Speech by ReadSpeaker
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Cari ragazzi e cari lettori, avete sentito parlare di Themis? Si tratta di uno dei più grandi telescopi eliografici terrestri per studiare il magnetismo solare e le instabilità dell'atmosfera solare.
Costruito a El Observatorio del Teide, in Tenerife, ad un'altitudine di 2400 metri, THEMIS è un progetto congiunto tra i consigli nazionali di ricerca francese (80%) ed italiano (20%).
Il componente ottico primario è un telescopio Ritchey-Chrétien di 90 cm.
La parte frontale del telescopio è chiusa da un finestra d'ingresso, permettendo a questa parte del sistema ottico di essere messo sotto vuoto o riempito di elio.
Questo telescopio è installato su un punto di montaggio alt-azimutale nella parte alta di una torre di 22 metri. Per proteggere il telescopio da vento, pioggia ed erosione solare, la parte alta della torre è coperta da una cupola di 9 metri (vedi immagine sopra)
La figura a sinistra mostra il tubo principale del telescopio mentre punta fuori da una piccola apertura nella cupola. Questa immagine è stata scattata prima dell'installazione di un "collare" flessibile che collega il tubo alla cupola, così da eliminare correnti d'aria oltre il tubo del telescopio e fuori dalla fessura della cupola. Lo specchio di 90 cm è collocato nella parte inferiore del tubo. Canaline flessibili di raffreddamento, utilizzate per mantenere lo strumento ad una temperatura stabile, si possono osservare lungo il tubo.
A destra, è rappresentato il diagramma del "percorso ottico" di THEMIS, la luce entra nel telescopio attraverso una finestra di un metro, nella parte alta. Il primario ed il secondario creano il primo fuoco un po' oltre la finestra principale, dove può essere posto un analizzatore di polarizzazione. Il fascio è quindi rediretto giù verso gli spettrografi di rotazione.
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Cari ragazzi (e cari lettori), il 20 luglio ricorrerà il quarantesimo anniversario del primo sbarco dell'uomo sulla Luna. Voi non c'eravate e i vostri genitori erano molto piccoli per comprendere e ricordare lo straordinario avvenimento; ho pensato pertanto di scrivere un articolo per soddisfare la curiosità di sapere, che sicuramente avrete.
La missione Apollo 11 fu la prima a portare un essere umano sulla superficie della Luna. Fu anche la quinta missione con equipaggio del programma Apollo (NASA - USA).
L'equipaggio era composto dai tre astronauti:
Neil Armstrong comandante (e primo uomo a toccare la superficie lunare)
Michael Collins, pilota del modulo di comando
Buzz Aldrin, pilota del modulo lunare.
Il 20 luglio 1969 il modulo lunare chiamato "Eagle", venne separato dal "Columbia". Collins rimase a bordo del Columbia, mentre l'Eagle con Armstrong e Aldrin, scendeva sulla superficie. Dopo un attento controllo visivo, Eagle ha acceso il motore e iniziato la discesa. Durante questa fase, gli astronauti si accorsero che il sito dell'atterraggio era molto più roccioso di quanto avessero indicato le fotografie. Armstrong prese il controllo manuale del modulo lunare, che fece allunare alle 20:17:40 UTC.
Il primo sito di atterraggio dell'Apollo, nella parte meridionale del Mare della Tranquillità a circa 20 km a sud-ovest del cratere Sabine D, fu scelto perché ritenuto abbastanza piano e liscio dai rilevamenti effettuati dai lander Ranger 8 e Surveyor 5, così come dalle mappe tracciate dal Lunar Orbiter.
Alle 2:56 UTC, ovvero sei ore e mezza dopo aver toccato il suolo, Armstrong compì la discesa sulla superficie e fece il suo grande passo per l'umanità. Aldrin lo seguì, e i due astronauti trascorsero due ore e mezza a fotografare la superficie lunare e raccogliere campioni di roccia. [Continuate a leggere su wikipedia]
Questa la frase attribuita a Neil Armstrong: «That's one small step for [a] man, one giant leap for mankind». In italiano: « Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l'umanità».
Alcuni link da consultare:
Storica diretta Rai l'uomo sulla luna 1969 (video di YouTube)
Galleria di immagini delle missioni Apollo
Apollo 11: Rapporto della missione (PDF)
Cento risposte su luna e dintorni a 40 anni dalla prima missione
Consultate inoltre:
il Sito web ufficiale del Programma Apollo dove potrete trovare tutte le informazioni possibili;
la pagina dedicata al 40° anniversario della missione Apollo 11 con una quantità innumerevole di caratteristiche e funzionalità tra cui, Google Moon → -- Explore the Apollo landing sites, da non perdere!
Se volete seguire la trasmissione integrale dei sei giorni di missione, in cui potrete ascoltare le voci dei protagonisti, visitate il sito interattivo www.wechoosethemoon.org.
Per i più piccoli: il settimanale a fumetti Topolino è uscito in edicola con un numero speciale dedicato al quarantesimo anniversario del primo sbarco sulla Luna. All’interno un’inedita storia intitolata Topolino e il guardiano della Luna e articoli relativi all’evento. La storia vedrà come protagonisti Topolino ed Eta Beta intenti a indagare sulla misteriosa sparizione degli strumenti lasciati sul nostro satellite dagli astronauti dell’Apollo 11.
Per finire questa carrellata di segnalazioni, sulla pagina di Wikipedia dedicata all'Apollo 11 potete leggere il Comunicato Stampa di Contingenza (si tratta di una copia conservata negli Archivi Nazionali di Washington, D.C.)
Il comunicato stampa, datato 18 luglio 1969, fu preparato per il presidente Nixon, che avrebbe dovuto leggerlo in diretta TV nel caso in cui gli astronauti della missione Apollo 11 fossero rimasti bloccati sulla Luna.
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Cari ragazzi e cari lettori, il 22 luglio, quindi tra sei giorni, ci sarà un’eclisse totale di sole: la Luna e il Sole intersecheranno i loro percorsi sulla volta celeste, offrendoci uno straordinario spettacolo, sicuramente tra i più belli che la natura possa regalarci.
Ma, per comprendere meglio l'evento, operiamo un confronto tra i tre oggetti celesti che saranno coinvolti nell’evento del 22 luglio: Luna, Sole, Terra.
La Luna, minuscola rispetto alla nostra stella, dista mediamente 384.000 km dalla Terra ed è quasi 400 volte più vicina del Sole, che invece dista dal nostro pianeta circa 150 milioni di km: fortuitamente, il Sole, che è circa 400 volte più grande della Luna, appare delle stesse dimensioni di questa; tale compensazione permette di ammirare l’insolito spettacolo di sovrapposizione.
Le eclissi possono essere osservate sulla Terra quando la Luna si trova in prossimità di uno dei due nodi della sua orbita. Possedendo un’orbita inclinata di circa 5°, il nostro satellite interseca il percorso dell'eclittica solamente in due periodi, contrapposti di circa 6 mesi l'uno con l'altro. E’ proprio nei periodi in cui la Luna si trova nei pressi dell'eclittica che sono possibili le eclissi, come l’etimologia del termine “eclittica” fa supporre. La posizione dei nodi non è però costante, ma tende a “precedere” cioè avviene una precessione che fa spostare progressivamente il periodo delle eclissi nel corso degli anni. La particolarità dell’eclisse del 22 luglio sta nel fatto che il Sole, trovandosi a meno di 3 settimane dall'afelio (il punto più distante dal Sole), ci apparirà più piccolo, mentre la Luna, essendo abbastanza vicina al perigeo (il punto più vicino alla Terra), ci apparirà più grande. Questa circostanza permetterà quindi alla Luna (angolarmente più grande) di oscurare il Sole (angolarmente più piccolo), per una durata considerevole, stimata in oltre 6 minuti e 30 secondi.
Cliccare sull'immagine per ingrandirla.
Sta per verificarsi pertanto una eclisse totale di Sole da considerarsi “storica”, la cui durata non sarà eguagliata da altre eclissi in questo secolo. Le precedenti, come quella del 1999 in Romania o quella del 2006 nel Mediterraneo, ebbero una durata di circa 2 minuti, nella fase di totalità.
Peccato che l’eclisse non sarà visibile dall'Italia. Inizierà infatti dall'India e poi attraverserà il Bhutan, il Nepal, il Bangladesh, la zona nord della Birmania e buona parte della Cina. Terminerà sull'Oceano Pacifico, interessando prima alcune piccole isole del Giappone, poi l'Atollo Palmyra e infine la Washington Island.
Limiti dell'eclisse di Sole totale centrale del 22/07/2009
(Cliccare per ingrandire)
L'eclissi totale di quest'anno è un evento particolare, almeno per due motivi: si tratta della 37° eclisse del ciclo di Saros N°136, ciclo iniziato nel lontano 1360 e che si concluderà con una eclisse parziale il 30 luglio 2622.
Il Saros è il ciclo lunisolare della durata di poco più di 18 anni (6.585,3 giorni): ad esempio fra poco più di 18 anni, e cioè il 2 agosto 2027, il Sole, La luna e la Terra si troveranno nello stesso allineamento, ma questa volta l'eclisse totale avverrà a longitudini più favorevoli a noi, poichè sarà visibile dalla vicina Tunisia.
Ma torniamo al ciclo N° 136: a partire dal 1901 e fino al 2045 questo Saros ha offerto ed offrirà eclissi totali particolarmente lunghe, in grado di superare i 6 minuti di totalità. Si tratta poi di un ciclo di Saros importantissimo per la storia dell'astronomia poichè la 32° eclisse della sua sequenza fu quella della felice spedizione di Arthur Stanley Eddington (29 maggio 1919), che confermò sperimentalmente la relatività di Einstein (con qualche polemica, in verità), misurando sulle sue lastre fotografiche gli spostamenti delle posizioni delle stelle, situate prospetticamente nelle vicinanze del sole.
Nella mappa seguente (cliccare per ingrandire) potete vedere il percorso che l'ombra della luna compirà sul suolo Cinese, ed anche se il massimo della durata (6 minuti e 39 secondi) avverrà in Oceano Pacifico, nella zona di Shanghai la totalità sfiorerà la fatidica soglia dei 6 minuti (5 min 57 sec), valore che consentirà comunque di osservare l'eclisse totale più lunga del secolo in corso!
Il momento dell'eclissi è davvero magico! La suggestiva immagine (cliccare per ingrandire) mostra il sole nero, circondato dai pennacchi argentei della corona, luminosi e bianchi come fossero di seta, e una luce scura, elettrica e violacea, che avvolge il cielo fin quasi all'orizzonte.
Sul sito della NASA potete trovare tutti i dati e seguire gli aggiornamenti relativi all'evento, in tempo reale.
Consultate la Interactive Map of 2009 Total Solar Eclipse e i seguenti link:
Live Webcast (CHINA) - U. of North Dakota.
LIVE! UNIVERSE, Japan Webcast (JAPAN)
Taiwan Webcast Group Webcast (Mainland CHINA)
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PITTSBURGH, Usa. Analizzando gli annali e scorrendo le testimonianze scientifiche per oltre un secolo, gli scienziati dell'Università di Pittsburgh sono riusciti a risalire alle radici dell'influenza suina che sarebbe nata nel 1918.
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