Cari lettori, vi segnalo un evento molto importante per l'Educazione e la Formazione, il Seminario Internazionale dell'ADI, che si svolgerà a Bologna il 27 e il 28 Febbraio prossimi.
Riporto di seguito la presentazione.
Cosa sta avvenendo nella mente dei nativi digitali, di quelle generazioni nate e cresciute nell'universo dei cellulari, di internet, di Google, dei video giochi? Come stanno cambiando i modi di apprendere degli allievi che quando iniziano ad andare a scuola sanno già accendere un computer, muovere il mouse, usare l'iPhone e dialogare con lo schermo video molto prima di avere imparato a leggere?
Gli insegnanti di tutto il mondo si accorgono che qualcosa è cambiato nelle nuove generazioni di allievi. Non si tratta semplicemente della dipendenza dagli SMS o dai lettori MP3. E' in gioco qualcosa d'altro: la costruzione della conoscenza, la formazione dell'identità personale e dell'immagine di sé, la rapidità della comprensione, la capacità di concentrazione, la motivazione ad apprendere, ossia questioni che gli insegnanti di tutte le scuole del pianeta considerano il nucleo essenziale dell'educazione.
I segni del cambiamento sono molteplici e annunciano una vera e propria rivoluzione nella didattica e nell'organizzazione scolastica. E' ormai dimostrato che la grande maggioranza di allievi dispone di un computer a casa, è collegata a internet, usa i cellulari, invia SMS, scarica musica e video, gioca da sola o in rete, si forgia una scrittura propria. Le scuole hanno per ora perso il treno. La politica scolastica, tranne qualche lodevole eccezione, è del tutto disorientata ed è al momento al rimorchio del settore privato. Solo ora si comincia a ritenere che forse un computer per allievo potrebbe essere lo scenario da contemplare per il futuro, ma moltissime scuole continuano ad essere sotto-attrezzate oppure, quando dispongono di notevoli dispositivi tecnologici scontano la presenza di pochi docenti capaci di utilizzarli sistematicamente.
Esistono dunque due problemi maggiori: uno di carattere per così dire psicologico, che riguarda le ripercussioni delle nuove tecnologie sulla formazione della mente e sulle modalità d'apprendimento; l'altro di tipo politico, concernente l'organizzazione dell'istituzione scolastica, la formazione dei docenti, l'impostazione dei curricoli e dei programmi.
Il seminario annuale dell'ADI 2009, organizzato con la Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, e in collaborazione con il Centro Studi Erickson, sarà dedicato appunto a queste questioni cruciali e intende offrire ai partecipanti l'occasione per guardare avanti, capire cosa sta cambiando nei modi di apprendere delle nuove generazioni, discutere sul profilo della scuola di domani, avere informazioni su quanto si sta facendo negli altri Paesi e in Italia, interrogarsi sulle politiche da adottare nel nuovo panorama, che è già di fronte a noi.
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Al seminario partecipa come relatrice anche la carissima Paola Limone, che ho diverse volte citato su Scientificando in relazione allo straordinario progetto " Un pc per ogni studente".
In bocca al lupo, Paola! Facciamo il tifo per te:)
Consultate l'abstract di Paola.
Consultate il programma del seminario.
Consultate le modalità di iscrizione.
Un evento davvero rilevante. Grazie della segnalazione, Annarita. Può darsi che riesca ad organizzarmi per presenziare. tu ci vai? Non sei distante da Bologna...
RispondiEliminaUn abbraccio
Artemisia
piacere di essermi imbattuto nel tuo blog, ciao
RispondiEliminaCiao annarita ho avuto un po' di problemi per accedere ai commenti, ho dovuto fare un'altra registrazione.....per quanto riguarda il tuo post lo trovo molto interessante, i bambini imparano troppo in fretta......, non so se è solo un bene, e per questo mi chiedo se la loro personalità ha modo di essere "intaccata" da tutti questi stimoli....?
RispondiEliminaScusa AcquaChiara...Stai scherzando vero?
RispondiEliminaQui si lavora seriamente, si impara con i nostri allievi e ci si aggiorna costantemente, in un'ottica di apprendimento permanente che coinvolge adulti e ragazzi e tu hai paura che si "intacchino"?
Sì, il rischio è altissimo, saranno intaccati dalla voglia di studiare e di imparare, e "purtroppo" se la porteranno avanti per tutta la vita!
Dimmi che non sei un'insegnante...
Scusate lo sfogo, ma sono stanca di chi sa fare solo allarmismo e non trova nuove strategie per far sì che i ragazzi abbiano stimoli validi eìall'apprendimento e una mente elastica per usare tutti gli strumenti a loro disposizione. Sono il futuro, non tarpiamo loro le ali con le nostre paure, accmpagniamoli con amore e con alta professionalità.
RispondiEliminaArtemisia, mi piacerebbe molto, ma non so ancora perché probabilmente in concomitanza ci sarà un evento in cui è prevista la mia presenza.
RispondiEliminaComunque ti saprò dire.
Acquachiara, benvenuto e grazie della visita. Passerò a ricambiare.
RispondiEliminaRoberta, a volte splinder fa le bizze. Riprova con il primo account.
RispondiEliminaRiguardo alle tue preoccupazioni, direi che non sono fondate. Quindi stai tranquilla. I nativi digitali vivono una realtà completamente differente da quella in cui siamo cresciuti noi non nativi.
L'impiego delle nuove tecnologie deve essere svolto con professionalità e competenza per questo è indispensabile la formazione degli insegnanti ed una alfabetizzazione mirata delle altre componenti, che a diverso titolo si occupano dei nostri ragazzi.
Come afferma Paola, occorre però spostare il centro di gravità del pensiero e superare le paure. Amore, professionalità e competenza non possono che essere ingredienti vincenti, ma devono essere supportate dalla fiducia.
Un abbraccio e a presto.
annarita
Paola, il commento cui ti riferisci non è di acquachiara, ma di Roberta (gtu) che, non essendo un'insegnante, ha espresso timori da madre.
RispondiEliminaNon sono un insegnante, ma credo tu abbia frainteso il mio commento.
RispondiEliminaIl mio riferimento era per gli stimoli che hanno al di fuori dell'ambiente scolastico, cioè a casa.
Non era mia intenzione mettere in dubbio l'utilità degli strumenti informatici per educare, anzi....
Spero di aver chiarito il mio pensiero.
Giusto andare al passo coi tempi purchè l'esperienza tecnologica e informatica non diventi un fatto totalizzante o un mero strumento di businnes per le dite produttrici di computer. Un salutone, Fabio
RispondiEliminaio sono un nativo digitale :D
RispondiEliminaa 12 anni avevo già un sito e un blog di discreto successo anche! eheh
poi i miei mi hanno tolto il modem per 3 anni a causa della mia dipendenza da internet ^^
Tema di estrema importanza e grande interesse. Chissà cosa ne verrà fuori.
RispondiEliminaFabio, sicuramente. Sarà compito del docente competente stimolare lo spirito critico nei riguardi della fruizione della rete e nell'impiego del pc.
RispondiEliminaGavry, i nativi digitali come te devono essere educati alla fruizione della rete.
RispondiEliminaCiao.
Vedremo alla fine della sperimentazione, Alberto. Vi terrò aggiornati.
RispondiEliminaA presto.