Benvenuti al (non) Carnevale della Fisica #17!
Il tema dell'odierna edizione è la meccanica quantistica, come si deduce facilmente dal titolo del post.
La storia della scienza insegna che questa fondamentale branca della fisica moderna si è sviluppata con il contributo di numerosi fisici nell'arco di circa mezzo secolo. Essa ha fornito una spiegazione di alcuni cruciali problemi che la fisica classica non era stata in grado di risolvere. In particolare, l'incoerenza e l'incapacità delle leggi classiche di rappresentare la realtà sperimentale della luce e dell'elettrone furono le motivazioni principali che portarono allo sviluppo della meccanica quantistica nella prima metà del XX secolo.
La meccanica newtoniana e le leggi di Maxwell per i campi elettromagnetici non funzionavano con i sistemi descrivibili in termini microscopici, così, tra il 1900 ed il 1930, la fisica propone un modo completamente diverso di descrivere la realtà mettendo in atto una vera e propria rivoluzione scientifica.
I principali artefici dell'innovazione sono: Planck, Einstein, Heisenberg, Pauli, Dirac, senza dimenticare Bohr, Sommerfeld, de Broglie, Schrödinger ed altri.
Nel 1940 Feynman, Dyson, Schwinger e Tomonaga formulano l'elettrodinamica quantistica; nel 1960 comincia la lunga storia della cromodinamica quantistica. Nel 1980, la forza debole e l'elettrodinamica quantistica sono unificate nella teoria elettrodebole.
Nel 1982, una lunga serie di esperimenti, che mostrano una violazione della disuguaglianza di Bell, si conclude con successo, confermando le previsioni teoriche della meccanica quantistica. Ma la storia continua!
Ricordiamo, infine, che gran parte delle moderne tecnologie, tra cui il laser e la risonanza magnetica nucleare, si basano sulla meccanica quantistica.
Concludo questa breve introduzione, dando inizio alla presentazione dei contributi selezionati (ordinati per blog), che forniranno interessanti approfondimenti del tema.
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Dropsea
Sfera parametrica |
Gianluigi Filippelli delucida tecnicamente (essì c'è un po' di matematica in gioco) questo concetto fondamentale nella fisica dei sistemi microscopici, con il post "Cos'è lo spin semi-intero".
Ecco l'usuale abstract dell'articolo:
"In occasione della scoperta delle particelle di Weyl, soluzioni di una particolare equazione scoperta da Weyl giocando un po' con la più famosa equazione di Dirac, su Le Scienze, la redazione della rivista a proposito dello spin ha scritto:
"Una delle caratteristiche quantistiche fondamentali delle particelle è lo spin, indicato con un numero adimensionale, che può essere immaginato come la rotazione di una particella attorno al proprio asse."
La similitudine classica tra spin e rotazione di una pallina intorno al proprio asse, che come ricorda Peppe non è corretta, è dovuta, essenzialmente, al fatto che lo spin emerge quando si va a studiare il gruppo delle rotazioni, e questo ovviamente genera un'ambiguità dovuta probabilmente alla difficoltà di reperire dettagli tecnici sulla questione. Vediamo, allora, se riesco a fornirveli (spero non vi perdiate troppo!)"
Molti conosceranno il paradosso del gatto di Schrödinger, il noto esperimento mentale ideato nel 1935 da Erwin Schrödinger, con lo scopo di illustrare come l'interpretazione di Copenaghen della meccanica quantistica fornisca risultati paradossali se applicata ad un sistema fisico macroscopico. Ma il nome di Schrödinger va ben oltre il celebre paradosso! Non poteva, quindi, cadere più a fagiuolo il recente articolo di Giovanni Boaga: "Erwin Schrödinger scienziato-filosofo - Un raffinato intellettuale nella Mitteleuropa del Novecento".
L'autore ci presenta l'attività filosofica, probabilmente meno nota del grande fisico viennese, ma fondante per la sua produzione scientifica:
"L’attività filosofica non fu per lui un impegno episodico, marginale o successivo alla produzione scientifica più importante e concettualmente subordinata a essa, ma ne costituì il fondamento teorico. Una peculiarità, quella di Schrödinger, che avvicina il suo lavoro più alla philosophia naturalis che alla scienza specialistica modernamente intesa."
Lo spin semi-intero (1/2, 3/2, 5/2, …), di cui ci ha parlato Gianluigi, è tipico delle particelle elementari che ubbidiscono al Principio di esclusione di Pauli. Secondo il Modello Standard della materia, tutte le particelle elementari che formano la materia ordinaria hanno spin semintero e sono chiamate fermioni, secondo la classificazione statistica di Fermi- Dirac. L'altra classe principale di particelle, previste dal Modello Standard, sono i bosoni. Tali particelle sono i mediatori delle forze fondamentali esistenti tra le particelle che formano la materia ordinaria, hanno spin intero (0, 1, 2, …) e ubbidiscono alla statistica di Bose - Einstein. Uno dei bosoni più noto al grande pubblico è il Bosone di Higgs. E proprio del bosone di Higgs ci parla la Dr. Catalina Curceanu in una intervista (1).
Di seguito la sua prima risposta, rilasciata all'intervistatrice che chiede chiarimenti su cosa sia questa particella:
"Il bosone di Higgs è una particella molto speciale: quella che dimostra che il meccanismo che gli scienziati pensavano fosse responsabile del fatto che le particelle hanno una massa, è un meccanismo reale. Vedete, in un mondo "perfetto" le particelle dovrebbero non avere massa; certo, in un mondo simile noi non esisteremmo! Per fortuna il mondo non è perfetto, le particelle hanno una massa e noi siamo qui, con le nostre domande, le nostre curiosità e la nostra capacità di indagare. Le particelle arrivano ad avere una massa attraverso l'interazione con il cosiddetto "campo di Higgs" che permea l'intero Universo e il bosone di Higgs ci fa toccare con mano questo campo. Se vogliamo un'immagine più concreta - anche se ovviamente ha le sue limitazioni - il campo di Higgs è come un tavolo pieno di miele in cui le particelle sono delle sagome che arrotolando e riempiendosi di miele diventano "pesanti", cioè portatrici di "massa". Il bosone di Higgs sarebbe più o meno come una pallina di miele. Quanto già detto spiega anche perché è stato cercato così tanto. E' ovvio che la spiegazione della massa delle particelle gioca un ruolo fondamentale nelle teorie che abbiamo a disposizione per capire il mondo che ci circonda."
Ancora un'intervista a Catalina Curceanu che ci racconta:
"Stiamo studiando la possibile violazione del principio di esclusione di Pauli"
Ollallà, qui si marcia davvero forte! Ma come è possibile una cosa del genere? La stabilità della materia non va a farsi benedire se gli atomi collassano l'uno sull'altro, come conseguenza della violazione di suddetto principio che fruttò a Pauli il Nobel per la Fisica nel 1945? Keep calm and breathe deep! Andate a leggere l'intervista.
Per il momento, ecco un corposo estratto dalla menzionata intervista:
[...]Bene, per me è quasi arabo, ma con la grazia che è concessa a poche persone, la prof. Curceanu mi spiega che cosa significa. Nell’ambito dell’esperimento VIP ai Laboratori sotterranei del Gran Sasso Catalina e il suo staff stanno provando a “costruire” atomi “impossibili”. Cioè atomi di ram con tre elettroni nello stato fondamentale. In un atomo “normale” possono esistere al massimo due elettroni sul livello fondamentale – due elettroni con spin opposti. L’esistenza degli atomi “impossibili” dimostrerebbe la violazione del principio di esclusione di Pauli, una vera rivoluzione nella fisica e nella scienza, con implicazioni che vanno dalla biologia alle…stelle. Come si arriva a immaginare e strutturare ricerche di questo genere? Per chi non è del settore è difficile capire come si costruiscono certe ricerche. Catalina mi spiega che “da un lato cerchiamo di sfruttare al massimo le possibilità degli strumenti e delle tecnologie che abbiamo. In Italia abbiamo veramente dei centri di eccellenza riconosciuti a livello internazionale, come quelli di Frascati e del Gran Sasso. Quest’ultimo è specializzato in ricerche molto particolari, quali la caccia alla materia oscura, oppure allo sfuggevole neutrino, oltre che a quella degli atomi “impossibili”. Continua la prof. “dall’altro lato usiamo le previsioni delle teorie, che ci guidano sulla strada impervia, ma affascinante, verso nuove scoperte. Un po’ come è stato fatto per il Bosone di Higgs: in quel caso sapevamo cosa cercare e quale era il comportamento atteso di quelle particelle, si doveva “solo” trovare il modo per vederle. Nel caso dell’esperimento VIP già 50 anni fa O.W. Greenberg ipotizzò la possibilità della violazione del principio di esclusione di Pauli; ora abbiamo gli strumenti per verificare con grande precisione se questo processo è veramente possibile”.[...]
Spaziando
Fonte: Spaziando |
Qualcuno si chiederà che cosa ci azzecchi con la meccanica quantistica un argomento del genere. Tranquilli che ci azzecca! Senza esporsi alla radiazione solare, niente abbronzatura! Giusto? E la radiazione proveniente dalla nostra stella (e non solo da quella, come spiega l'autore nell'articolo) ha come costituente elementare il fotone: il "quanto" o pacchetto di energia fondamentale, avente proprietà sia ondulatorie che particellari (dualismo onda-particella).
Leggete l'incipit:
"“Abbronzatissima” è una famosa canzone di Edoardo Vianello dei prima anni ’60, fece furore sulle spiagge in quel decennio e viene spesso ripetuta nelle radio in questi giorni di Ferragosto. Prendere la tintarella, si sa, è un dovere del/la vacanziere , ma per abbronzarsi, perdonate la banalità, occorre esporsi alla radiazione del sole. La natura della luce è uno degli enigmi più interessanti della fisica degli ultimi 150 anni. Meriterebbe una spiegazione approfondita, ma questa vuole essere solo una digressione ferragostana e ci basta quindi pensare alla luce come a un treno di microscopiche e immateriali palline luminose, che chiamiamo fotoni, ognuna delle quali trasporta energia elettromagnetica, luce insomma per fare un bisticcio con le parole. Questo farà venire la pelle d’oca a un fisico DOC, ma a noi serve per capirci."
In tema di tintarella, c'è anche un articolo Vincenzo Zappalà.
DIECIMILA.ME
Cellule di letteratura staminale
Fonte: Diecimila.me |
Ma come- vi chiederete- la meccanica quantistica è di sinistra?
Non giungete a conclusioni affrettate, prima di aver letto ciò che ha da dire Mix. Vale la pena venirne a conoscenza, ve lo posso assicurare!
Eccone un assaggio:
"La meraviglia che ognuno di noi prova nel contemplare la superba perfezione dell’Universo è pari solo allo stupore che ci assale di fronte ai suoi misteri o a una dichiarazione di Borghezio.
A differenza di Borghezio però questi misteri sono sondabili, risolvibili. Le capacità intellettuali che la natura stessa ci ha messo a disposizione ci consentono di completare un po’ a fatica i sudoku in spiaggia ma anche di studiare i fenomeni naturali e di comprendere le leggi che li regolano.
In questa incredibile avventura della conoscenza hanno avuto e hanno tuttora un ruolo da protagoniste le scienze politiche, con il loro ambito di studio più paradossale: la sinistra quantistica. Settore che ha dimostrato in modo definitivo che aprire un negozio di toelettatura anguille tutto sommato non è poi così assurdo, se confrontato con la realtà politica.
La recente scoperta di un’ulteriore scissione nella sinistra, cioè quella che ha caratterizzato SEL (Sinistra Elettroni e Libertà) e LED (L’Ennesima Divisione), ci offre l’opportunità di trattare alcuni dei fondamenti teorici che spiegano il comportamento della sinistra. Parliamo, ovviamente, della LQM (Left Quantum Mechanics)."
► "La creazione passa per la distruzione... delle certezze: Meccanica Quantistica e Matematica" di Nunzia Marotta.
Ecco un piccolo estratto dall'introduzione:
[...] Ma cosa conosciamo? Io non molto. Il bene e il male, e in mezzo le azioni. Si nasce e si muore, e in mezzo la vita. Le stelle e gli atomi,e in mezzo gli umani. Gli umani che studiano gli atomi e le stelle. In effetti qual è il modo migliore per capire chi siamo e come siamo stati creati se non quello di capire come sono fatti imattoni che formano il nostro corpo, tutta la materia e tutta la non-materia?Et voilà, i mattoni ultimi di tutta la materia, animata e non, sono gli atomi![...]► Meccanica quantistica per amanti delle matrici (parte 1) di Pasquale Napolitano, con relativo piccolo assaggio:
"Per molti anni le accese discussioni tra Albert Einstein, fondatore della teoria della relatività e padre della meccanica quantistica, e Niels Bohr, a pieno titolo uno dei fondatori della meccanica quantistica anch'esso, hanno acceso il panorama scientifico internazionale rendendo la scienza del XIX e XX secolo teatro di accese dispute. Perché mai due scienziati così vicini tra loro dal punto di vista intellettuale dovettero scontrarsi tanto? Il motivo non poteva essere altro che una delle teorie più belle ed esotiche mai nate dalla mente umana. Stiamo parlando della meccanica quantistica."Ovviamente c'è anche la parte 2, che potete cercare nel sito. Vabbè, eccola qui!
Sit and Think
Fonte |
E adesso una new entry, un blog multiautore che ho scoperto di recente e che reputo interessante.
Di seguito, Jacopo Angelini- uno del gruppo di ragazzi accomunati da "un grande e incondizionato amore per la scienza"- ci propone un "Viaggio nella Meccanica Quantistica", declinato in tre parti: parte1, parte 2, parte 3.
Vediamone l'esordio:
"La meccanica quantistica è una delle teorie più controverse che l’uomo abbia mai concepito, ma è anche molto intrigante, così tanto che molti fisici si eccitano al solo pensiero (hanno un po’ di problemi si). Essa definisce, o meglio tenta di definire, il mondo dell’infinitamente piccolo un mondo molto strano e affascinante ma anche molto difficile da capire. Essa, come Roma, non è stata costruita in un giorno e non è stata ideata da una sola persona, quindi in questa serie di articoli cercheremo di di darvi un quadro d’insieme del suo sviluppo e di onorare la memoria dei grandi uomini, anzi, scienziati che hanno contribuito alla sua nascita."
Mattia Recchi, un altro autore del gruppo, si avventura in un percorso intrigante con "Lo strano caso dell'elio-4":
"Non tutti sanno che oltre i tre stati convenzionali della materia ci sono altri stati che si presentano in condizioni estreme. Uno di questi stati esotici e affascinanti è lo stato superfluido; esso si presenta a temperature bassissime vicino allo zero assoluto e ha caratteristiche incredibili, come la totale assenza di quane di attrito dovuto ad essa. Ad esempio, un corpo immerso nell’acqua subisce una resistenza da parte di quest’ultima; se fosse immerso in superfluido non ne risentirebbe. Inoltre la viscosità influisce anche sulla capacità del fluido di scorrere quindi un superfluido potrebbe scorrere all’infinito in un tubo chiuso."
Quanti di Scienza
Fonte |
Lo sapevate che nella fisica delle particelle sono contemplate anche le sparticelle o s-particelle o- con dicitura anglosassone- superpartner? Si tratta di particelle elementari ipotetiche o particelle "ombra", previste dalla supersimmetria (o SUSY da SUper SYmmetry), una teoria secondo cui ad ogni bosone e ad ogni fermione corrispondono rispettivamente un fermione ed un bosone di uguale massa. La supersimmetria è una teoria elegante dal punto di vista matematico, ma non esistono al momento riscontri sperimentali sulla sua fondatezza.
Felice Russo ci racconta come la supersimmetria sia giunta addirittura alle corde, in base ad uno studio condotto dalla collaborazione ACME:
[...]Una delle ultime notizie apparse su Nature riguardante la misura del dipolo elettrico dell’elettrone eseguita dalla collaborazione ACME guidata dal professore David De Mille della Yale University e da John Doyle e Gerald Gabrielse della Harward University sembra mettere alle corde la supersimmetria. Anche se questi ultimi risultati sembrano indicare una non correttezza della teoria super-simmetrica, esistono delle versioni modificate di tale teoria in cui i risultati ottenuti potrebbero essere ancora spiegati. Ma che tipo di misura ha effettuato il gruppo della collaborazione ACME? Che cosa e’ il dipolo elettrico dell’elettrone?[...]
Popinga
Marco Fulvio Barozzi propone l'articolo: "Maiorana, il caso, la fisica e le scienze sociali". Fonte |
La figura di Ettore Majorana esercita un fascino indiscutibile sull'immaginario comune, per diversi fattori, tra cui: l'enigma della sua scomparsa, la personalità, il genio.
Sebbene siano passati molti anni dal giorno in cui si è dileguato nel nulla, è sempre accesa la curiosità intorno a questo caso.
Segue un estratto:
[...]Su segnalazione dell’amico Ignazio Licata, mi occupo qui di un decimo articolo, che Majorana scrisse per una rivista di sociologia e che poi decise di non pubblicare, anzi lo cestinò. Si tratta di un articolo divulgativo che Giovanni Gentile jr. ebbe dal fratello del fisico, che aveva trovato il manoscritto tra le carte lasciate dopo la scomparsa. Gentile lo presentò su Scientia, il glorioso quadrimestrale scientifico pubblicato tra il 1907 e il 1988, che l’Università di Bologna ha meritoriamente reso disponibile in formato digitale nella collezione AMS Historica. L’articolo, dal titolo Il valore delle Leggi Statistiche nella Fisica e nelle Scienze Sociali uscì sul fascicolo 36 della rivista, nel Febbraio-Marzo del 1942, alle pp.58-66. Dopo di allora non è stato più ripubblicato in lingua italiana fino agli inizi del 2006, quando Erasmo Recami ne rese note varie riduzioni su differenti quotidiani italiani e sulla rivista Fisica in Medicina, correggendo alcuni evidenti errori dell’articolo originale dovuti alla cattiva interpretazione della grafia di Majorana. Una duplice versione dell’articolo di Majorana, riassunta e completa, si può trovare anche nel paper di Recami nel catalogo ArXiv al quale faccio riferimento.[...]
Fisici senza palestra
Da un altro blog multiautore, che ha fatto il suo ingresso nell'edizione #15, ecco due ghiotti contributi. Il primo a cura di Davide Bianchi è "We never died, we were never born", da cui segue un breve estratto chiarificatore dell'argomento trattato:
[...]Ho deciso di presentarvi, senza inutili giri di parole, i risultati più importanti relativi al processo di misura. Come ho anticipato, infatti, in fisica quantistica si assiste a un radicale cambio di prospettiva durante la misura di un’osservabile fisica. Il punto di vista dell’osservatore assume una rilevanza non trascurabile e diventa dunque un aspetto fondamentale durante il processo sperimentale. In questo ambito, i risultati più interessanti sono sicuramente l’equazione di Schrödinger (1926) e il principio di indeterminazione di Heisenberg (1927).Il principio di indeterminazione (di cui Davide ha parlato più approfonditamente qui) sconvolge letteralmente il mondo della fisica:[...]Il secondo articolo è firmato da Raffaele Farinaro: "Effetto Zenone: storia di un paradosso".
Il filosofo greco Zenone di Elea è un personaggio noto per i suoi paradossi! Vi dice qualcosa il binomio "Achille e la tartaruga"? Beh, sì è un celebre paradosso dei suoi, con il quale il "nostro" tende a negare il concetto di evoluzione nel tempo. OK, fin qui ci siamo! Ma qual è la relazione tra l'effetto Zenone quantistico ed il paradosso classico della freccia attribuito a Zenone?
Vi deluciderà al riguardo l'articolo di Farinaro.
Comunque, in meccanica quantistica il paradosso diviene realtà, in linea di principio. Leggere per credere!
Fonte: Fisici senza Palestra |
[...] Zenone di meccanica quantistica non sapeva nulla, ahimè nel 1900 era impegnato ad essere decomposto e ingurgitato da batteri e vermi probabilmente. De gustibus non disputandum est, no?La conoscevano però Misra e Sudarshan, che nel 1977 propongono l’effetto di Zenone quantistico. L’idea è semplice, geniale e quasi fantascientifica e per spiegarla ricorrerò ad un esempio macroscopico che spero renda l’idea.
Proclamo il copyright su questo esempio perché lo sto inventando sul momento.[...]
Helter Skelter
Ricordate la storia del picco a 750 GeV? Mi riferisco alla piccola gobba, osservata nel dicembre 2015, nei dati raccolti dai due esperimenti Atlas e Cms nel primo periodo di presa dati del 2015 alle energie massime raggiungibili a LHC (ovvero 13 TeV nel centro di massa). Ne ha parlato anche Marco Delmastro.
Quella gobbetta faceva sperare che qualche misteriosa particella, di massa pari a circa 750 GeV, fosse prodotta nelle collisioni raccolte dagli esperimenti, e che si manifestasse producendo coppie di fotoni. Un tipo di bosone di Higgs diciamo così più pesante potrebbe disintegrarsi in due fotoni, ad esempio, come pure potrebbe farlo un gravitone, secondo alcune teorie.
"La fine del 2015 lasciò i fisici di LHC nel dubbio, perché l'acceleratore aveva appena terminato il periodo di funzionamento previsto, e sarebbe stato riacceso soltanto a fine della primavera del 2016, dopo alcuni mesi di "technical stop" già pianificati in precedenza.", racconta Stefano Marcellini, come membro della collaborazione CMS, nel suo articolo: "Quando la Statistica gioca brutti scherzi".
E in un altro passaggio: "Ma perché quello che si osservava non era nulla di certo, ma solo un "indizio"? Il motivo era che questo "eccesso" rispetto al fondo non era affatto così significativo. Non sufficiente da poter dire che si stava effettivamente osservando qualcosa di anomalo. In pratica quello che ci si chiede in situazioni di questo tipo, quando si osserva un qualche tipo di deviazione dal fondo aspettato, è quanto vale la probabilità che una fluttuazione statistica casuale del fondo simuli quello che si osserva, ovvero quel tipo di bozzetta."
Per comprendere appieno, non vi resta che leggere per intero il contenuto, illustrato con dovizia di particolari dall'autore.
In definitiva, i fisici che lavorano agli esperimenti ATLAS e CMS escludono il segnale a 750 GeV, considerato una fluttuaziona statistica, mentre non esistono tracce di gluini, ipotetiche particelle previste dalla supersimmetria.
Dunque, sembra proprio che il modello standard resista ad ogni tentativo di falsificazione.
Infatti, nonostante il segnale a 125 GeV associato al bosone di Higgs sia apparso ad un livello più significativo nei dati del Run-2, alla 38° Conferenza Internazionale della Fisica delle Alte Energie non è emerso alcun risultato che possa fornire indizi di una 'nuova' fisica (2).
Per comprendere appieno, non vi resta che leggere per intero il contenuto, illustrato con dovizia di particolari dall'autore.
In definitiva, i fisici che lavorano agli esperimenti ATLAS e CMS escludono il segnale a 750 GeV, considerato una fluttuaziona statistica, mentre non esistono tracce di gluini, ipotetiche particelle previste dalla supersimmetria.
Dunque, sembra proprio che il modello standard resista ad ogni tentativo di falsificazione.
Infatti, nonostante il segnale a 125 GeV associato al bosone di Higgs sia apparso ad un livello più significativo nei dati del Run-2, alla 38° Conferenza Internazionale della Fisica delle Alte Energie non è emerso alcun risultato che possa fornire indizi di una 'nuova' fisica (2).
Scienza e Musica
Fonte |
Last but not the least degli articoli che ho selezionato per questa edizione, poteva mancare Leonardo Petrillo? Certo che no!
Il nostro Leo ci delizia con "Il principe dei quanti: Louis de Broglie".
Il nostro Leo ci delizia con "Il principe dei quanti: Louis de Broglie".
Eccone un assaggio:
"La prima metà del XX secolo è stata indubbiamente, almeno per quanto concerne la Fisica, l'epoca della relatività e dei quanti.Ed un altro ancora:
Una sfilza di personalità geniali (Bohr, Heisenberg, Schrödinger, Planck, ecc.) e di sensazionali scoperte nell'ambito della teoria quantistica si è susseguita.
Fra questi fondamentali personaggi, tuttavia, va annoverato sicuramente anche quello (meno conosciuto al grande pubblico) di Louis de Broglie."
[...]De Broglie lavorò a fondo alla sua idea del dualismo onda-corpuscolo e presentò in esteso la sua scoperta nella tesi di dottorato, discussa il 25 novembre 1924.[...]
Scientificando
Modello Standard delle particelle elementari. Fonte: Wikipedia En |
Eccone l'incipit:
"In campo scientifico, ogni singola scoperta costituisce un avanzamento verso la comprensione di come funziona il mondo che ci circonda e l’universo stesso.Gradini piccoli e grandi, quindi, ma sempre gradini.Ci sono, però, scoperte che assumono il significato di vere e proprie pietre miliari e danno degli scossoni all’interno della comunità scientifica. Scossoni che, a volte, possono essere equiparati a delle rivoluzioni, dal punto di vista cognitivo.È il caso dell’evento conosciuto dai fisici delle particelle come la Rivoluzione di novembre.Esattamente 41 anni fa, il mondo della fisica delle alte energie veniva profondamente scosso dalla scoperta di una nuova particella con una larghezza di decadimento insolitamente stretta a 3095 MeV, conosciuta comunemente come la rivoluzione J/Ψ (J/psi).Questa scoperta fu molto decisiva per la nostra comprensione e formulazione dell’attuale quadro di riferimento, per quanto riguarda i costituenti fondamentali della materia."
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Finisce qui l'edizione #17 del (non) Carnevale della Fisica.
La n.18 la troverete, salvo cambiamenti o nuove candidature per ospitarla, su Dropsea di Gianluigi Filippelli, l'ultima domenica di settembre.
Per sapere come è nato il (non) carnevale della fisica: date un'occhiata qui.
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(1) Catalina Curceanu è Primo Ricercatore dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Laboratori Nazionali di Frascati.
(2) Nel corso dell'importante evento, svoltosi a Chicago dal 3 al 10 agosto 2016, gli scienziati hanno presentato oltre un centinaio di risultati che si riferiscono agli ultimi esperimenti realizzati al Large Hadron Collider (LHC) nel 2015.
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