Spulciando la Rete sono pervenuta al una sorta di "Timeline Animata Sullo Sviluppo Storico Della Teoria Atomica", una interessante risorsa che, grazie a delle efficaci animazioni, traccia schematicamente la storia della Teoria atomica da Dalton a Schrödinger.
La timeline può essere fruita in modo sequenziale oppure cliccando sui titoli dell'indice.
E' importante far cogliere ai giovani studenti lo sviluppo storico del pensiero umano e come qualsiasi conquista scientifica sia il risultato del concatenarsi dinamico di diversi passi compiuti dagli uomini e dalle donne di scienza attraverso il fluire del tempo.
Nel caso dello sviluppo della teoria atomica, ad esempio, John Dalton (1766-1844), agli inizi dell'ottocento, sviluppò la teoria che tutta la materia fosse composta di atomi. In molto passaggi, questa teoria fu una riformulazione delle idee degli atomisti greci (Democrito, in primis), ma con alcune importantissime estensioni.
La teoria atomica si avvalse poi successivamente di contributi geniali di personaggi quali Thompson, Rutherford, Bohr, Sommerfeld, DeBroglie, Schrödinger, per sintetizzare.
Segnalo, infine, un lavoro svolto tempo fa con una mia classe seconda su "Temperatura, calore e il problema della struttura particellare della materia".
Aggiorno il post con un commento dell'amico Aldo Bonet. I commenti di Aldo sono troppo colti e pertinenti per rimanere confinati nei commenti.
Scrive Aldo:
"Talete aveva già intuito che la materia era animata internamente da forze invisibili che interagiscono con la materia visibile circostante. Talete lo affermava, mostrando che: “ il magnete ha un’anima poiché muove il ferro!”
Di qui forse il pensiero embrionale di Talet, che poi fecondò l’atomismo di Leucippo di Mileto e del suo allievo Democrito di Abdera, precursori di quella corrente di pensiero che, nonostante i soliti veti platonici, è riuscita a sopravvivere sino alla comparsa dell’atomismo moderno del novecento.
Il novecento è un periodo fiorente e controverso per l‘atomo, dove si afferma la teoria quantistica.
Einstein, che pure aveva contribuito, nei primi anni della sua attività, allo sviluppo della meccanica quantistica, mantenne un atteggiamento fortemente critico nei suoi confronti. Non amava la casualità formulata, ricercandone invece una causalità; lo affermava con questa lettera inviata ai coniugi Bohr nel 1924, in cui Einstein scriveva:
“Le idee di Bohr sulla radiazione mi interessano molto, ma non vorrei lasciarmi indurre ad abbandonare la causalità rigorosa senza aver prima lottato in modo assai diverso da come s’è fatto finora. L’idea che un elettrone esposto a una radiazione possa scegliere liberamente l’istante e la direzione in cui spiccare il salto è per me intollerabile. Se così fosse, preferirei fare il ciabattino, o magari il biscazziere, anziché il fisico. Le nostre prospettive scientifiche sono ormai agli antipodi tra loro. Tu ritieni che Dio giochi a dadi col mondo; io credo invece che tutto ubbidisca a una legge, in un mondo di realtà obiettive che cerco di cogliere per via meramente speculativa. Lo credo fermamente, ma spero che qualcuno scopra una strada più realistica o meglio un fondamento più tangibile di quanto non abbia saputo fare io.I miei sforzi per dare una forma tangibile alla teoria sono falliti un’altra volta , ma non ho rinunciato affatto”.
Credo, Annarita, che Einstein avesse ragione!...Concludo ricollegandomi all’inizio del commento, Talete affermava: “Tutto è pieno di dei”.
Io, per quel che posso e finché posso, non mi stancherò mai di dire: "Tutti i pilastri più importanti della Scienza moderna sono pieni di Talete."
Scaricate gratuitamente "La Scienza di Talete" di Aldo Bonet.
Splendido!! Grazie, Annarita! :)
RispondiEliminaFigurati, Giulia! Grazie a te della condivisione:)
RispondiEliminaTalete aveva già intuito che la materia era animata internamente fa forze invisibili che interagiscono con la materia visibile circostante, Talete lo affermava mostrando che: “ il magnete ha un’anima poiché muove il ferro!” Di qui forse il pensiero embrionale di Talete che poi fecondò l’atomismo di Leucippo di Mileto e del suo allievo Democrito di Abdera precursori di quella corrente di pensiero che, nonostante i soliti veti platonici, è riuscita a sopravvivere sino alla comparsa dell’atomismo moderno del novecento. Il novecento è un periodo fiorente e controverso per l‘atomo dove si afferma la teoria quantistica. Einstein, che pure aveva contribuito, nei primi anni della sua attività allo sviluppo della meccanica quantistica, mantenne un atteggiamento fortemente critico nei suoi confronti. Non amava la casualità formulata ricercandone invece una causalità, lo affermava con questa lettera inviata ai coniugi Bohr nel 1924, Einstein scriveva: “Le idee di Bohr sulla radiazione mi interessano molto, ma non vorrei lasciarmi indurre ad abbandonare la causalità rigorosa senza aver prima lottato in modo assai diverso da come s’è fatto finora. L’idea che un elettrone esposto a una radiazione possa scegliere liberamente l’istante e la direzione in cui spiccare il salto è per me intollerabile. Se così fosse, preferirei fare il ciabattino, o magari il biscazziere, anziché il fisico. Le nostre prospettive scientifiche sono ormai agli antipodi tra loro. Tu ritieni che Dio giochi a dadi col mondo; io credo invece che tutto ubbidisca a una legge, in un mondo di realtà obiettive che cerco di cogliere per via meramente speculativa. Lo credo fermamente, ma spero che qualcuno scopra una strada più realistica o meglio un fondamento più tangibile di quanto non abbia saputo fare io.I miei sforzi per dare una forma tangibile alla teoria sono falliti un’altra volta , ma non ho rinunciato affatto”. Credo, Annarita, che Einstein avesse ragione! Spero un giorno, di tirare fuori i miei scarabocchi dal cassetto, purtroppo sono solo schizzi in bianco e nero ma spero che qualcuno possa crederci per poterli dipingere.
RispondiEliminaConcludo ricollegandomi all’inizio del commento, Talete affermava: “ Tutto è pieno di dei”, io per quel che posso e finché posso, non mi stancherò mai di dire: Tutti i pilastri più importanti della Scienza moderna sono pieni di Talete.
Un abbraccio
Aldo
Caro, Aldo, il tuo è un commento troppo bello per rimanere qui confinato. Ho quindi aggiornato il post, inserendolo. I giovani studenti, e non solo, hanno molto da imparare, leggendolo.
RispondiEliminaGrazie. Un abbraccio.
annarita
Grazie Annarita,… troppo buona!
RispondiEliminaRicambio allora con queste riflessioni per i tuoi studenti ( e non solo, come tu dici) dove potranno stupirsi di come Talete andò ancora più vicino al quel motore o meccanismo atomico noto come la: meccanica quantistica, molto più vicino di quanto si possa immaginare, mediante la sua seguente affermazione riferita da Diogene Laerzio, Aristotele, Aezio; Talete afferma: “L’anima è qualcosa di motore”….meraviglioso vero?
Inoltre, per chi volesse cimentarsi a trovare una soluzione di causalità agli ultimi dubbi di Einstein io direi di puntare i riflettori sulle seguenti frasi che lo stesso Einstein scrisse in quella bellissima lettera indirizzata nel 1924 ai coniugi Bohr e che tu, Annarita, hai voluto inserire in questo ottimo post: “Le idee di Bohr sulla radiazione mi interessano molto,” quindi, possiamo osservare che negli sforzi di ricerca per dare una forma tangibile alla teoria, Einstein,le idee di Bohr non le escludeva a priori! Non vi pare? E ancora: “. Le nostre prospettive scientifiche sono ormai agli antipodi tra loro”, quindi, solo la prospettiva ma non la sostanza delle idee di Bohr! Le prospettive possono essere viste da diverse angolazioni! E se poi, sono agli antipodi, anche da un’angolazione diametralmente opposta! Che dite? E ancora: “Tu ritieni che Dio giochi a dadi col mondo; io credo invece che tutto ubbidisca a una legge”, quindi, Einstein, andava alla ricerca razionale di una teoria unificante che potesse dare una spiegazione tangibile a quella parte, per Lui ( ma anche per noi credo) intollerabile della teoria: “L’idea che un elettrone esposto a una radiazione possa scegliere liberamente l’istante e la direzione in cui spiccare il salto è per me intollerabile”….E allora?
Annarita cara, Scientificando non potrà mai chiudere! E’ la vetrina che riflette la genuinità della Scienza e fa riflettere tutti: i tuoi studenti e, non solo.
Un caro abbraccio.
Aldo
Bel post, Annarita! Complimenti! Un abbraccio!!
RispondiEliminamaria I.
"L'anima è qualcosa di motore..." straordinaria affermazione, caro Aldo! Come non rimanerne colpiti?
RispondiEliminaBellissime e piene di significato anche le affermazioni di Einstein, tratte dalla lettera del 1924...
Caro Aldo, finché sarà nelle mie possibilità, Scientifcando continuerà a svolgere il suo umile servizio a favore della conoscenza.
Un abbraccio.
annarita
Benvenuta sul nuovo scientificando, Maria! Grazie dell'apprezzamento.
RispondiEliminaRicambio l'abbraccio:)