Cari ragazzi e cari lettori, continuo nel mio intento di fornire una corretta informazione agli utenti della rete, questa volta riportando un utile decalogo messo a punto da Save the Children per offrire un supporto psicologico ai bambini abruzzesi.
Lo riporto integralmente per una rapida consultazione.
Terremoto in Abruzzo: il decalogo di Save the Children per il supporto psicologico ai bambini.
1. Evitare che i bambini stiano davanti alla televisione: continuare a veder immagini del disastro non aiuta i bambini a superare il trauma, perché potrebbero non capire che si tratta di immagini registrate e pensare che l’evento catastrofico sia ancora in corso.
2. Ascoltare attentamente i bambini: prima di fornire loro informazioni, cercare di capire qual è la percezione dell’evento e quali i loro interrogativi in merito. Iniziare a dialogare con loro per fornire delle spiegazioni chiare di quanto accaduto, che siano comprensibili in base all’età, lasciando che esprimano le proprie preoccupazioni e tranquillizzarli.
3. Rassicurare i bambini e fornire loro il primo supporto psicologico: rasserenarli spiegando loro quello che si sta facendo per proteggerli, nonché informarli che durante un’emergenza la cosa che si considera prioritaria è aiutarli, affinchè si sentano al sicuro.
4. Accettare l’aiuto di esperti: in caso di vittime in famiglia è importante considerare di rivolgersi a personale specializzato per aiutare sia i bambini che gli altri membri della famiglia a superare il trauma della perdita. Inoltre, anche se non hanno sperimentato direttamente questo shock, bisogna considerare che i bambini possono essere stati turbati da scene che hanno visto o storie che hanno ascoltato. I genitori devono prestare particolare attenzione ad ogni cambiamento significativo nelle abitudini relative a sonno, nutrizione, concentrazione, bruschi cambiamenti d’umore, o frequenti disturbi fisici senza che ci sia un’apparente malattia in corso, e in caso questi episodi non scompaiano in un breve lasso di tempo, si consiglia di rivolgersi a personale specializzato.
5. Aspettarsi di tutto: non tutti i bambini reagiscono allo stesso modo ad eventi traumatici e con lo sviluppo, le capacità intellettuali, fisiche ed emozionali dei bambini cambiano. Se i più piccoli dipendono dai propri genitori per avere la chiave d’interpretazione di quanto accaduto, quelli più grandi e gli adolescenti attingono informazioni da varie forze. Tener presente che soprattutto gli adolescenti possono essere maggiormente colpiti da queste storie proprio perché in grado di capire meglio. Benché i ragazzi più grandi sembrano avere più strumenti a loro disposizione per gestire l’emergenza, hanno comunque bisogno di affetto, comprensione e supporto per elaborare l’accaduto.
6. Dedicare tempo e attenzione: i bambini hanno bisogno di sentire che gli adulti di riferimento sono loro particolarmente vicini e di percepire che sono salvi e al sicuro. È fondamentale parlare, giocare con loro e soprattutto ascoltarli, trovare il tempo per svolgere apposite attività con i bambini di tutte le età, leggere loro storie o cantare l’abituale ninnananna per farli addormentare.
7. Essere un modello: i bambini imparano dai grandi come gestire le emergenze. Occorre essere attenti ad esprimere le proprie emozioni di fronte ai bambini a seconda della loro età.
8. Imparare dall’emergenza: anche un evento catastrofico può essere un’opportunità di far capire ai bambini che tutti viviamo in un mondo dove possono accadere queste cose e che in questi momenti è essenziale aiutarsi l’un l’altro.
9. Aiutare i bambini a ritornare alle loro normali attività: quasi sempre i bambini traggono beneficio dalla ripresa delle loro attività abituali, dal perseguire i propri obiettivi, dalla socialità. Quanto prima i bambini ritorneranno al loro ambiente abituale e meno si continuerà a parlare del sisma, più riusciranno a superare velocemente il trauma.
10. Incoraggiare i bambini a dare una mano: aiutare gli altri può contribuire a dare ai bambini un senso di sicurezza e controllo sugli eventi. Soprattutto gli adolescenti possono sentirsi artefici di un cambiamento positivo. È pertanto importante incoraggiare i bambini e i ragazzi a dare il loro aiuto alle organizzazioni che assistono i loro coetanei.
*****
Post correlati
Terremoto In Abruzzo: Informazioni Utili
Conoscere il terremoto [Risorse didattiche varie]
Comunicato dell'INGV sul sisma del 6 Aprile
Emergenza terremoto: Coordinamento Centro Servizi Volontariato Abruzzo
Terremoti: cause, prevedibilità, prevenzione
Grazie, ''rubato'' e pubblicato in ''...Cosi' e' se mi pare''.
RispondiEliminaUn abbraccio
Vale
Lodevole iniziativa pubblicare il decalogo. Sono socia di Save the children da parecchi anni perchè trovo che i bambini, insieme agli anziani siano i più vulnerabili nella società.
RispondiEliminaOttimo lavoro, Annarita.
RispondiEliminaFederico
Grazie, Pier.
RispondiEliminaGrazie, Fede.
RispondiEliminaBacio
annarita
Cara socia di Save the Children sono perfettamnete d'accordo con te.:)
RispondiEliminaCiao cara,
RispondiEliminapreso e pubblicato in un nuovo post: terremoto e bambini...per non dimenticare e per diffondere delle buone pratiche per prevenire l'evolvere di situazioni psicologighe certo difficili, ma non devastanti.
Con un altro post riprendo la necessità di ritornare alle situazioni quotidiane al più presto...speriamo che pian piano i bimbi possano tornare ad occuparsi dei loro compiti e delle loro amicizie...
Un abbraccio e un augurio per un rientro che ci proietta nella fase finale del nostro anno, con la grinta e l'entusiasmo di sempre!
france: l'anonimo di sopra
RispondiEliminaCi piace il Suo blog(lo abbiamo da poco scoperto) ... è ben curato e...siamo sicuri che ci aiuterà nel nostro lavoro
RispondiEliminaCommentatori anonimi n. 9, benvenuti e grazie dell'apprezzamento. Con chi ho il piacere di interagire?
RispondiElimina