venerdì 6 marzo 2009

L'Osservatorio Astronomico Di Monteromano (Ravenna)




Cari ragazzi di tutte le classi (e cari lettori), tempo fa vi ho parlato in classe dell'Osservatorio Astronomico di Monteromano, che dista all'incirca una quarantina di chilometri dalla nostra scuola. Ebbene, l'amico Enrico Montanari, dello staff Antares nonché direttore dell'Osservatorio medesimo, ne ha scritto per Scientificando la storia sin dal suo inizio. Leggete con attenzione perché ne vale la pena.


Grazie di cuore, Enrico! 


Premessa
Ho accettato con entusiasmo di scrivere qualcosa  per Scientificando di  Annarita riguardo all'osservatorio di Monteromano (struttura di proprietà del Gruppo Astrofili Antares di Romagna, e di cui  ho l'onore di essere il direttore) perché credo fortemente nella trasmissione della conoscenza, che è poi l'obiettivo principale della nostra passione comune per la scienza.
Penso anche che i siti di Annarita siano un punto di incontro importante per coloro che amano questa disciplina, specialmente perché essi  si contraddistinguono per uno  spirito di condivisione e di  mutua circolazione delle idee, punti cardine di un libero pensiero scientifico,  per cui sono felice di potermi esprimere in un tale contesto!


Introduzione
Detto questo, trovarmi a scrivere del nostro osservatorio, a dieci anni esatti della sua prima inaugurazione, ed esattamente  a 400 anni da quei momenti che videro Galileo puntare per la prima volta uno strumento ottico verso lo spazio cosmico, mi porta inevitabilmente a fare dei bilanci. La nostra “avventura” è  partita quasi per gioco, e dopo tante “peripezie” terrà a battesimo  un grande telescopio il prossimo 2 maggio, quando uno strumento prezioso  riuscirà a rendere meno lontane e misteriose quelle stelle che da sempre hanno catturato la  nostra curiosità.
Era il 1994, e l'associazione Antares, già in azione da una dozzina d'anni sul territorio di Cotignola e Lugo, era sì caratterizzata da una grande passione, ma anche  da una scarsità di risorse strumentali.
 
Poi una sera, all'improvviso, la proposta del nostro Luigi Pozzi, ora Presidente Onorario, che semplicemente ci proponeva  l'idea di un progetto nuovo, quasi romantico, da realizzare come un avventura tra  amici: “ Sapete ragazzi, ho pensato che sarebbe meglio spendere i soldi destinati alla mia tomba in favore di un osservatorio astronomico, da cui rivolgere i nostri sguardi al cielo...”. Nacque  da queste semplici parole l'idea in grado di trasformare la passione in azione: una avventura entusiasmante, che ci ha portato a realizzare questo sogno a 765 m di altitudine nella Provincia di Ravenna. Parole che ci hanno poi fatto  ospitare per oltre 10 anni i servizi dello storico Telescopio Bartolotti (36 cm di specchio), fino a giungere alla donazione del nuovissimo Telescopio Diemme che vedrà ufficialmente il suo battesimo delle stelle nella notte del prossimo 2 di maggio.


L'importanza di un Osservatorio
Nel suo nome è già contenuta una sintesi dello spirito della scienza, quello che vuole celebrare l'Anno dell'Astronomia appena indetto: l'osservazione sta semplicemente alla base del sapere scientifico. Riuscire a trasmettere alle nuove generazioni la capacità di osservare è uno degli obiettivi dell'insegnamento scientifico e non solo. I grandi scienziati incarnano in genere storie umane che dimostrano  fin dall'inizio una profonda curiosità per la natura. Mi viene in mente, ad esempio, l'incredibile vitalità scientifica di Isaac Newton, che gradualmente trasformò la sua fervida curiosità in accurate osservazioni, evolute poi in un sapere scientifico e matematico, dalla grandezza straordinaria ed universale. Solo osservando e cercando di capire il mondo possono nascere  le nuove teorie ed essere scoperte nuove leggi, che  solo se sperimentate potranno essere confermate o riformulate qualora non corrispondenti all'evidenza osservativa.
Qui allora si chiude il circolo di questi 400 anni, che, dalle lune di Giove osservate da Galileo, ci conduce ai magnifici cieli di Monteromano, dove è magico ritrovarsi come sospesi, a mezza via, tra il nostro frenetico mondo e il silenzioso universo che ci avvolge.
Quindi, la  costruzione di  un Osservatorio Astronomico deve prima di tutto sottolineare il primato dell'osservazione, e fare si che questa venga insegnata ai ragazzi, affinché imparino a guardarsi intorno, a non dare nulla per scontato, a farsi delle domande di fronte a ciò che vedono.
Siamo, quindi, contenti quando riceviamo le visite di classi scolastiche e di ragazzi, per la grande occasione che abbiamo di svegliare in essi una scintilla di entusiasmo, che, se ben coltivata, potrà portarli lontano nella loro crescita scolastica e umana.


Monteromano
La scelta del sito è stata dettata da ragioni logistiche, climatiche e di condizione del cielo. I vari luoghi esaminati dovevano avere il giusto compromesso di risiedere nella Provincia di Ravenna,  possedere le infrastrutture di base, avere  condizioni meteorologiche medie  favorevoli, ed essere sufficientemente protetti dalla “piaga” dell'inquinamento luminoso.
Sull'inquinamento luminoso ci sarebbe molto da dire e magari un’altra volta approfondiremo il discorso. Qui semplicemente vorrei sottolineare come esso sia un'aberrazione della nostra civiltà, uno spreco ingiustificato di denaro e risorse della comunità, oltre che una sorta di attentato alla memoria del cielo.
Con la sua posizione all'estremità meridionale della provincia di Ravenna, nel territorio del Comune di Brisighella, la quota di 765 m, la lontananza sia dal turbolento spartiacque appenninico che dall'inquinata pianura romagnola, il cocuzzolo del podere "La Pianta" a  Monteromano aveva i requisiti giusti per diventare il sito del nostro Osservatorio. Il luogo possiede un fascino particolare grazie al magnifico panorama che si gode dalla sua cima: nelle giornate limpide lo sguardo si spinge a nord fino alla catena alpina, a tutto l'alto Adriatico, dal Delta del Po fino alle isole della Croazia, chiudendosi all'orizzonte sud-orientale con i monti delle Marche.
Di notte, poi, lo scintillio lontano delle luci non riesce a rovinare lo straordinario spettacolo della Via Lattea, che risulta ancora ben scolpita sulla volta celeste. Davanti a questo spettacolo magico, è inevitabile provare la voglia di entrare in cupola e mettere l'occhio all'oculare del telescopio!


Cupola e strumentazione
L'osservatorio è stato interamente auto costruito dai soci Antares, tre anni di duro lavoro nei week-end, specie in estate, dove mattone su mattone la struttura  ha preso la forma attuale. Si tratta di una specie di “astronave” con la punta rivolta a sud, verso il meridiano, al cui interno si trova un corpo cilindrico dal diametro esterno di 5 m, sormontato da una cupola girevole in vetroresina. Una zona seminterrata, adibita a laboratorio, e dei servizi,  completano l'osservatorio. La parte triangolare, che genera la “punta” dell'astronave, ospita la sala Panoramica, che è stata ricoperta interamente da cristalli, in modo da fornire un tetto di stelle, come ci si trovasse in un planetario naturale. La sala è in grado di ospitare una ventina di persone (anche qualcosa di più stringendosi) e in essa proiettiamo immagini del cielo e presentiamo conferenze, sia per preparare il pubblico all'osservazione che per fornire uno “spettacolo alternativo” in caso di cielo nuvoloso o maltempo.
L'associazione è anche dotata di potenti penne laser, e uno dei momenti più appassionanti per i visitatori è sicuramente la spiegazione del cielo, sia per imparare a riconoscere le singole costellazioni, sia per ascoltare le infinite storie che ciascuna stella ha da raccontare all'osservatore attento.
L'associazione ha anche dei telescopi portatili (da 20 a 33 cm di diametro) e alcuni binocoli tra cui spiccano un 40x100 e un 20x100 (ingrandimento x apertura in mm)  in grado di mostrare il cielo a basso ed elevato  ingrandimento, e riuscire quindi a soddisfare la curiosità dei visitatori anche quando l'afflusso degli stessi diventa davvero impegnativo per il solo strumento principale.
Il telescopio principale, un riflettore di marca Marcon,  è in realtà un doppio strumento: lo specchio parabolico principale, dal ragguardevole diametro di 500 mm, può essere utilizzato in configurazione Newton, o Cassegrain. Cosa cambia? Con lo schema ottico ideato da Sir Isaac Newton, che prevede l'osservazione presso la punta del telescopio,  la focale è di 2450 mm, con rapporto d'apertura f:5, ideale per osservare nebulose, galassie ed amassi di stelle. Con questo schema si raggiungono ingrandimenti che vanno dalle  80 alle  300 volte.


La configurazione Cassegrain, che rimanda la luce al fondo del telescopio,  prevede invece una lunga focale, circa 10.000 mm, un rapporto d'apertura f.20,  e si dimostra ideale per la ripresa planetaria e le osservazioni a forte ingrandimento, potendolo appunto variare da valori di 300 fino ad oltre 1000 volte. E’ quindi cura dello staff Antares scegliere la giusta configurazione in base agli oggetti visibili e lo stato di turbolenza del cielo. Oltre allo strumento principale,  il telescopio Marcon è corredato da un rifrattore guida, con doppietto acromatico e diametro della lente di 152 mm, che fornisce anch'esso precise e ben definite immagini del cielo, specie con le osservazioni di luna e pianeti.
L'insieme di riflettore principale e rifrattore guida viene poi mosso da una meccanica di precisione, dotata di sistema automatico di puntamento, che riesce a spostare con dolcezza e precisione gli oltre 900 kg di peso dello strumento, e a puntare automaticamente ogni oggetto del cielo, digitando semplicemente il nome dello stesso. Il momento del puntamento, quando il “bestione” si muove da solo al buio e va ad inquadrare  esattamente il francobollo di cielo che ospita un tesoro celeste, è denso di emozione e rappresenta un mirabile riassunto di storia della scienza, che condensa in quei pochi istanti il progresso di 400 anni di astronomia moderna.


Attività e didattica
L'attività dell’osservatorio prevede una serie di serate pubbliche, in genere una decina l'anno, in cui la struttura è aperta gratuitamente a tutti, grazie ad una convenzione con il Comune di Brisighella. Le serate richiamano un discreto numero di visitatori (oltre un centinaio a serata tra fine luglio ed inizio agosto) e sono quindi sconsigliate ai gruppi numerosi e scolaresche. Per queste ultime, consigliamo di prenotare delle serate di apertura straordinaria, dove poter compiere osservazioni del cielo sugli  oggetti più interessanti, concordare dei moduli didattici specifici con gli insegnanti  e magari fare un paio di lezioni introduttive in aula, prima di vivere l'esperienza emozionante dell'osservazione in cupola.
I costi di tali attività sono da concordare in base al numero di alunni e al tipo di attività, visto che può essere  richiesto un numero variabile di esperti Antares durante lo svolgimento delle lezioni. Si trattano   in genere argomenti di astronomia, ma sono disponibili dei laboratori interdisciplinari grazie ad un percorso denominato “Terra, Aria e Cielo”, che dal dinamico pianeta Terra conduce i ragazzi, attraverso lo scudo di gas dell'atmosfera, fino all'immensità dei lontani segreti del cosmo. Che dire d'altro? Il nostro augurio è quello di vedere sempre più ragazzi avvicinarsi alla cultura scientifica, e innamorarsi della ricerca, magari osservando i segreti del cosmo attraverso l'oculare del nostro telescopio...


Di seguito il link al Calendario 2009 delle serate pubbliche, che include le istruzioni per arrivare a Monteromano


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Visita il tag "Astronomia", su questo blog dove sono disponibili numerose risorse.


19 commenti:

  1. L'osservatorio è in una bellissima posizione. Vi ho trascorso delle piacevoli serate d'estate ed è lì che ho imparato a riconoscere diverse stelle e costellazioni e ad orientarmi un pò meglio nel cielo notturno! Grazie agli astrofili di Antares e ad Annarita per questo interessante contributo. Carla

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  2. Veramente molto interessante, Annarita.


    Una bella storia di passione per la scienza e di dedizione ammirevoli. Sei fortunata ad essere così vicina.


    Complimenti al gruppo Antares, e grazie a te per condividere queste utilissime informazioni.


    Chissà che questa estate non decida di farci un salto!


    A presto.

    artemisia

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  3. Artemisia, non devi ringraziarmi.


    I ringraziamenti vanno tutti a Enrico Montanari e allo staff di Antares.:)


    Un abbraccio

    annarita

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  4. Carla, ma di dove sei? Mi viene il sospetto che tu sia romagnola...:)

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  5. Bellissimo lo slideshow! Che posto meraviglioso! Ci sto facendo un pensierino per il prossimo anno magari nel corso di una gita scolastica di alcuni giorni...


    Grazie dell'input.


    Bacioni

    Ruben:)

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  6. Tutto ciò che è conoscenza è bello, poter accedere a questi luoghi ti permette di guardare nell'infinito e deve essere meraviglioso.......

    Un caro saluto roberta.

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  7. Grazie Annarita, spero veramente di vedervi tutti all'osservatorio a compiere insieme a noi qualche bella osservazione del cielo! Non ne ho parlato nel testo, ma completa il quadro la g-astronomica presenza a 900 m dalla struttura della Trattoria di Croce Daniele, un luogo dove condividere oltre al cielo il piacere di una tavolata in compagnia, per vivere degli intensi (e gustosi)momenti conviviali!

    Ps. Noi domani sera, sabato 7, saremo lassù ad osservare il cielo! ;-) Enrico

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  8. La trattoria di Croce Daniele, eh?! Chissà che prima o poi non riesca a farci un salto, Enrico.


    Buona osservazione, domani sera!


    Il prossimo anno scolastico, verrò di sicuro con la mia classe terza.


    A presto!

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  9. che bello poter osservare il cielo da quell'osservatorio! fortunato chi ha la possibilità di farlo!

    elisa

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  10. Grazie come sempre per averci parlato dell'osservatorio di Monteromano. Un ringraziamento anche per il direttore che tu gentilmente hai ospitato e per le informazioni riportate. Ciao prof.

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  11. Salve a tutti! Sono molto soddisfatto di veder recensito il nostro osservatorio! Come ha scritto Enrico, è il frutto di impegno che ci ha visti fondare un'associazione durante i primi anni delle scuole superiori sfidando anche la tendenza al solo svago disimpegnato di tanti nostri coetanei e che spesso ci hanno anche criticati. Ma la passione è capace di smuovere ciò che spesso pare immobile. La storia del Gruppo risale quindi al 1982 ed stata coronata con l'impresa dell'osservatorio nel 1994. Il nucleo originario è ancora presente e attivo mentre molti si sono iscritti e persi per la strada anche se ogni tanti rientrano colti da ritorni di passione. Perchè vi scrivo queste cose? Perchè l'associazionismo "vero" ha bisogno di persone "sinceramente impegnate" che possono essere cercate solo nelle nicchie di appassionati che spesso si ritengono "isolati". Abbiamo tanti aneddoti da raccontare in merito ma non intendo annoiarvi ora :-) Grazie dello spazio dedicatoci e se le nostre attività vi incuriosiscono o vi appassionano non esitate ad affiancarci o anche ad iscrivervi (ma non è un obbligo!!!) ad Antares perchè il tempo "libero" (che non esiste...) è sempre poco e riuscire a farlo fruttare in compagnia, con divertimento e "costruendo" qualcosa è, per quanto mi riguarda, un'impresa ricca di soddisfazioni! PS: ma ... Annarita... insegni nel "noi siamo qui" che ho visto nel blog??? ...

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  12. ...ops... nella foga di chiudere ho scordato di firmare !


    Roberto Baldini

    Presidente Gruppo Astrofili Antares - Romagna

    Osservatorio Astronomico di Monteromano

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  13. Cara Elisa, è proprio così. Io ho scoperto Monteromano soltanto quest'anno...grazie alla rete, pensa un po', ma recupererò il tempo perso.

    Un salutone e a presto!

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  14. Caro Enzo, grazie a te per la tua presenza attenta.


    Un abbraccio

    annarita

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  15. Caro Roberto, ti ringrazio dell'appassionata testimonianza e condivido le tue considerazioni sull'associazionismo:).


    ...sì, insegno proprio lì!;)


    Salutoni e a presto.

    annarita

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  16. Ciao Annarita,

    sei sempre attivissima!!

    Grazie per l'enorme contributo alla diffusione della cultura scientifica, che purtroppo in Italia viene bistrattata... ;-(

    Continua così e speriamo di vederci all'osservatorio quest'estate.


    Angelo Venturelli

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  17. Caro Angelo, comprendo il tuo rammarico per il difficile decollo della cultura scientifica nel nostro Paese.


    Per quanto mi riguarda, continuerò a fare quanto è nelle mie possibilità.


    Speriamo di incontrarci prima o poi a Monteromano.


    Un salutone.

    annarita:)

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  18. Abito a Cesena da tanti anni che mi considero romagnola a tutti gli effetti e senza alcun rammarico!

    Carla

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  19. @Carla: non mi ero sbagliata, allora.


    Cesena non è poi così distante da Ravenna;).


    Un caro saluto:)

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