mercoledì 6 febbraio 2008

Dalla Commedia Dell'Arte Una Maschera Speciale

Cari ragazzi, amici e visitatori,


vi propongo un articolo dell'amico Pino Amoruso, che reputo utile sotto l'aspetto educativo e didattico. L'articolo tratta di Giangùrgolo, una maschera calabrese ai nostri giorni un po' dimenticata e che invece meriterebbe attenzione al pari di  maschere più note come Arlecchino, Pulcinella ed altre.


Perché, vi chiederete, una maschera in un blog di Scienze? Semplice! La  SCIENZA è CONOSCENZA e questo blog apprezza e valorizza qualsiasi articolo che si collochi in tale ambito.


Un grazie sentito, Pino!


Riporto di seguito l'introduzione per rimandarvi alla lettura integrale, seguendo il link che troverete alla fine del post.


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Giangùrgolo


Giangurgolo


"Oggi quando si parla di maschere si pensa in primo luogo al Carnevale e qualche volta ai burattini. Tra la seconda metà del Cinquecento e soprattutto nel Seicento, epoca della “Commedia dell’Arte”, le maschere dominavano i palcoscenici dei teatri. In quel periodo il teatro si poneva al centro della vita sociale e culturale e le maschere rappresentavano o una determinata classe sociale o una regione d’Italia; si pensi a Pulcinella, Pantalone, Colombina, Balanzone. Tra queste maschere divenne famosa in quel periodo anche quella rappresentativa della Calabria, Giangùrgolo, tenuta in grande considerazione al punto da essere rappresentata nei teatri di tutta Italia. La caratteristica principale che lo ha reso famoso e che lo distingue dalle altre maschere, è insita nel nome stesso; la fame, l’ingordigia, l’avidità insaziabile di cibo. Infatti, Giangùrgolo dal punto di vista etimologico vuol dire “Gianni-Golapiena” o “Gianni-Ingordo”; per soddisfare questa avidità è disposto a tutto, a fare diversi mestieri, ad arraffare e persino a rubare quando gli capita la buona occasione."

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5 commenti:

  1. Questo post mi intriga, vado a leggere l'articolo originale.


    Grazie!

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  2. Mi fa immensamente piacere vedere l'apprezzamento e l'interesse per il post, doverosamente dedicato a Giangùrgolo.

    A presto

    Pino Amoruso

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  3. Ho raccolto con interesse la segnalazione. Ricordo le teorie di Bachtin sul Carnevale e sulle maschere come estrinsecazione della cultura popolare del comico e del riso. In effetti dedichiamo uno spazio troppo ridotto a queste manifestazioni che sembrano ma non sono minori. L'esempio di Giangùrgolo come carattere psicologico "universale" è lampante. Considero particolarmente fecondo questo approccio alla conoscenza non limitato e di ampio respiro.

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  4. @artemisia: ne sono felice:).


    @pino amoruso: non mi ripeto, ho già esternato il mio punto di vista:)


    @animans: siamo in perfetta sintonia, mia cara. Grazie della testimonianza:)

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  5. Che interessante!! Non avremmo mai pensato che esistessero altre maschere di carnevale oltre a quelle che conosciamo. Ogni regione e alcune città hanno avuto alcune maschere particolari e significative nella loro storia!!! Sarebbe interessante anche scoprirne altre magari meno famose di Arlecchino, Pulcinella e Colombina...

    Contiamo su lei e sull'autore di questo articolo.


    Un saluto a tutti


    Letizia R. & Benedetta M.

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