Con questo articolo, continuiamo nella descrizione del nostro percorso di apprendimento sulle piante. In particolare, cercheremo di scoprire com’è fatta una pianta.
I disegni sono stati realizzati da Miriam A.
Come si può notare dal disegno, la pianta raffigurata ha una radice sotterranea e un germoglio aereo nel quale sono riconoscibili un fusto, delle foglioline e delle gemme. Alcune gemme, dette laterali, si trovano ai lati del fusto:da queste hanno origine i rami. All’apice del fusto, si trova invece la gemma apicale: da essa dipende l’allungamento della pianta.
Le due tipologie di gemme possono, in alternativa, produrre fiori. I punti sul fusto, da cui nascono le foglie e le gemme, sono detti nodi; le zone fra i nodi si chiamano internodi. La radice, il fusto e le foglie hanno, ciascuno, una loro struttura caratteristica, che analizzeremo di seguito.
Com’è fatta la radice?
La radice è formata da diversi tessuti che svolgono specifiche funzioni. All’interno, vi è l’insieme dei vasi conduttori che trasportano le sostanze; più esternamente, c’è una specie di scorza a protezione del deposito. La radice è costituita da:
- apice radicale, che fa penetrare la radice nel terreno; esso è rivestito esternamente dalla cuffia, uno strato protettivo formato da cellule resistenti;
- la zona di accrescimento, formata da cellule che si moltiplicano continuamente, in modo da permettere la crescita della radice;
- la zona di allungamento, in cui le nuove cellule si allungano e spingono l’apice sempre più in profondità nel suolo;
- la zona di differenziamento, le cui cellule sono specializzate in alcune funzioni, come l’assorbimento dell’acqua dal terreno. In questa zona, le cellule superficiali presentano tante estensioni filiformi: i peli radicali, la cui funzione è quella di assorbire l’acqua.
Il fusto può essere erbaceo, e allora è tenero e verde, o legnoso (tronco), e in tal caso ha una struttura assai complessa.
Il fusto erbaceo è composto, procedendo dall’esterno verso l’interno, da una sottile epidermide, da una corteccia e dalle cosiddette nervature. Queste ultime trasportano i liquidi.
Nel fusto legnoso, l’epidermide è sostituita da una corteccia di sughero mentre la parte interna, compatta e resistente, è adatta a sostenere la pianta. Questa massa è a sua volta composta da varie parti:
- il libro, costituito da un sistema di piccoli tubi che consente di trasportare le sostanze nutritive, prodotte dalle foglie durante la fotosintesi clorofilliana, a tutte le altre parti della pianta.
- Il legno, costituito da un altro sistema di piccoli tubi che consente di trasportare sino alle foglie l’acqua e i sali minerali assorbiti dalle radici.
- Il cambio consente la crescita del diametro del fusto; esso produce nuovi strati di legno e di libro. Se tagliamo un tronco trasversalmente, vedremo tanti anelli, ognuno dei quali rappresenta la parte di fusto prodotta in un anno.
- Il midollo è il “magazzino” della pianta: qui, infatti, vengono accumulate le sostanze di riserva.
E' tutto! A risentirci al prossimo post
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