccolare.

    Probabilmente tra 50 anni ci sarà uno come me che dirà le stesse cose riguardo al pc.

    Un abbraccio.

    Angelo.

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  5. Ciao Annarita,

    Molto interessante questo articolo.. lo posso segnalare anche nel mio blog?!? Mi farebbe molto piacere..


    Ciao ;)


    Matteo

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  6. Certo che puoi, Matteo, ovviamente segnalando la fonte, ovvero Scientificando:)


    Bacioni e a presto!

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  7. Viv, nella mia realtà scolastica i libri non vengono cambiati tutt gli anni, né sono a conoscenza di insegnanti corrotti che in cambio di soldi li cambiano ogni anno per favorire questa o quella casa editrice.

    Mi auguro quindi che quanto da te riportato sia circoscritto a quei singoli casi.


    Per quanto riguarda l'e-book, come ho già avuto modo di esprimermi nel post nutro ancora diversi dubbi.


    Bacioni

    annarita

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  8. rosy concordo con il tuo buon senso.


    Un abbraccio

    annarita

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  9. rino, probabilmente la digitalizzazione sarà inevitabile, ma in Italia i tempi non sono ancora maturi per fare il salto dal cartaceo all'e-book.

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  10. Angelo, le tue riflessioni sono quantomai azzeccate e pertinenti. Hai centrato diverse problematiche esistenti.


    Una bbracico

    annarita

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  11. L'e-book come testo scolastico non lo trovo adeguato, tranne che per delle ricerche: scaricare da internet è utilissimo.

    Grazie cara Annarita per i tuoi passaggi da me quando ero in ferie. Spero tu abbia passato una buona estate e che ti sia riposata adeguatamente per affrontare un nuovo anno.

    Ora ho riaperto il blog con molto piacere: mi mancavano questi appuntamenti virtuali.

    Ti saluto caramente.

    Annamaria*

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  12. Cara Annamaria, il discorso sull'e-book è complesso!

    Ho trascorso un'estate accettabile. Non mi lamento...

    Domani riprendo l'attività scolastica.


    Passerò presto da te.


    Un abbraccione.

    annarita:)

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  13. Anch'io seguo con interesse le iniziative di Garamond per l'uso dell'e-book. Purtroppo, quello che riscontro è che:

    1) il computer non è ancora patrimonio materiale e culturale delle famiglie;

    2) in molte scuole i computer vengono utilizzati solo per fare informatica (cioè in pratica l'ECDL), come se esso fosse un fine e non un mezzo;

    3) in molte scuole i computer sono talmente antiquati da non poter essere usati per i supporti multimediali.

    Ciao.

    Popinga

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  14. Pop, condivido le tue argomentazioni, purtroppo e con cognizione di causa.


    Ciao

    annarita

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