Cari ragazzi e cari lettori, riporto una notizia (risalente ad un mese fa circa) molto importante sotto il profilo scientifico. Con voi ragazzi di 2° B abbiamo già svolto lo studio delle cinque classi dei vertebrati mentre con voi di 1° B lo studio è in corso.
Il video che vi presento è perciò pertinente con i nostri argomenti di studio perché riguarda i pesci, e in particolare una specie vissuta 380 milioni di anni fa. Si tratta, infatti, dei pesci placodermi, tra i più antichi vertebrati con mandibola, oggi estinti.
In cosa consiste la notizia? Ebbene, un gruppo internazionale di ricercatori ha individuato la presenza di embrioni all'interno di fossili di Incisoscutum ritchiei, conservati al National History Museum di Londra. I fossili studiati provengono dalla Gogo Formation, nell'Australia dell'ovest, e risalgono all'alto Devonianao. La presenza di queste formazioni prova che la specie si riproduceva attraverso fecondazione interna, grazie alla quale il maschio fertilizzava l'uovo della femmina.
Tale scoperta retrodata quindi inconfutabilmente la comparsa della riproduzione per accoppiamento. A confermarlo, secondo gli autori dello studio pubblicato su Nature, anche la conformazione anatomica della struttura pelvica, che avrebbe permesso al maschio di agganciarsi alla femmina, così come avviene tra gli squali odierni.
L'eccezionale scoperta ha portato la ricercatrice Zerina Johanson del London’s Natural History Museum (tra gli istituti che hanno partecipato allo studio) e altri colleghi a stravolgere le tesi finora sostenute in proposito, reinterpretando la conformazione di un fossile già esposto nel museo. La ricerca, pubblicata su Nature, dimostra che i meccanismi di fecondazione animale si sono evoluti molto più velocemente di ciò che si pensava.
“Questi pesci - spiega l’esperta - presentano una delle più antiche manifestazioni di riproduzione interna. Testimonianze di biologia riproduttiva sono assolutamente rare nei fossili e la nostra sorpresa è stata ancora più grande quando abbiamo scoperto che il tipo di riproduzione non era affatto primitivo”.
Dunque gli embrioni già 380 milioni di anni fa si sviluppavano nel grembo materno e non all’esterno, nell’acqua.
Il processo di fecondazione interna e di messa al mondo distingue alcuni pesci e i mammiferi da altri animali, come rettili e anfibi. La dottoressa Johanson ritiene che questo fosse il metodo riproduttivo più diffuso tra questi pesci preistorici e non esclude che la cosa possa aver riguardato anche altre specie. “Il sesso era più comune di ciò che si pensava. Fino a ieri credevamo che la fecondazione esterna fosse la principale forma di riproduzione, oggi sappiamo che la più diffusa era l'accoppiamento”.
Fonte della notizia: Nature 457, 1124 - 1127 (26 Feb 2009)
Il video.
Molto interessante cara Annarita, non lo sapevo, qui da te c'è sempre da imparare. Sei molto brava!
RispondiEliminaTi lascio un caro saluto.
Annamaria*
Annamaria, sei sempre molto cara. Un abbraccio:)
RispondiEliminaUna notizia stupefacente che ribalta le concezioni scientifiche sulla riproduzione dei pesci, che come risaputo è esterna.
RispondiEliminaI placodermi ci hanno lasciato una grossa eredità.
Grazie annarita:)
Bacioni
Questa è veramente stupefacente, come dice bene artemisia.
RispondiEliminaI ricercatori hanno fatto un lavoro con i fiocchi. Un piccolo placoderma del devoniano praticamente nostro antenato!!!
Ciao e grazie, Mary
Prof. sono Marco. Io a scuola non ho studiato niente sui vertebrati perché il nostro prof. non ama la biologia e così non la studiamo!!! Ma ho imparato molto su Scientificando. Grazzzzie! Questa scoperta sui placodermi è eccezionale. Il video è proprio bello.
RispondiEliminaGrazie prof. Annarita. A presto.
Marco
Sorellina da te c' e' sempre molto da imparare.
RispondiEliminaPero' ... ora mi spiego la parola popolare per ...
Vale devoniano
Grazie annarita, come detto da annamaria, " qui da te c'è sempre da imparare"....
RispondiEliminaun caro saluto, roberta
Carissimi, grazie a tutti per i commenti lusinghieri.
RispondiElimina@Marco: mi dispace per quel che hai scritto sulla tua esperienza scolastica, ma sono contenta che scientificando ti offra occasione di apprendimento.
Un abbraccio cumulativo!
annarita
Certo che 380 milioni di anni fa... tanto tempo, l'uomo era lontano ancora!
RispondiEliminaBuona serata.
Rino.
Qualche anno fa' ho visitato il Museo di Storia Naturale di Londra con la mia famiglia. E' stata un'esperienza indimenticabile. Una tappa da non perdere per tutti i visitatori della capitale britannica. Un caro saluto, Fabio
RispondiEliminaEh, sì, caro Rino. Dobbiamo arrivare a circa 40 milioni anni fa, quando con i primati iniziò l'avventura dell'uomo.
RispondiEliminaConcordo, Fabio. Anch'io ho avuto la fortuna di visitarlo anni fa.
RispondiEliminaRicambio il saluto con affetto.
annarita
è un articolo molto interessante e istruttivo(ameno per me...) ho capito cose che prima, si avevo afferrato il concetto, ma nn così come l'ho chiaro ora.
RispondiEliminaGrazie mille, ho apprezzato molto il suo interesse per la nostra istruzione, grazieeeeeeeeeeeeeeee...
Annamaria della 2b =)
Annamaria, ne sono contenta. L'intento è di approfondire quel che già conoscete:)
RispondiEliminaA domani, a scuola.
prof.