pubblico il terzo dei quattro ebook facenti parte del "Progetto Borse di Ricerca" per insegnanti.
Alla fine del post, troverete i link ai primi due ebook già pubblicati.
Il percorso didattico- sperimentale, svolto con una classe terza media, copre un intero curricolo annuale di scienze.
I materiali, e il modello didattico-metodologico del percorso didattico- apprenditivo, possono essere adattati opportunamente sia alla scuola primaria che alla scuola secondaria di 2° grado.
Il modulo trattato all'interno della terza macrosezione "Terra, Spazio, E Ambiente" è "Il ciclo dell'acqua e i fenomeni atmosferici"
Potete scaricare l'ebook da questo link e sfogliarlo nel widget di Issuu qui sul blog. "Clic" al centro del widget per sfogliare l'ebook in modalità schermo intero.
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L'Ebook sulle trasformazioni della materia
L'Ebook su cellule, tessuti, organi e sistemi
Carissima Annarita, vuoi un consiglio?... Questi ebook devi metterli in un elegantissimo cofanetto con sopra inciso a caratteri d'oro:
RispondiEliminaGioielli Rubertiani
che suona pure bene!
C'è tutta la creatività del Docente per antonomasia, c'è la preparazione, c'è la professionalità e c'è la fatica del lavoro sodo, ma fatto con passione e spirito di abnegazione! Il vero insegnante non può improvvisare, deve progettare e, affinchè il suo progetto sortisca i risultati sperati, deve pianificare accuratamente il proprio lavoro, così come fai tu nei tuoi ebook, proponendoti come obiettivo fondamentale la crescita umana e culturale degli allievi.
Complimenti Annarita e grazie per questa magnifica condivisione!
Dovremmo....clonarti!!!
Un bacione,
maria I
Carissima Annarita, vuoi un consiglio?... Questi ebook devi metterli in un elegantissimo cofanetto con sopra inciso a caratteri d'oro:
RispondiEliminaGioielli Rubertiani
Eheheheheheh, Maria! Magari!!!
Sono già contenta che possano servire a qualcuno!
Grazie per la stima e per il supporto che sono un incentivo a migliorare.
Un abbraccio
RispondiEliminaHa proprio ragione Maria ! Questi ebook sono dei veri gioielli, di un'utilità enorme. Ti ringrazio dal profondo del cuore, carissima Annarita, per questa tua encomiabile e rara disposizione alla condivisione!
Carissimi saluti,
Adele
RispondiEliminaEsatto, e adesso questi gioielli rubertiani i vurrìa ripubblicà ncoppa o sito mio (appresso agli altri due).
paopasc
RispondiEliminaDavvero un bel lavoro! Validissimo e facilmente adattabile ai vari livelli scolastici nell'insegnamento delle Scienze.Una risorsa utilissima per i docenti! Complimenti!
E' un bel blog questo! Cercherò di passare più spesso.
Saluti,
Carla
RispondiEliminaMi auguro che i riflettori da te puntati su questo "Nome", rimangano accesi per sempre! Nel 70° anniversario delle leggi raziali, ovvero nel 2008, Firenze ha inaugurato una targa in ricordo di Enrica Calabresi e le ha dedicato "Un Nome nel vento": uno spettacolo di narrazione e danza, con adattamento teatrale dal romanzo, appunto, di Ciampi. Sarebbe bello che simili iniziative si ripetessero, non solo a Firenze e non solo nelle giornate della memoria!
Grazie per questo post così originale e così...."fuori stagione"!
Ciao,
Carla
RispondiEliminaAdele, ti ci metti pure tu con 'sti gioielli???
Grazie anche a te, cara, per il supporto.
Un abbraccio.
RispondiEliminaFaje puro, Pa! Tu si n'amico!
Benissimo, Carla! Ti aspetterò con vero piacere...
RispondiEliminaLisetta, hai trovato uno scrigno! Che simpatica mattacchiona che sei!
RispondiEliminaMi fa molto piacere che il lavoro sia arrivato ad una giovane ragazza!
Un bacino.
Ottimo anche come metafora, il ciclo dell'acqua, poichè siamo fatti quasi tutto di questo elemento. Così può intravedersi il giovane studente nella giusta prospettiva della vita che l'aspetta. La corona in tanti modi con la sublimazione, ma occorrono buoni occhi per accettarla e goderne il pregio in sé e negli altri. Per ognuno c'è sempre la corona che altri non hanno, non meritano.
RispondiEliminaMa accettare di essere e vedersi sublimi è solo un atto di superbia. Lo stato di sublime è così delicato da non sfiorarsi nemmeno se non con lo sguardo appena compiaciuto: è veramente come la brina, giusto un leggero senso di freddo al primo mattino che ci stimola e ci incoraggia ad affrontare la giornata che di lì a poco, col primo sole, si offre radiosa e piena di primizie.
Buona brina, Annarita!
Gaetano
Grazie, caro Gaetano! Non potevi trovare parole più delicate...sono commossa.
RispondiEliminaUn abbraccio grande!