Versione tridimensionale dello spazio-tempo di Minkowski. |
Vi propongo da Wikipedia lo storico paradosso dei gemelli, un esperimento mentale che sembra rivelare una contraddizione nella teoria della relatività ristretta. L'analisi che porta a tale conclusione è però scorretta: un'analisi corretta mostra che non vi è alcuna contraddizione.
Principale sostenitore della questione fu Herbert Dingle, filosofo inglese. Pur avendo ricevuto numerose confutazioni logiche da Einstein e Bohr, egli continuò a scrivere ai giornali, e quando questi ultimi cominciarono a rifiutare le pubblicazioni, parlò di un complotto ai suoi danni.
Risolvendo il paradosso dei gemelli, Einstein ammise la possibilità teorica di un viaggio nel futuro, ferma restando l'impossibilità di superare la velocità della luce. La prima costruzione teorica per la quale risultava possibile un viaggio nel passato, fu elaborata più tardi dalla stesso Einstein insieme a Nathan Rosen.
Questo l'enunciato del paradosso:
Consideriamo un'astronave che parta dalla Terra nell'anno 3000; che mantenendo una velocità costante v raggiunga la stella Wolf 359, distante 8 anni luce dal nostro pianeta; e che appena arrivata, inverta la rotta e ritorni sulla Terra, sempre a velocità v. Di una coppia di fratelli gemelli, l'uno salga sull'astronave, mentre l'altro rimanga a Terra.[Continuate a leggere su Wikipedia]
Riporto di seguito i link a due articoli di Astronomia.com in cui Vincenzo Zappalà tratta in maniera semplice e comprensibile il celebre paradosso.
Il paradosso dei gemelli - parte 1
Il paradosso dei gemelli - parte 2
Qui, potete leggere "Il rompicapo dei gemelli", tratto da Da “I misteri del tempo” di Paul Davies.
Qui il contributo dell'indiano Subhash Kak della Louisiana State University.
Vi lascio con uno stupendo filmato sull'Universo Elegante e la Teoria della Relatività.
Commento molto brevemente i link proposti nella pagina.
RispondiEliminaIo credo che questi link contengano (al momento) numerosi errori, ad esempio sulla possibilità o meno dei due gemelli di calcolare
le loro età alla fine del viaggio.
La pagina wikipedia (tra l'altro) sembra suggerire che le età dei due gemelli (al loro incontro) variano a seconda del sistema di
riferimento di chi osserva. Ma è impossibile, gli avvenimenti vengono osservati da tutti per come si verificano; succede "soltanto"
che ognuno li colloca nello spazio-tempo in luoghi e periodi diversi, perché misurati con i propri "regoli" ed "orologi" personali.
Il link di astronomia.com evita di dare al viaggiatore un orologio, per fargli immaginare che il suo viaggio sia durato 30 anni (la
stessa misura del gemello rimasto a Terra). Questo per poter ragionare partendo da una esasperata simmetria che non esiste (in
questi termini).
La spiegazione di Paul Davies sarà anche formalmente corretta, ma non capisco cosa dovrebbe riuscire a spiegare. Dice solo
che se i due gemelli si guardano da lontano durante il viaggio si accorgono un po' per volta cosa succederà. Non mi sembra che sia
chiarito anche il perchè succederà.
Cosa sostenga Subhash Kak non lo so, ma quanto riportato dal Corrieredellasera.it non contiene niente di significativo. Osservare il paradosso da altri sistemi inerziali non cambia sostanzialmente i termini della questione.
Non sono un fisico, e le mie affermazioni possono anche non essere corrette, ma ho scritto una pagina sul paradosso dei gemelli
http://www.mauriziocavini.it/Spigolature/Spighe4.html , dove ognuno può almeno leggere un'altra spiegazione del paradosso.
Io ritengo che il viaggiatore può benissimo calcolare la sua età e quella che avrà il suo gemello nel momento dell'arrivo; questo
perché non esiste un sistema privilegiato che consenta, a differenza degli altri, di fare i conti giusti. Succede "soltanto" che
ogni gemello (e qualsiasi altro osservatore) dà una spiegazione personale del perchè le cose succedono (in questo caso del perché
il viaggiatore torni più giovane); la spiegazione di ognuno può essere diversa dalle altre, ma è equivalente, nel senso che non
viene smentita da nessuna misurazione fisica: si presenta sempre come una spiegazione alternativa e coerente con i fatti osservati.
Bene! La ringrazio del commento. Come lei stesso afferma non è un fisico. Vincenzo Zappalà è un astronomo preparato che ha fornito diversi interessanti e stimati contributi e così i link citati sono sicuramente autorevoli. L'articolo vuole solo fornire al lettore dei riferimenti documentativi e non si propone di fornire una personale spiegazione. Altrimenti lo avrei fatto con contributo personale dato che sono un fisico.
EliminaBuon proseguimento ed in bocca al lupo!;)